27 giugno 2019

Nero a Milano di Romano De Marco



Prologo

Il dolore è forte, quasi insopportabile. Le tempie pulsano con un ritmo che accelera a ogni respiro, gli occhi sembrano sul punto di esplodere. L’uomo cerca di mettere a fuoco qualcosa che possa diventare un’ancora di salvezza, ma intorno a lui, ad avvolgerlo come un sudario, solo il buio.

Nero a Milano è noir al quadrato: ci sono i rimandi al poliziottesco milanese, per i nomi dei due personaggi maschili, Luca Betti (commissario di polizia e anche una sorta di io narrante) e l'amico Marco Tanzi (ex poliziotto ora detective privato).
E' nero il contesto in cui si svolge l'indagine, che ci parla della peggiore violenza che possiamo mai concepire: quella nei confronti dei bambini, le vittime indifese per eccellenza.

Nero fin dall'incipit, con quelle poche immagine drammatiche delle due persone anziane, legate ad una sedie, il cui corpo viene cosparso di benzina per dagli fuoco.
Che colpa mai possono aver commesso queste due persone anziane (che sono anziane lo scopriremo poi) uccise dentro una villetta abbandonata sulla Paullese?

Piccola nota a margine: non è il primo libro di De Marco con questi personaggi, Marco Tanzi e Luca Betti sono presenti nei precedenti “Città di polvere” e “Io la troverò”. Se non li avete letti, nessun problema, l'autore ci presenta i suoi personaggi uno alla volta, andando anche a ripercorrerne il passato. Un passano che ha lasciato addosso a loro profonde cicatrici.
Commissario Luca Betti, Milano

Mezzanotte meno un quarto: l’orario è quello giusto. Sono su viale Abruzzi, a due passi da piazzale Loreto. La scritta luminosa, intermittente, è un invito irresistibile,

Luca Betti lo incontriamo in una operazione contro il traffico di droga all'interno dei centri massaggi cinesi a Milano: operazione che decide di portare avanti di persona, prendendosi anche qualche colpo alle costole.
Era un poliziotto stimato ma a messo a rischio la carriera quando ha fatto irruzione nell'ufficio di un collega corrotto, cercando di risolvere il problema a modo suo, con la pistola in pugno.
Il nuovo Questore lo assegna alla squadra omicidi, incaricandolo proprio del caso dei due anziani morti
«Per te è già pronta una nuova indagine. Dopo l’affiancamento all’Antidroga, passerai alla Omicidi. Lavorerai su un duplice delitto ... »

Contemporaneamente, incontriamo anche Marco Tanzi: oggi investigatore privato, con un bel giro di clienti vip. Una volta anche lui era un poliziotto, assieme a Betti, prima di essere cacciato dalla polizia.
Strana storia, quella della loro amicizia. Un tempo erano una formidabile coppia di sbirri, i migliori di Milano, prima che Tanzi prendesse una strada sbagliata che gli costò il distintivo, la famiglia e quasi otto anni di galera ..

Dopo qualche anno di carcere è pure finito in mezzo alla strada, vivendo come un barbone: ha ritrovato la forza per uscire dalla fossa che si stava scavando (e riscattare una vita in dissolvimento) a seguito del rapimento della figlia, finita in un brutto giro di pornografia clandestina.
Agenzia investigativa Antares. Milano

«Mi ripeta tutto, signora Leonardi. Dall’inizio.»

Non è un caso che la signora Diletta Leonardi si rivolga proprio a lui per rintracciare il figlio, Davide Pardi, scappato da casa per finire in mezzo alla strada.
Davide è un ragazzo con problemi nel relazionarsi con i coetanei, con un cattivo rapporto col padre, una di quelle persone che coi soldi si possa comprare tutto, persino l'affetto di un figlio.
La madre, invece, è preoccupata che il figlio possa fare ora brutti incontri, in quel mondo sconosciuto (per chi un tetto sulla testa lo ha) dove i problemi da affrontate sono molto terra terra, cosa mangiare, dove trovare riparo nella fredda notte milanese.
C'è anche dell'altro a preoccupare la madre:
«Immagino che le sue paure siano legate al fatto che negli ultimi due mesi, a Milano, sono stati ritrovati i corpi di due senzatetto con la gola tagliata..»

Capitolo dopo capitolo, vediamo le due indagini procedere separate: Betti e la sua squadra sul duplice delitto della coppia e Tanzi che si mette sulle tracce del ragazzo, andando a chiedere ai volontari delle associazioni che seguono queste persone.

Betti intuisce che il delitto sulla Paullese è legato ad altri episodi criminali avvenuti nella stessa famiglia: la coppia aveva una bambina che è morta, cadendo da una finestra. I medici hanno stabilito che fosse per causa del sonnambulismo di cui soffriva.
Il nonno di Serena si era invece impiccato, pochi giorni dopo la morte della bimba, su un pilone di un cavalcavia della A4. Rimorso per la morte della piccola?
No, secondo Betti c'è qualcosa che non torna: voci su certe attenzione troppo morbose da parte del nonno sulla nipotina, brutte foto trovate nella sua casa.
Dubbi che non trovano supporto da parte del pm, che ha troppa voglia di archiviare il caso. Ma che trovano conferma quando qualcuno va a colpire il commissario Betti nei suoi affetti più cari.

A questo punto la partita va giocata secondo nuove regole, colpendo questo avversario nascosto, ma molto potente, senza rispettare la legge anzi, andando a superare quel confine che separa ciò che un poliziotto può fare e quello che non deve fare. E nemmeno pensare.

In questo giallo, che si può leggere tranquillamente da solo senza aver letto i precedenti della serie con Tanzi e Betti, troviamo dentro tanti spunti di riflessione: la paura della solitudine, il senso di colpa per non saper proteggere le persone care, la giustizia “giusta” che si ottiene andando oltre la legge, perché le leggi non bastano più ..
Davide Prandi

La notte è una piccola eternità. Se me ne sto attaccato al muro, sotto ai cartoni, non sento tanto freddo. Da qui posso vedere tutto.

C'è poi tutto il racconto dal di dentro il mondo dei senza tetto: il loro rifiutare il mondo civile, certe regole e certe ipocrisie, il vedere gli obiettivi della vita in modo diverso.
Due mondi, quello delle persone sempre di corsa, in cerca di uno scatto di carriera, di una donna da portare a letto, e quello dei clochard che scorrono a fianco, senza neppure riconoscersi e dentro cui troviamo anche i nuovi poveri, le vittime di questa società che sembra non voglia più occuparsi degli ultimi:

«...Aggiungici l’ondata di nuovi poveri, i padri separati, gli extracomunitari… Il sistema assistenziale è al collasso. E se alle prossime comunali vincono i populisti si rischia che i fondi per le associazioni subiscano un altro taglio.»


La scheda del libro sul sito di Piemme editore
Il blog dell'autore e l'intervista sul sito di MilanoNera
I link per ordinare il libro su Ibs e Amazon

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