04 aprile 2019

L'Italia che tremava (e l'Italia che rideva)



Ieri sera su La7 è andato in onda il film Draquila di Sabina Guzzanti sul terremoto de l'Aquila del 2009 e sullo show messo in atto dall'allora governo Berlusconi: la militarizzazione del territorio, la spettacolarizzazione della ricostruzione, le new town che dovevano accogliere le allegre famiglie, il governo del fare che non lasciava nessuno indietro.
Ve li ricordate ancora i Bertolaso, i Berlusconi e i Vespa, che prima girava sconsolato per le vie della città con le macerie e che poi mostrava al pubblico quanto erano belle le case di Berlusconi?

Le case che erano state costruite senza gara, perché si deve fare in fretta, che erano costate uno sproposito.
Ve li ricordate gli scandali emersi poi sulla gestione degli eventi straordinari da parte della Protezione Civile, i soldi buttati per grandi eventi (il G8 alla Maddalena, i mondiali di nuoto..)?
Ecco, visto che tra due giorni faranno dieci anno dal terremoto de l'Aquila, meglio rinfrescarsi la memoria.
Sulle promesse fatte e non mantenute.
Sul fatto che ancora oggi in quanto a mappatura del territorio, a messa in sicurezza degli edifici pubblici, siamo ancora molto indietro.
Sul fatto che, come i pesci rossi nell'acquario, nemmeno ci ricordiamo più quello che è successo poco tempo fa.
Sabato sui giornali saranno paginate piene di immagini, ricordi strappalacrime, giusto per soddisfare l'orgasmo di un giorno.

E poi continueremo a parlare di pil, cemento, grandi opere, regole da togliere e via discorrendo ..
Perché c'era l'Italia che tremava, dieci anni fa, ma c'erano anche gli sciacalli che ridevano a macerie fumanti.

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