Immagino che aver sentito ieri sui giornali la notizia di una proroga di tutte le restrizioni fino a luglio abbia gettato nello sconforto in tanti.
Tutti vogliamo uscire da questa situazione che, giorno dopo giorno, diventa più difficile: lo è per chi deve chiudersi in casa e lo è ancor di più per coloro che sono costretti ad andare a lavorare.
C'è tanta voglia di mettersi tutto questo alle spalle, per tornare a come eravamo prima.
Sempre che ci torneremo, certo.
C'è l'assessore Gallera che annuncia la sua auto candidatura a sindaco di Milano, scegliendo un momento poco felice e dimenticandosi di tutti gli errori fatti in Lombardia nella gestione del virus (i contagi in ospedale, i medici e infermieri contagiati, le tante persone che si ammalano stando in casa, dove muoiono in silenzio).
La voglia di un governo di unità nazionale magari con Draghi a capo e con dentro tutti.
Eppure dovremmo chiederci come saremo, alla fine di tutto ciò: di certo meno ingenui di fronte alle tante sciocchezze che ci siamo sorbiti in questi anni.
L'eccellenza sanitaria lombarda.
La sanità privata che fa bene anche al pubblico.
La necessità di fare tagli alla spesa sanitaria, ma senza tener conto delle inefficienze.
La bufala delle autonomie regionali, su cui ora possiamo mettere definitivamente una pietra sopra.
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