16 aprile 2019

Hap e Leonard, Sangue e limonata di Joe Lansdale



Tempo di ricordi per Hap & Leonard, come spesso succede tra amici: il primo incontro, l'infanzia nel Texas orientale tra razzisti, bifolchi e qualche criminale. Un viaggio all'indietro nel tempo, nella memoria di Hap, che dura tutta una serata e una notte per terminare sotto la quercia nel bosco dove abitava Leonard.

Joe Lansdale è sempre Joe Lansdale anche quando non c'è di mezzo un'indagine e un caso da seguire: in questo romanzo impareremo qualcosa di più sul passato di Hap ragazzino nell'America degli anni '50, della sua famiglia, di quella condizione di povertà di cui non era completamente consapevole.
Conosceremo la madre così avanti per i tempi (una sua frase fa da titolo al libro, “la vita ha i suoi lati buoni e i suoi lati cattivi. Ha la sua limonata e il sangue”), così diversa dal padre, razzista come lo erano in tanti cresciuti in quel contesto dell'America del sud. Ma che era anche una persona con un suo senso della giustizia, in casa chiamava quegli altri “negri” ma poi aiutava quella famiglia di colore che abitava vicino a casa loro.
Attraverso le storie che Hap racconta a Leonard a Brett, la compagna e a Chance, la figlia, scopriamo di quanto fosse difficile vivere in quegli anni, specie se ti facevi vedere in giro con un ragazzo nero e gay, come era Leonard.
Eppure, attraverso queste vicende comprendiamo meglio quanto i nostri due eroi, siano complementari l'uno con l'altro: Hap bianco e democratico, Leonard gay e repubblicano (nessuno è perfetto).
In molti storceranno il naso di fronte a questo libro, dove pure non mancano scazzottate, morti, battute al veleno e tanta dolcezza (specie quando Lansdale descrive i luoghi dell'infanzia del suo protagonista, dal Texas Orientale all'Arizona).
Ma sono sempre loro, anche se Leonard qui ha un ruolo quasi da comprimario, un passo indietro: una coppia di strani investigatori che proprio non riescono a tenersi lontano dai guai, proprio non riescono ad accettare le discriminazioni, le prepotenze contro i neri (e non era facile nell'America degli anni '50, ci sono pagine che fanno rabbrividire) e che, dopo tante battaglie hanno imparato quella lezione, che la via è come Sangue e limonata, ci sono momenti belli e momenti brutti e non bisogna dimenticarsi delle cose belle che accadono.

Questi i racconti di questo romanzo.

La parabola del bastone

Una legge per combattere i prepotenti, che non riuscirai mai a convincere solo con le parole: picchia e non farti sottomettere. Ma a furia di fare occhio per occhio non rimarremo tutti ciechi?

Leonard alzò gli occhi dal giornale che stava leggendo - uno straccetto, tutto quello che restava del nostro quotidiano cittadino, che era ormai quasi interamente online - e mi guardò.- Da quando leggo tutte le scuole, superiori, medie, addirittura le elementari, cavolo, puniscono qualunque scontro fisico, indipendentemente da chi sia stato a cominciare. In altre parole, un tizio ti salta addosso mentre stai giocando in cortile, in pausa pranzo, quando capita, insomma, tu gli molli un cazzotto sul naso perché ti lasci in pace e venite sospesi tutti e due.

Un falò di gomme

Come si sono conosciuti Hap e Leonard? Inseguendo il fumo di una gomma bruciata, Hap incontra Leonard durante un combattimento.

Non ti sei mai chiesto chi di noi due sia il migliore? 
No.Bugiardo. 
Sarò onesto, – dissi. 
– Non voglio scoprirlo. 
Questo lo posso capire, – disse Leonard. 
Se dovesse succedere, le conseguenze sul nostro rapporto potrebbero non piacerci. 
E questo lo capisco ancora meglio.

Non sei uno di noi

Cosa vuol dire avere come amico un nero, per di più gay?
Significa non essere come loro. Loro chi? I razzisti.

- I diritti civili potranno cambiare il modo in cui vivono gli Yankee, - disse David, - ma non avranno mai nessun effetto su di noi. 
- Già. Ed è per questo che non mi piacete.
Quella frase li colpì come un masso.
 
- Non dobbiamo piacerti per forza, ma non possiamo permettere che uno di noi se ne vada in giro con i negri. Se lo fa, non appartiene più alla nostra razza, e smette di essere uno di noi.

Ma Hap non è uno di loro, uno di quei bravi bianchi che sanno da che parte stare, bianchi da una parte e i “negri” dall'altra, senza mescolarsi. No, Hap scopre quanto sia importante quel ragazzo nero, che sembra non aver paura di nessuno, dalla battuta facile e affilata, come una lama, contro i bifolchi dalla pelle pallida:

Era come un cane randagio che entrava e usciva dalla mia vita di continuo e io sentivo che, quando ci ritrovavamo in compagnia uno dell'altro, era come se una parte mancante tornasse al proprio posto. Eravamo una strana combinazione: lui omosessuale, io etero, lui nero io bianco..

In riva al fiume

Sulla riva del fiume Sabine, tanti anni prima, si consumò la rottura dell'amicizia tra Hap e un altro ragazzo di La Borde, Davis

Eccomi dunque a ripensare al passato, al Texas orientale, alla dura vita che si muoveva sotto la superficie delle cose, agli argomenti di cui la gente con i soldi sapeva poco, o dei quali comunque non voleva parlare.Negli anni sessanta, durante l'epoca dei diritti civili, c'era gente che diceva: «Oh, andavamo d'amore e d'accordo. Bianchi e neri. Loro stavano da un'altra parte, mentre noi stavamo qui. Però avevo un sacco di amici negri. Gli facevo ciao ciao con la mano, quando li incontravo in città».

Una serata finita presto

Un'avventura che finisce troppo presto, quando Hap si rende conto che è diverso dagli altri non solo perché ha come amico un ragazzo di colore, ma anche perché non riesce a fare quei trenini dell'amore tanto in voga.

Il bambino che diventò invisibile
- E' la serata dei ricordi, a quanto pare, - disse Leonard. 
- Scusa, ma è così. 
- E' difficile credere che ci siano ancora delle cose di cui non mi hai parlato, visto che ci conosciamo da una vita. 
- Ce ne sono alcune di cui non ho mai fatto cenno a nessuno. Altre che avevo più o meno dimenticato

Una di queste storie riguarda un ragazzo, maltrattato, preso in giro da tutti a tal punto da cercare in tutti i modi di rendersi invisibile. Fino a che quella bolla in cui si era rinchiuso dentro non era esplosa ..

Sangue e limonata

Incontriamo la madre di Hap che gli lascia un insegnamento che vale per tutti: non bisogna lasciarsi distogliere dalle cose cattive che ti capitano, ma si deve pensare anche alle cose buone, perché la vita è questo, momenti belli e momenti brutti.

Mentre attraversavamo il ponte sul Sabine es entravamo a Marvel Creek, mamma disse: - Vedi, figlio mio, la vita ha i suoi lati buoni e i suoi lati cattivi. Ha la sua limonata e il sangue. Stanotte abbiamo avuto una dose di entrambi gli ingredienti. E non puoi lasciare che il bene che abbiamo fatto, ossia la limonata, venga cancellato da qualcosa che è andato storto. Devi pensare solamente alle cose positive, e non lasciare che quelle negative ti distolgano. Insomma, devi sempre avere davanti il quadro completo.

Nel fiume dei morti

Una giornata di pesca sul Sabine che si trasforma in un incubo, per una tragica scoperta in fondo al fiume: dei cadaveri rinchiusi in una barca, tra cui un bambino. La scoperta di quanto possa spingersi oltre, la crudeltà dell'uomo.

A volte, la notte, nel buio dei sogni, vedo fluttuare quel povero bambino sfortunato, con il suo buco in testa. E' un sogno che mi accompagna da così tanto tempo che qualche volta mi capita di riuscire ad avvolgere quel corpicino in una nube oscura e allontanarlo da me, insieme alla consapevolezza di quello che certi esseri umani si spingono a fare con il loro prossimo.

Una sosta per il caffè

- Il razzismo e l'omofobia ci sono ancora però. Magari a livello più sommerso, - intervenni. 
- Mica tanto sommerso, cazzo, - commentò Brett. 
- Da qualche tempo a questa parte sono rinvenuti fuori, come i cadaveri degli annegati quando tornano in superficie. Il fatto è che più sei meschino, più hai paura del cambiamento.

Un bar, dove fermarsi per una pausa e per un caffè, per sentirsi adulto. E scoprire la malvagità di certe persone, razziste e pericolose.

Guardava il nero diritto in faccia. Disse: 
- Ai miei tempi i negri che facevano troppo gli spiritosi li immergevano nel catrame e li coprivamo di piume di gallina. 
- Sono ancora i tuoi tempi, a quanto vedo, - ribatté il nero.  
Charles diventò rosso come un peperone. 
- Puoi dirlo forte, - ribatté. 
- E ogni tanto capita che i negri entrino nel posto sbagliato e non sappiano tenere a freno la lingua.

Apollo Red

In questo racconto Hap ci racconta del padre e del suo modo di far rispettare la legge, senza ricorrere alla legge e alla polizia.
Perché il vecchio, sapeva farsi rispettare, anche di fronte ad uno spaccone tutto luccicante, Apollo red.

Un serpente innocuo

Erano poveri i Collins, anche se Hap non se ne rendeva conto. Per trovare del lavoro, un giorno partirono per l'Arizona dove, un giorno, Hap ebbe un incontro con un serpente. Uno spavento, ma anche un insegnamento dal padre
.. non sempre esiste un buon motivo quando una cosa ti fa paura. Devi imparare a conoscerla, prima di decidere se temerla o meno.

Negli abissi del mondo

Per la sua Chance, Hap tira fuori un racconto di paura, un'altra storia della sua infanzia, che il padre raccontò al piccolo Hap di dieci anni. La leggenda della strega del fiume.

A caccia di scoiattoli

Un altro racconto in cui sono protagonisti Hap e il padre, uno che chiamava negri le persone di colore, ma che se poteva, li aiutava personalmente:

..dentro casa, dei neri diceva peste e corna, e mi faceva venire il mal di stomaco, certe volte, anche se non ero sicuro di capire il perché.Mamma invece vedeva il lato positivo in tutte le persone, indipendentemente dal colore della pelle.

La quercia e il lago

Accompagnato a casa zio Leonard, Hap si lascia andare del tutto ai ricordi passati: Trudy, la ex moglie che l'aveva cacciato in un bel guaio, la casa dove Leonard aveva vissuto da giovane e la quercia dove si arrampicavano e dove sceneggiavano le loro avventure, l'albero di Robin Hood.
Ma non solo il passato non c'è più, anche quel bosco, fitto e rigoglioso, anche il lago dove pescavano non c'è più.

Quando passavamo di lì, Leonard non si voltava neppure verso il luogo in cui aveva vissuto. Io guardo, invece, ogni volta che mi trovo da quelle parti, ma non mi piace quello che vedo.

La scheda sul sito di Einaudi
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