Prologo
Il dolore è forte, quasi insopportabile. Le tempie pulsano con un ritmo che accelera a ogni respiro, gli occhi sembrano sul punto di esplodere. L’uomo cerca di mettere a fuoco qualcosa che possa diventare un’ancora di salvezza, ma intorno a lui, ad avvolgerlo come un sudario, solo il buio.
Nero a Milano è noir al quadrato: ci
sono i rimandi al poliziottesco milanese, per i nomi dei due
personaggi maschili, Luca Betti (commissario di polizia e anche una
sorta di io narrante) e l'amico Marco Tanzi (ex poliziotto ora
detective privato).
E' nero il contesto in cui si svolge
l'indagine, che ci parla della peggiore violenza che possiamo mai
concepire: quella nei confronti dei bambini, le vittime indifese per
eccellenza.
Nero fin dall'incipit, con quelle poche
immagine drammatiche delle due persone anziane, legate ad una sedie,
il cui corpo viene cosparso di benzina per dagli fuoco.
Che colpa mai possono aver commesso
queste due persone anziane (che sono anziane lo scopriremo poi)
uccise dentro una villetta abbandonata sulla Paullese?
Piccola nota a margine: non è il primo
libro di De Marco con questi personaggi, Marco Tanzi e Luca Betti
sono presenti nei precedenti “Città di polvere” e “Io la
troverò”. Se non li avete letti, nessun problema, l'autore ci
presenta i suoi personaggi uno alla volta, andando anche a
ripercorrerne il passato. Un passano che ha lasciato addosso a loro
profonde cicatrici.
Commissario Luca Betti, Milano
Mezzanotte meno un quarto: l’orario è quello giusto. Sono su viale Abruzzi, a due passi da piazzale Loreto. La scritta luminosa, intermittente, è un invito irresistibile,
Luca Betti lo incontriamo in una
operazione contro il traffico di droga all'interno dei centri
massaggi cinesi a Milano: operazione che decide di portare avanti di
persona, prendendosi anche qualche colpo alle costole.
Era un poliziotto stimato ma a messo a
rischio la carriera quando ha fatto irruzione nell'ufficio di un
collega corrotto, cercando di risolvere il problema a modo suo, con
la pistola in pugno.
Il nuovo Questore lo assegna alla
squadra omicidi, incaricandolo proprio del caso dei due anziani morti
«Per te è già pronta una nuova indagine. Dopo l’affiancamento all’Antidroga, passerai alla Omicidi. Lavorerai su un duplice delitto ... »
Contemporaneamente, incontriamo anche
Marco Tanzi: oggi investigatore privato, con un bel giro di
clienti vip. Una volta anche lui era un poliziotto, assieme a Betti,
prima di essere cacciato dalla polizia.
Strana storia, quella della loro amicizia. Un tempo erano una formidabile coppia di sbirri, i migliori di Milano, prima che Tanzi prendesse una strada sbagliata che gli costò il distintivo, la famiglia e quasi otto anni di galera ..
Dopo qualche anno di carcere è pure finito in mezzo alla strada,
vivendo come un barbone: ha ritrovato la forza per uscire dalla fossa
che si stava scavando (e riscattare una vita in dissolvimento) a
seguito del rapimento della figlia, finita in un brutto giro di
pornografia clandestina.
Agenzia investigativa Antares. Milano
«Mi ripeta tutto, signora Leonardi. Dall’inizio.»
Non è un caso che la signora Diletta Leonardi si rivolga proprio a
lui per rintracciare il figlio, Davide Pardi, scappato da casa per
finire in mezzo alla strada.
Davide è un ragazzo con problemi nel relazionarsi con i coetanei,
con un cattivo rapporto col padre, una di quelle persone che coi
soldi si possa comprare tutto, persino l'affetto di un figlio.
La madre, invece, è preoccupata che il figlio possa fare ora brutti
incontri, in quel mondo sconosciuto (per chi un tetto sulla testa lo
ha) dove i problemi da affrontate sono molto terra terra, cosa
mangiare, dove trovare riparo nella fredda notte milanese.
C'è anche dell'altro a preoccupare la madre:
«Immagino che le sue paure siano legate al fatto che negli ultimi due mesi, a Milano, sono stati ritrovati i corpi di due senzatetto con la gola tagliata..»
Capitolo dopo
capitolo, vediamo le due indagini procedere separate: Betti e la sua
squadra sul duplice delitto della coppia e Tanzi che si mette sulle
tracce del ragazzo, andando a chiedere ai volontari delle
associazioni che seguono queste persone.
Betti intuisce che
il delitto sulla Paullese è legato ad altri episodi criminali
avvenuti nella stessa famiglia: la coppia aveva una bambina che è
morta, cadendo da una finestra. I medici hanno stabilito che fosse
per causa del sonnambulismo di cui soffriva.
Il nonno di Serena
si era invece impiccato, pochi giorni dopo la morte della bimba, su
un pilone di un cavalcavia della A4. Rimorso per la morte della
piccola?
No, secondo Betti
c'è qualcosa che non torna: voci su certe attenzione troppo morbose
da parte del nonno sulla nipotina, brutte foto trovate nella sua
casa.
Dubbi che non
trovano supporto da parte del pm, che ha troppa voglia di archiviare
il caso. Ma che trovano conferma quando qualcuno va a colpire il
commissario Betti nei suoi affetti più cari.
A questo punto la
partita va giocata secondo nuove regole, colpendo questo avversario
nascosto, ma molto potente, senza rispettare la legge anzi, andando a
superare quel confine che separa ciò che un poliziotto può fare e
quello che non deve fare. E nemmeno pensare.
In questo giallo,
che si può leggere tranquillamente da solo senza aver letto i
precedenti della serie con Tanzi e Betti, troviamo dentro tanti
spunti di riflessione: la paura della solitudine, il senso di colpa
per non saper proteggere le persone care, la giustizia “giusta”
che si ottiene andando oltre la legge, perché le leggi non bastano
più ..
Davide Prandi
La notte è una piccola eternità. Se me ne sto attaccato al muro, sotto ai cartoni, non sento tanto freddo. Da qui posso vedere tutto.
C'è
poi tutto il racconto dal di dentro il mondo dei senza tetto: il loro
rifiutare il mondo civile, certe regole e certe ipocrisie, il vedere
gli obiettivi della vita in modo diverso.
Due
mondi, quello delle persone sempre di corsa, in cerca di uno
scatto di carriera, di una donna da portare a letto, e quello dei
clochard che scorrono a fianco, senza neppure riconoscersi e dentro
cui troviamo anche i nuovi poveri, le vittime di questa società che
sembra non voglia più occuparsi degli ultimi:
«...Aggiungici l’ondata di nuovi poveri, i padri separati, gli extracomunitari… Il sistema assistenziale è al collasso. E se alle prossime comunali vincono i populisti si rischia che i fondi per le associazioni subiscano un altro taglio.»
La scheda del libro sul sito di Piemme
editore
Il blog
dell'autore e l'intervista sul sito di MilanoNera
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