10 giugno 2019

L'ultimo discorso di Matteotti

10 giugno 1924, 75 anni a veniva rapito il deputato socialista Matteotti da una squadra di picchiatori fascisti: pochi giorni prima aveva pronunciato un discorso infuocato contro le violenze effettuate dalla milizia fascista per intimidire i votanti alle elezioni del 1924.
Questo un passaggio:

Giacomo Matteotti. [...] Voi dichiarate ogni giorno di volere ristabilire l’autorità dello Stato e della legge. Fatelo, se siete ancora in tempo; altrimenti voi sì, veramente, rovinate quella che è l’intima essenza, la ragione morale della Nazione. Non continuate più oltre a tenere la Nazione divisa in padroni e sudditi, poiché questo sistema certamente provoca la licenza e la rivolta. Se invece la libertà è data, ci possono essere errori, eccessi momentanei, ma il popolo italiano, come ogni altro, ha dimostrato di saperseli correggere da sé medesimo. (Interruzioni a destra) Noi deploriamo invece che si voglia dimostrare che solo il nostro popolo nel mondo non sa reggersi da sé e deve essere governato con la forza. Ma il nostro popolo stava risollevandosi ed educandosi, anche con l’opera nostra. Voi volete ricacciarci indietro. Noi difendiamo la libera sovranità del popolo italiano al quale mandiamo il più alto saluto e crediamo di rivendicarne la dignità, domandando il rinvio delle elezioni inficiate dalla violenza alla Giunta delle elezioni. (Applausi all’estrema sinistra - Vivi rumori)
Era il 1924 e non eravamo ancora arrivati al regime, all'abolizione di partiti, sindacati e libera stampa.
Ma ci saremmo arrivati anche per colpa di quanti, di fronte alle violenze fasciste, ai soprusi, girarono la testa dall'altra parte.
Questo ci dice due cose: quanto poco ci voglia per scivolare verso una dittatura e quali sono i rischi che si corrono quando si sente parlare dell'uomo solo al comando che deve ristabilire l'ordine.

Questo un filmato tratto dal film di Florestano Vancini "Il delitto Matteotti"

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