21 marzo 2020

Nodi al fazzoletto - le vittime della mafia (e Ilaria Alpi)

Non dobbiamo dimenticarci, una volta che questa tempesta che stiamo vivendo a causa del coronavirus, che la fuori ne abbiamo un altro di virus, che ora è silente.
E' il virus delle mafie: non è il momento di fare rumore adesso, in piena emergenza.
Ma appena tutto sarà finito e i politici diranno ripartiamo! ripartiamo! saranno lì, ad attendere gli appalti, i soldi dallo Stato.
Oggi è la giornata delle vittime della mafia, dunque: già se ne parla poco delle mafie (il cui contrasto è spesso assente nelle agende dei governi e dei partiti), figuriamoci ora, dove il virus (e le costrizioni alla nostra vita) occupano tutti gli spazi di informazione.
Ma noi non dimentichiamo.

Come anche non dimentichiamo nemmeno Ilaria Alpi, che non è una vittima della mafia, ma come giornalista stava indagando sui traffici di rifiuti tra Italia e Somalia, nascosti dietro organizzazioni non governative.
Ilaria, assieme al suo cameramen Miran Hrovatin, furono uccisi a Mogadiscio il 20 marzo 1994, in un agguato ancora oggi poco chiaro.
“E' la storia della mia vita, devo concludere, voglio mettere la parola fine .. 1400 miliardi di lire: dov'è finita questa impressionante mole di denaro?” (Una delle ultime annotazioni sul diario di Ilaria)


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