Il 25 aprile le memorie della guerra di Liberazione e il 2 giugno la sfilata delle Forze Armate: per dare senso alla nostra storia dobbiamo cercare di andare oltre questa separazione della memoria e delle celebrazioni, che non fa onore né alle Forze Armate (che sono parte delle istituzioni) né alla guerra di Liberazione cui pure presero parte formazioni dell'esercito.
Pensiamo solo al fatto che uno degli episodi iniziali della nostra liberazione è la battaglia di Cefalonia e il martirio dei fanti della divisione Acqui.
Quest'anno si è pure aggiunta la polemica degli ex generali subito strumentalizzata da esponenti della nostra destra (e che destra, poi..).
Come se voler la pace sia in contrasto con qualche pezzo delle istituzioni, come se quei pochi fucili cui il governo ha rinunciato significassero qualcosa per la nostra Difesa.
Sarebbe piaciuto vedere la stessa polemica in favore dei soldati morti per essere entrati in contatto con le bombe all'uranio impoverito.
Ma quelle morti non sono funzionali alle polemiche politiche, inutili e pretestuose.
Giusto per dovere di memoria: oggi si celebra la nascita della nostra Repubblica, a seguito del voto sul referendum del 2 giugno 1946, la prima volta in cui le donne poterono esprimere un voto.
Nessun commento:
Posta un commento