La cosa che più mi ha colpito delle
immagini dell'arresto di Julian Assange è il sorriso compiaciuto
del poliziotto.
Di cosa era soddisfatto, felice, questo
suddito di sua maestà?
La democrazia non è solo andare a
votare, avere un Parlamento di eletti o, meglio, di nominati.
Avere una Costituzione e in insieme di
norme che ne regolano il funzionamento.
Democrazia è quando ciascuno dei suoi
organi è chiamato a rispondere del suo operato e del suo
comportamento nei confronti del paese, quando non esiste un organo
sopra gli altri che controlla tutto (potere giudiziario, potere
legislativo e potere esecutivo..).
Democrazia è quando non solo la
facciata rispetta i principi liberali, rispetta i diritti civili, ma
anche la sostanza che sta dietro.
Per questo dovremmo essere grati per
quanto ha fatto per noi Assange e Wikileaks: ci ha mostrato di quanta
ipocrisia si ammantano le nostre democrazie, quanta falsità si
nasconda dietro i sorrisi di circostanza dei leader dei paesi quando
si incontrano.
Tramite i cablo inviati dall'ambasciata
americana a Roma che abbiamo potuto leggere, abbiamo saputo che
Washington non si fidava più dell'alleato italiano, del governo
Berlusconi, perché vedevamo questo leader che di giorno si
addormentava in Parlamento perché passava le notti facendo le sue
“cene eleganti”, sulla proposta di legge dell'allora governo B. sul diritto d'autore,
Abbiamo letto i commenti di Washington sulla vicenda delle tangenti (al momento presunte) Eni in Nigeria, sugli interessi di B. in Russia (dietro i contratti capestro con Gazprom)...
Abbiamo letto i "war log" sul lato oscuro delle guerre per esportare la democrazia.
Abbiamo letto i commenti di Washington sulla vicenda delle tangenti (al momento presunte) Eni in Nigeria, sugli interessi di B. in Russia (dietro i contratti capestro con Gazprom)...
Abbiamo letto i "war log" sul lato oscuro delle guerre per esportare la democrazia.
Wikileaks ci ha insegnato a dubitare
della politica estera e interna dei nostri paesi perché la frase
“right or wrong is my country” ha fatto il suo tempo.
E' vero che nella vicenda di Assange ci
sono ancora dei punti da chiarire, almeno per quanto ne sappiamo:
l'accusa di stupro da cui tutto è partito in Svezia e anche l'essere
diventato uno strumento della propaganda russa ai tempi delle
elezioni del 2016, quando le informazioni pubblicate da Wikileaks
furono usate contro Hillary Clintan.
Si dice che per i documenti rubati e
resi noti da Assange (e da l'ex consulente dell'intelligence
americana Snowden) abbiano messo in pericolo le nostre democrazie:
beh, non più della guerra al terrore basata sulla menzogna di Stato
di Blair e Trump.
Quelle fughe di notizie hanno reso il
mondo un posto più consapevole e anche questo è indice di buona
salute della democrazia.
Fare democrazia dicendo la verità, è
molto difficile, molto più facile governare in un clima di perenne
campagna elettorale, additando al popolo il nemico esterno del
momento per distrarre l'attenzione.
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