A mettere assieme tutti i fatti
avvenuti in questi giorni ho l'impressione di fare un tuffo nel
passato.
La norma sulla legittima difesa che è
appena diventata legge per esempio, su cui non mi consola per niente
il monito del presidente Mattarella, visto che servirà a poco.
Caro cittadino, io ministro
dell'Interno non posso garantirti alcuna sicurezza, ma se vuoi
armarti e sparare, nessun problema.
Chissà se anche per i fatti di
Manduria in Puglia si sarebbe potuto parlare di legittima difesa:
parlo del pensionato seviziato per anni da una banda di ragazzini e di
cui in tanti nel paese sapevano, ma sono stati zitti. Omertà si
chiama. E immaturità di questi adolescenti a cui nessuno
evidentemente ha spiegato che di fronte a certe violenze, soprusi,
non si ride né si gira la testa dall'altra parte.
Avete letto le proteste contro il post
dei riders milanesi: no, mica le proteste per le loro condizioni di
non lavoro, per l'assenza di tutele, per il lavorare a cottimo senza
nemmeno un cottimo calcolato i tempi di lavoro effettivi (come ai tempi di
Lulù protagonista del film “La classe operaia va in paradiso”).
Lo scandalo è che si sono permessi di
tirare in ballo i vip: purtroppo per malafede o per analfabetismo, in
molti ci hanno visto una minaccia da parte dei ridersi, ma come si
permettono questi qua?
No, i riders hanno ricordato ai vip
taccagni (e a tutti gli utenti social) che noi diamo i nostri dati
gratis e senza accorgercene ai signori del web che poi sanno tutto di
noi.
Finché ci portano il cibo, bene.
Ma quando poi si arriva alla
discriminazione, come sembrerebbe nel caso della App Ovia, usata per
controllare i ciclo da circa 10 milioni di utenti donne, secondo il
Washington Post i proprietari avrebbero venduto i dati alle aziende
per discriminare le dipendenti.
Non è pieno ottocento (o primi del
novecento) tutto questo sfruttamento, questo caporalato delle persone
con la pelle scura, questi campi abusivi riempiti di schiavi che
raccolgono frutta e verdura per noi?
Ritorno al passato anche per quanto
riguarda l'ennesimo salvataggio di Alitalia a cui contribuiranno i
nuovi-vecchi patrioti, come i Toto e i Benetton in un probabile gioco
di do ut des col governo del cambiamento.
Qualche milione in cambio di altri
milioni per le loro autostrade in concessione.
Quest'ultima storia dovrebbe far
riflettere su quanto sia facile fare promesse e quanto sia difficile
mantenerle. Vale per il caso di Alitalia, che non è stata salvata da
Berlusconi prima né Renzi poi (“Alitalia torna a volare” ve lo
ricordate?). E vale anche per l'Ilva, che a Taranto inquina ancora di
più e avvelena ancora di più.
E ora lo sa anche Di Maio.
Tuffo nel passato anche per questo 25
aprile dove in tanti si ostinano a chiedersi cosa ci sia da
festeggiare ancora, visto che nessuno va più in giro vestito in
orbace e camicia nera.
Certo, i fascisti occupano case dellaregione a Milano (e allora il PD?), srotolano striscioni inneggianti al Duce in piazzale Loreto, sfidano i Questori sempre a Milano per la
manifestazione di domani, 29 aprile.
I fascisti oggi si sentono protetti
dall'atteggiamento di rappresentanti dello Stato (che dovrebbe essere
democratico e antifascista), che deviano il corso delle
manifestazioni dell'Anpi per non infastidire Casa pound.
Se il fascismo è roba del passato,
cosa ci fa qui in Italia Bannon, l'ex consigliere di Trump, che qui
in Italia ha deciso di impiantare la sua scuola di formazione per
sovranisti?
Ne parlerà Report domani sera: i
rapporti di Bannon con Arata e Salvini, la concessione ottenuta dal ministero dei Beni Culturali, la lettera Bergoglio in cui sono state
scritte delle bugie (la scuola per sovranisti è dipinta come luogo
di ritrovo di una comunità francescana).
In tutto questo passato forse l'unica
eccezione di nuovo (o è finto nuovismo anche questo) è il ministro
per la sicurezza interna, Salvini, in campagna elettorale permanente:
ora è al sud, in Sicilia, per ricordarci che se la linea della Palma
di Sciascia sale verso il nord (e oramai ha varcato le Alpi), la
linea del sovranismo è scesa fino al sud, quello che una volta era
fatto di terroni che non si lavavano.
Qualche promessa, qualche slogan buono,
molti riciclati dai vecchi partiti del centrodestra, e anche qui sarà
finita la pacchia.
In Sardegna aveva promesso ai pastori
che il prezzo del latte sarebbe salito. Qui in Sicilia cosa
prometterà? Maggiore autonomia (dunque altri sprechi)?
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