30 giugno 2019

Una questione di tifo

Ieri su Repubblica, Francesco Merlo descriveva l'abbattimento del ponte Morandi a Genova come un nuovo rinascimento.
In assenza di altro, ci si accontenta di poco in questo paese: perfino di un abbattimento di un ponte in cui tutto è andato bene.
Ci si dimentica in fretta delle 43 vittime, delle famiglie rimaste senza casa, di un concessionario che non ha fatto il proprio dovere in termini di manutenzione.

E ora, passati dieci mesi, siamo ancora qui a capire se possiamo revocare o meno le concessioni ad Atlantia, famiglia Benetton, o meno.
Aspettiamo il processo penale che forse andrà avanti per anni?

La vicenda del ponte Morandi si può mettere assieme alla questione dell'Ilva di Taranto o all'ultimo braccio di ferro tra una ong e il ministro Salvini: cosa hanno in comune queste tre storie?
L'assenza della politica, intesa come assenza di una politica che prende decisioni e che da una linea, come leggi e come accordi da rispettare.

A Taranto dobbiamo capire se chiudere in attesa della messa a norma degli impianti oppure se continuare ad essere avvelenati fino al 2023, quando secondo l'accordo con Arcelor Mittal, l'Ilva non avvelenerà più Taranto.
Abbiamo perso anni tra prescrizioni disattese, salva Ilva (o salva Riva), promesse e ricatti sul lavoro (senza immunità penale, gli indiani chiuderanno a produzione).
Che questo governo prenda una decisione, che andrà sicuramente a scontentare qualcuno.

E serve una decisione anche su come gestire i flussi dei migranti: il braccio di ferro tra Salvini e il capitano della Sea Watch 3 è servito solo ad aumentare di qualche punto percentuale la popolarità del ministro.
L'unica cosa buona è che si sono salvate le vite di 50 persone e non è cosa da poco, certo.
Ma la politica non può continuare a fare il tifo, da una parte o dall'altra.

Come vogliamo gestire i flussi dei migranti? Vogliamo andare avanti con gli accordi con la Libia, quelli firmati da Minniti per intenderci?


L'Europa sta con Carola - titola oggi Repubblica: ma in che senso, in che modo, tramite quali accordi tra governi e a livello europeo?
Si è aspettato 14 giorni, con quei poveretti rimasti in mezzo al mare, prima di arrivare a questo epilogo nella notte di sabato.
E così ora ci siamo divisi tra chi la chiama eroina e chi la insulta (non solo sui social ma anche di persona, come quelli sul molo a Lampedusa).

Abbiamo trasformato la politica in una lotta tra tifosi, dove si difende una posizione senza usare la ragione.
Il reddito di cittadinanza assistenzialismo per i fannulloni del sud.
Viva le grandi opere perché altrimenti non ripartiamo.
Viva i grandi eventi perché grazie a questi riusciamo a fare le infrastrutture per il paese. Sperando che la magistratura non indaghi troppo..

Nel frattempo gli sbarchi, anche a Lampedusa, continuano, la questione Alitalia rimane aperta, l'economia rimane ferma, non si vede un piano per la messa in sicurezza di strade, scuole, ponti e territorio.
Però ora abbiamo arrestato Carola, la capitana, e per i sovranisti è una grande soddisfazione. Manco avessero beccato un evasore coi soldi in un paradiso fiscale o un Messina Denaro la cui latitanza è garantita da prestanome come Nicastri.
Un nome che alla Lega dovrebbe dire qualcosa.

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