Chi ci cura? Sos medici (Giulia Presutti)
Nel 2025 mancheranno circa sedicimila medici nel
servizio sanitario, grazie al pensionamento, favorito da quota 100.
Come ci cureremo? Abbiamo troppi medici
specializzati, una peculiarità che ha un costo.
E abbiamo anche un numero programmato
di medici nelle università: limite che a Ferrara stanno cercando di
superare.
Avremo carenza di pediatri, dovrebbero
essercene uno ogni 600 bambini: basterà una app per superare
l'assenza di questi medici specializzati?
Sos pediatria non vuole fare
speculazione – dicono, ma in questo vuoto si stanno infilando in
tanti nel privato.
Le regioni nel frattempo hanno alzato
il numero di bambini per pediatra, costringendo le famiglie a
muoversi sempre più lontano.
Nel Trentino, la coperta corta è stata
gestita spostando i bambini tra 7 e 14 anni dal medico di base.
In Piemonte, nella provincia di Ivrea
hanno richiamato i pensionati. Alla Asl 4 si sono rivolti al privato
per colmare i vuoti.
Cosa dice il ministro Grillo? Hanno
aumentato il numero di borse, programmando assieme al Miur quante
borse servono. Ma non sarebbe meglio che fosse gestito dal ministero
della sanità?
Tra pochi anni rischiamo di avere il
25% di medici in meno: in altri paesi sono le regioni (o le regioni
federali come in Germania) che scelgono quanti medici formare.
Occhio al portafoglio (Emanuele
Bellano)
Il servizio di Report del 2016 aveva
fatto nascere un'inchiesta sulle società di investimento di diamanti
e sulle banche che hanno sponsorizzato questi investimenti.
I banchieri avrebbero pure preso dei
regali da parte di queste società (accusate pure di
autoriciclaggio): IDB offriva ai banchieri delle vacanze in resort di
lusso.
Chi sono i manager che hanno incassato
i benefici?
Sono i manager di Unicredit, MPS,
Intesa, BPM ..
Federico Ghizzoni di Unicredit,
Gabriele Piccini (pres Unicredit), Guidetti (BP Verona), Alessandro
Profumo (MPS), Cristiano Carrus (Credito Bergamasco), Carlo Lombardi
(Banca Popolari Lodi), Chelo (Unicredit).
Oltre alle vacanze, tra i regali anche
reperti archeologici.
E gli impiegati delle banche (molte
delle quali hanno avuto problemi con le recenti crisi) ricevevano
pure delle pressioni per piazzare questi diamanti, dai vertici
bancari.
La scoperta dell'acqua calda (Adele
Grossi)
Chi controlla le acque termali? Da dove
arrivano queste acque?
Lo sapevate che le cure termali sono
rimborsate dallo Stato (per sempre, se il medico da la prescrizione)?
A Padova a Montegrotto l'acqua arriva
dalle falde: in Veneto ci sono 144 strutture termali, che usano
l'acqua calda dal sottosuolo, in cambio di un canone (che spesso non
è nemmeno calcolato in base all'acqua consumata).
Le strutture termali versano allo Stato
solo lo 0,1% in tasse, in base a quanto guadagnano: sono 33mila gli
ettari di terreni dati in concessione alle termi, poi ci sono le
terme libere.
Ma chi controlla la qualità delle
acque?
Non controlla il ministero, né l'Ispra
e nemmeno le regioni.
Sono le strutture termali che inviano i
dati alle regioni: ma i controlli fatti sono pochi, in alcuni dei
quali hanno fatto emergere persino la presenza di legionella, di PFAS
(in Veneto, ma in quantità accettabile)..
L'anno scorso il Tribunale di Ancona ha
riconosciuto il danno ad un paziente che, in una struttura termale,
si è sentito male: nell'acqua era presente una contaminazione, acqua
che veniva data ai pazienti.
Tutte le carte dicevano, negli anni
passati, che le acque derivavano da pozzi inquinati.
Non esistono studi scientifici che
confermano la bontà delle cure termali – spiega il medico
Garattini: perché dobbiamo pagarle allora dal servizio sanitario?
Basta una ricetta del medici per farti
fare una vacanza rimborsata presso una struttura termale.
Queste strutture succhiano acqua dalle
falde, con pozzi profondi fino a mille metri: nel 2016 il ministero
del Tesoro segnalava la criticità su quanta acqua veniva estratta
dalle falde.
IL presidente di Federterme non è a
conoscenza di casi di falde che si sono abbassate: ma la giornalista
ha riportato diversi casi, come a Chianciano.
Ogni struttura termale dovrebbe
misurare la profondità del pozzo e le regioni dovrebbero
raccoglierli: in regione Toscana scaricano le colpe sui comuni,
perché manca una banca dati comune dal 2004.
Senza misuratori termali le concessioni
dovevano essere revocate: ma in realtà molte terme hanno continuato
a non rispettare la legge (Chianciano e Montecatini, per esempio).
Proprio a Montecatini il CNR
raccomandava di misurare la falda, per evitare crolli e situazioni a
rischio: ad Abano Terme, in Veneto, a furia di sfruttare il
sottosuolo il terreno cede e si arriva ad un fenomeno di “subsidenza
catastrofica”.
Stessa storia a Chianciano, crepe sui
muri nelle case in prossimità delle terme e strade che sprofondano,
porte che non si chiudono perché sconnesse.
Ci sono dei rischi per le abitazioni,
per le persone?
Pare di sì. A Guidonia ci sono nuclei
familiari abusivi a casa propria: sono persone che non dovrebbero
stare in casa ma non sono arrivati i vigili per controllare.
La regione dice che deve essere il
comune a fare i collaudi: i certificati di agibilità dove sono
finiti? I collaudi dovrebbe averli fatti la regione, ma al sindaco di
Guidonia non risultano questi documenti..
“Guidonia è una città morta”
racconta un cittadino: eppure Federterme continua a non vedere il
problema e a continuare a far finta di niente.
E a pompare acqua prendendola da falde
e dai laghi, come succede a Tivoli, dove l'ex sindaco è ora
direttore sanitario delle terme.
Nel dubbio, la regione ha preferito
portare avanti la politica dello struzzo: non vedono il problema e
dunque possono ignorarlo.
In Italia si deve sempre arrivare alla
tragedia prima di prendere in considerazione il problema.
I commercialisti (Luca Chianca)
Un commercialista si è preso la
maggioranza delle quote della fonte Gaverina: da questo episodio Luca
Chianca ha ricostruito parte della storia dei 49 ml di euro finiti
alla Lega e che questa avrebbe dovuto ridistribuire allo Stato perché
i rendiconti di Belsito non erano regolari.
30ml di euro sono fuoriusciti dalle
casse del partito come oneri per le associazioni: una di queste è
quella di Centemero, finita nell'inchiesta per il costruttore Parnasi
a Roma.
Nelle carte della Lega gli
investigatori hanno trovato delle società, fino ad una società
anonima lussemburghese.
E' complicato ricostruire la storia di
queste società, riconducibili ai commercialisti della Lega,
Centemero e Manzoni, schermate da una fiduciaria di un altro
professionista bergamasco.
Queste società sono state usate per
nascondere i soldi, quei 49ml?
“Come cazzo fanno a sparire quei
49ml? C'è qualcosa che non mi torna..” così parla l'imprenditore
Lazzari, che ha preso la fiduciaria di Balduzzi con dentro le società
dei commercialisti della Lega.
Ora la fiduciaria è stata acquisita ad
una anonima lussembrughese..
La Lega per Salvini premier ha sede
presso un commercialista, guarda caso, Michele Scilieri.
Quest'ultimo è cascato dal pero –
racconta al giornalista: dopo l'accordo con la procura di Genova, la
sede del partito torna in via Bellerio.
Scilieri entra poi in Lombardia Film
Commission, grazie a Di Rubba, che compra una sede da un cliente di
Scilieri, in una botta sola: 800mila euro passati dalla Film
Commission all'immobiliare Andromeda, un cliente di Scilieri.
La perizia per il valore dell'immobile
è fatta da un perito che ha sede in via delle Stelline.
Da Immobiliare Andromeda, dopo pochi
giorni, parte un bonifico ad un geometra, Maffeis, proprietario della
Eco SRL.
Dalla società di Maffeis sono stati
bonificati 300mila euro alla Barachetti Service, vicino di casa del
commercialista De Rubba.
Questa società avrebbe avuto incarichi
per 1,5 milioni di euro dalla Lega: perché Barachetti versa 400mila
euro ai commercialisti della Lega? – la domanda che il giornalista
Giovanni Tizian si poneva nell'intervista con Luca Chianca.
Questa è solo una parte dei soldi
pubblici finiti nelle mani di società vicine a Di Rubba, per un
totale di 800mila euro, in un intreccio che coinvolge anche i
familiari dei direttore amministrativo.
Nel
maggio 2018 viene costituita la Vadolive SRL dalla cognata di Rubba
(di professione barista in un bar a Clusone): dopo 8 giorni il gruppo
Parlamentare al Senato della Lega sottoscrive con lei un contratto da
480 mila euro. Ufficialmente per comunicare le attività del gruppo
sui canali social.
“Io non sono tenuta a rispondere”
la risposta che ha dato questa persona al giornalista.
Il contratto è stato interrotto dopo
qualche mese ma parte di quei soldi sono finiti a persone dello staff
del ministro Salvini, come Luca Morisi.
Perché questo contratto, perché
questa società fondata da una barista (con tutto il rispetto)?
Domande a cui il capogruppo al Senato Romeo non ha voluto rispondere:
“stiamo andando a votare lo sblocca cantieri”.
La legge consente ai gruppi
parlamentari di affidare soldi pubblici a società esterne: ma
dovrebbero rendicontare, senza passare per società di comodo come
quella fondata dalla barista di Clusone.
Nero come il petrolio - I vampiri (Giorgio
Mottola)
Mottola ha raccontato la storia dei
ladri di petrolio che bucano le pipeline per rubarlo.
E poi i ladri di petrolio che frodano
il fisco grazie al carburante in nero, dove non si pagano né tasse
né accise, presso delle pompe di benzina che fanno concorrenza
sleale ai gestori onesti.
In questi traffici si trovano dentro
camorristi, imprenditori che non sanno o fanno finta di sapere da
dove arriva il petrolio. E soldi che sono passati pure per la tonaca
di un prete che li avrebbe portati a San Marino.
600mila euro di falsi crediti iva è,
solo nel 2019, il totale dell'evaso in Italia nel comparto del
petrolio: potremmo monitorare ogni litro di petrolio che entra nel
paese, come fatto in Polonia.
Un fisco per l'estate di Emanuele
Bonaccorsi
Prenotate via
Booking o via Expedia? Pagate l'albergo e pagate pure la commissione
(dal 18- 30%), soldi che poi finiscono all'estero, soldi su cui le
tasse sono ridicole.
Se gli alberghi
vogliono vendere di più, devono sottostare al ricatto di queste
società: più paghi, più ti metto in top alla lista degli hotel.
Booking incassa
14,5 miliardi in commissioni, Expedia incassa invece 11 miliardi di
provvigioni.
I rispettivi CEO
sono pagati in milioni di dollari.
Dei 23 miliardi di
euro, il mercato degli alberghi in Italia, circa 7 finiscono nelle
tasche di questi due portali.
Altro che flat
tax, pagano tasse ridicole e i soldi che incassano finiscono in
paradisi fiscali: non avendo una sede stabile, questi portali non
pagano l'IVA. Se vai a dormire in una casa prenotando via Booking
(che sta sfidando Air BNB) nessuno rilascia una fattura e questo è
un bel problema.
Il deputato PD
Boccia parla di evasione fiscale: i rappresentanti di Expedia e
Booking sono stati invitati alla Camera, Expedia nemmeno si è
presentata.
Nessuno dei
deputati ha chiesto conto a Booking della loro evasione, nemmeno i
grillini che pure dovrebbero essere attenti ai soldi e alla casta...
Sono aperte due
inchieste a Genova e Roma, per evasione fiscale: vedremo come andrà
a finire.
Visto che
all'estero a Booking non va bene come in Italia: in Francia Booking
ha dovuto pagare 365 milioni di tasse arretrate.
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