Intercettazioni delle comunicazioni dei cittadini senza che nessun magistrato debba essere chiamato in causa.
Controllo da parte del governo della magistratura, con un organismo di controllo di nomina politica, col pensionamento dei "vecchi" magistrati (62 anni) in modo da essere sostituiti da nuove leve, più flessibili ai desiderata dell'esecutivo.
La corte costituzionale a cui sono stati tolti i poteri di controllo.
Le discriminazioni contro le minoranze etniche, ovvero i rom.
Questo è quello che è successo nell'Ungheria di Orban: oltre a tutti questi provvedimenti, già abbastanza antidemocratici, recentemente Orban ha pure fatto approvare le leggi anti Soros e anti immigrati.
Cosa deve succedere ancora affinché l'Europa prenda dei provvedimenti, non contro il popolo ungherese, ma contro questo governo che sta spostando in modo preoccupando il suo baricentro (e dei paesi alleati) sempre più in fondo a destra?
Attenzione, quello che sta succedendo è un film già visto: Orban usa la scusa della sicurezza, contro i nemici esterni (i migranti alle porte) per cercare di compattare i suoi cittadini.
Il problema non sono io, le mie politiche, i miei fallimenti.
Il problema sono gli altri, l'Europa, i migranti Soros.
Non è un deja vu: ieri abbiamo ricordato (poco, in verità) l'anniversario dell'11 settembre.
Chi ha avuto voglia, ha potuto poi vedere il film Fahrenheit 9/11 sul canale della Paramount: il film di Michael Moore raccontava delle armi di distruzione di massa, del patriot act approvato senza nemmeno leggere cosa contenesse, con la scusa della lotta al terrorismo.
Da una parte si tagliavano fondi per la sicurezza interna, dall'altra si schedavano, controllavano, cittadini colpevoli solo di esprimere dissenso contro Bush.
cosa tabù, perché in quel momento la nazione doveva essere schierata tutta a fianco del comandante in capo, contro il nemico esterno.
E non è un caso che il documentario si chiuda con la citazione del libro di Orwell, 1984:
“Non si tratta di stabilire se la guerra sia legittima o se, invece, non lo sia. La vittoria non è possibile. La guerra non è fatta per essere vinta, è fatta per non finire mai. Una società gerarchica è possibile solo se si basa su povertà e ignoranza. […] La guerra viene combattuta dalla classe dominante contro le classi subalterne e non ha per oggetto la vittoria sull’Eurasia o sull’Asia orientale, ma la conservazione dell’ordinamento sociale”.
PS: alla fine l'Europa ha detto si alla risoluzione contro l'Ungheria e ora toccherà ai capi di Stato dei paesi decidere come procedere.
Sorprende che a difendere Orban ci siano i liberali di Forza Italia
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