10 giugno 2019

Le inchieste di Report – lunedì 10 giugno

Sono molti gli argomenti affrontati nei servizi dei giornalisti di Report questa sera: andremo sulle tracce del tesoro di Salvini, chiederemo conto sull'efficacia delle cure termali, un aggiornamento sulla storia degli investimenti in diamanti, i ladri di gasolio e il mondo dietro le prenotazioni online degli alberghi.
Infine, se mancano i medici, chi ci curerà?

Sulle tracce del denaro della Lega

Luca Chianca ha seguito le tracce del denaro della Lega, da Bergamo dove risiedono le società dei commercialisti che i beni del partito di Salvini, a Milano dove lavora un altro commercialista con interessi in una società della regione Lombardia.

Una storia, quella dei soldi della Lega, che non finisce mai di stupire.


Nell'anticipazione del servizio, si parla di una società di ristrutturazione, la Barachetti SRL e sui lavori ottenuti nel corso degli anni da parte della Lega nord, della Lega Nord per Salvini e della Pontida Fin, l'immobiliare del partito.
Soldi che poi Barachetti eroga nei confronti dei cassieri del partito, Centemero (tesoriere), Di Rubba (direttore amministrativo dei conti del partito alla Camera) e Manzoni (revisore contabile del gruppo al Senato).


Perché Barachetti versa 400mila euro ai commercialisti della Lega? – la domanda che il giornalista Giovanni Tizian si poneva nell'intervista con Luca Chianca.
Questi fornitori di servizi della Lega sono molti legati ai suoi vertici, vivono negli stessi paesi: operazioni di cui Michele Scillieri, commercialista milanese, era all'oscuro. Presso il suo ufficio era stata fissata la domiciliazione legale della Lega nel 2017, un favore fatto nei confronti del collega Manzoni.

Questa è solo una parte dei soldi pubblici finiti nelle mani di società vicine a Di Rubba, per un totale di 800mila euro, in un intreccio che coinvolge anche i familiari dei direttore amministrativo.
Nel maggio 2018 viene costituita la Vadolive SRL dalla cognata di Rubba (di professione barista in un bar a Clusone): dopo 8 giorni il gruppo Parlamentare al Senato della Lega sottoscrive con lei un contratto da 480 mila euro. Ufficialmente per comunicare le attività del gruppo sui canali social.
“Io non sono tenuta a rispondere” la risposta che ha dato questa persona al giornalista.
Il contratto è stato interrotto dopo qualche mese ma parte di quei soldi sono finiti a persone dello staff del ministro Salvini, come Luca Morisi.


Perché questo contratto, perché questa società fondata da una barista (con tutto il rispetto)? Domande a cui il capogruppo al Senato Romeo non ha voluto rispondere: “stiamo andando a votare lo sblocca cantieri”.

La scheda del servizio: I COMMERCIALISTI di Luca Chianca in collaborazione di Alessia Marzi
Per sapere chi gestisce la cassa della Lega di Salvini Premier bisogna andare a Bergamo, in un immobile dove il partito ha trasferito la sede di alcune società e associazioni gestite da tre professionisti: Giulio Centemero, tesoriere della Lega, Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, rispettivamente i revisori contabili dei gruppo alla Camera e al Senato. Ed è in questo studio di Bergamo che a dicembre scorso i magistrati della procura di Genova, hanno sequestrato decine di carte di alcune società. L'ipotesi è che potrebbero essere state utilizzate per portare all'estero parte dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali percepiti e rendicontati con irregolarità. Ma seguendo le tracce dei commercialisti di Bergamo siamo finiti a Milano in un altro studio di commercialisti dove Matteo Salvini ha fatto registrare, per un breve periodo, la sede del suo nuovo partito e dove abbiamo trovato un altro commercialista con interessi nella Lombardia Film Commission, guidata fino allo scorso anno da Alberto Di Rubba, che ha comprato un fabbricato da 800mila euro. Seguendo chi ha incassato buona parte dei soldi pubblici della Lombardia Film Commission, Report è finito con il tornare da dove era partito, nelle valli bergamasche, e più esattamente proprio nel paese di Di Rubba.

L'efficacia delle cure termali

Le cure termali sono state inserite tra i livelli essenziali di assistenza e offerte dalla sanità pubblica per la cura di una serie di patologie.
Ma le cure termali fanno bene? Domanda che non è oziosa visto che è lo Stato che paga queste cure ai cittadini per 118ml di euro. E visto che le strutture per le terme usano acqua che arriva dalla falda.

La scheda del servizio: LA SCOPERTA DELL’ACQUA CALDA di Adele Grossi
Le cure termali sono comprese fra i livelli essenziali di assistenza e per questo pagate dal sistema sanitario nazionale per la cura di svariate patologie. Per finanziare queste cure, solo nel 2018 sono stati spesi 118.798.000 euro. Ma le cure termali sono veramente efficaci? È importante chiederselo, visto che per sfruttare la risorsa termale 33.000 ettari di superficie sono dati in concessione ai privati che pompano l'acqua a ritmo continuo dal sottosuolo. Gli enti locali non sanno esattamente quanta acqua viene prelevata, i controlli mancano e le conseguenze dell'impoverimento delle falde possono essere molto gravi. Da Abano a Rapolano terme, da Chianciano sino a Tivoli e Guidonia, dove il depauperamento della risorsa ha portato alla cosiddetta subsidenza catastrofica, vale a dire a uno sprofondamento del territorio che oggi è ancora in atto con rischi concreti per le abitazioni.

Come è andata a finire?


Come ogni finale di stagione, Report fa un aggiornamento di vecchie inchieste, raccontando che evoluzione hanno avuto.

Gli investimenti in diamanti
Un diamante è per sempre, ma non sempre è un buon investimento o, quanto meno, non quell'investimento garantito dalle società che Report aveva messo sotto la lente di ingrandimento nel 2016.
Diamanti venduti a prezzi superiori a quelli di mercato, società di investimento che danno consigli non disinteressati (Diamond Private e IDB), un sistema che coinvolge banche (San Paolo e Unicredit), quotidiani (come il Sole 24 ore che riportava i dati dei rendimenti forniti da queste società di investimento) e che ha rifilato delle fregature a persone che cercavano solo un sistema sicuro dove mettere i loro guadagni.
Ma ad essere fregati sono stati non solo i risparmiatori ma anche i dipendenti delle banche.
La procura di Milano ha sequestrato 700 ml di euro a due di queste società di intermediazione: Report darà i nomi di alcuni dei manager che si sono arricchiti con questa truffa, una anticipazione la potete leggere nell'articolo di Fabio Pavesi sul Fatto Quotidiano
Da Ghizzoni a Profumo: una ventina di top manager ricevevano sculture greche ed etrusche, soggiorni in hotel 5 stelle con spa e massaggi, per rifilare ai clienti preziosi a prezzi gonfiati

La scheda del servizio: OCCHIO AL PORTAFOGLIO di Emanuele Bellano in collaborazione di Ilaria Proietti e Greta Orsi
Diamanti da investimento venduti attraverso i circuiti bancari: era stato proprio Report a svelare, per primo, la truffa, celata dietro a quello che veniva proposto come bene rifugio per eccellenza. A subirne le conseguenze, risparmiatori e lavoratori delle banche. L'inchiesta rivelerà chi sono i top manager che hanno beneficiato del sistema.


I ladri di carburante

In questo paesi ci sono i vampiri, i ladri di carburante che fanno il pieno gratis bucando gli oleodotto: succhiano il prodotto dalle tubazioni. Contro di loro scendono in campo i cacciatori di vampiri, i responsabili della sicurezza, che devono controllare chilometri e chilometri degli oleodotti.


Ma ci sono anche altri vampiri: lo scorso novembre Giorgio Mottola aveva raccontato della rete parallela (e illegale) del gasolio, che arriva anche dalle zone controllate dall'ISIS e, con l'aiuto delle mafie, finisce nelle nostre pompe di benzina.
Un sistema che impoverisce lo Stato e arricchisce le mafie e tutti i colletti bianchi al loro servizio, anche grazie alla liberalizzazione nel settore voluta da Monti (le cosiddette pompe bianche): il costo stimato è di 6 miliardi di evasione.

La scheda del servizio: NERO COME IL PETROLIO di Giorgio Mottola in collaborazione di Alessia Cerantola e Norma Ferrara
Da qualche tempo in alcune campagne italiane sono comparsi i vampiri. Così vengono chiamati i ladri di carburante che di notte bucano gli oleodotti per spillare decine di migliaia di tonnellate di gasolio e benzina all’anno. Per bloccarli, è comparsa una nuova figura professionale: il cacciatore di vampiri. Uomini in passamontagna che tutte le notti perlustrano il tracciato degli oleodotti, servendosi di sensori supertecnologici e telecamere termiche. Ma il grosso dell’illegalità nel settore dei carburanti è causato da un altro genere di vampiri: i colletti bianchi. Imprenditori, commercialisti e broker al servizio della camorra e delle altre organizzazioni criminali che, nonostante il servizio di Report della scorsa stagione, continuano ad arricchirsi grazie all’evasione più grande della storia d’Italia.

Dietro il mondo delle prenotazioni online degli alberghi


Il fatturato del settore alberghiero vale in Italia 23 miliardi: circa il 30% delle prenotazioni avviene tramite due portali web, Expedia e Booking.
Questo però è un sistema che tende a livellare verso il basso i margini di quest'ultimi a vantaggio dei pochi portali: una storia che ricorda quella di Flix Bus o di Air BNB, chi guadagna di più è quello che procaccia il cliente (e che prende commissioni dal 18 al 30%), senza metterci le risorse.
E poi magari le tasse sui profitti (circa 1 miliardo) le paga fuori dall'Italia (o paga pochissimo allo Stato), meno dell'1%.

La scheda del servizio: UN FISCO PER L’ESTATE di Manuele Bonaccorsi in collaborazione di Lorenzo Di Pietro
Prenotare l’albergo per le proprie vacanze sul web è ormai una pratica ordinaria per moltissimi turisti, che si rivolgono principalmente a due portali: dalle loro pagine web passano circa 200 miliardi di dollari di prenotazioni alberghiere in tutto il mondo. Ma cosa si nasconde dietro la comodità di prenotare tutto con un click? Commissioni altissime, tra il 18% e il 30%, che erodono pesantemente i margini di guadagno degli alberghi. E poi una presunta immensa evasione fiscale, dell’Iva e delle tasse sul reddito. Le procure di Roma e Genova indagano su booking, che in Italia incassa commissioni nell’ordine degli 800 milioni, ma paga appena 4,7 milioni di tasse, lo 0,6%. Mentre Expedia accumula le sue provvigioni in una società svizzera, rigorosamente senza IVA. I nostri viaggi, insomma, alimenterebbero grandi ricchezze esentasse. Come fare a rompere questo sistema? Report svelerà qualche trucco, che permette pure di risparmiare un po’.


Il futuro delle cure mediche

Spendiamo meno della media europea nel settore della sanità e, quel che è peggio, parte della spesa si sta spostando sempre più verso la sanità privata. Di fatto avvantaggiando i ceti medio alti che possono ancora permettersi le cure. Che futuro ha la sanità pubblica in questo paese?
Ma un altro problema si sta presentando all'orizzonte: la carenza di medici.

La scheda del servizio: CHI CI CURA? di Giulia Presutti
Siamo a corto di medici specialisti: secondo le proiezioni di Anaao Assomed, da qui al 2025 agli ospedali italiani mancheranno oltre 16mila strutturati. Colpa della "gobba pensionistica": il 67% dei medici dell’intero Sistema sanitario nazionale ha più di 50 anni e nei prossimi tre anni ne andranno in pensione tra i 18 e i 21mila. Le uscite non verranno compensate dalle nuove assunzioni, perché i laureati in medicina che abbiano conseguito anche il titolo della specialità non sono abbastanza. Tra le discipline che soffrono di più c'è la pediatria: i pediatri si dividono tra gli studi e gli ospedali e alcune zone d'Italia iniziano a rimanere scoperte. La coperta è corta, ma chi ha causato la carenza? E soprattutto, si può risolvere prima che gli ospedali restino deserti?

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