08 marzo 2020

Emergenza, ma con giudizio


In questo momento tutta l'attenzione del paese è concentrata sul coronavirus, sul suo contenimento, sullo stato degli ospedali nelle zone rosse e in generale nel paese.

E' una situazione completamente nuova e sarebbe difficile per chiunque: scopriamo oggi l'importanza del sistema sanitario, pubblico e capillare nel territorio.
Sistema sanitario che ha subito tagli per miliardi in questi, come i tagli alla ricerca, che si regge spesso a medici con contratti da precari.

Ricordiamocene quando (e non se) l'emergenza finirà.
C'è una forte tensione da parte del governo, dei vertici della sanità, dei vertici delle regioni del nord, nel trovare le soluzioni per far si che il trend dei contagi scenda.
Questo spiega la scelta di soluzioniche impongono restrizioni alle nostre libertà, mettendo in secondo piano le ansie di molti nel voler ripartire subito con eventi, turismo e aperitivi vari (i milanesi sfidano il virus, titola Repubblica)..


Stiamo vivendo un evento nuovo, in un contesto nuovo, dove le notizie viaggiano veloci si canali non ufficiali: bozze di decreto fatte uscire inopinatamente e presentate da giornalisti in ansia da prestazione come decreti ufficiali, il coronavirus che riempie tutti gli spazi di informazione per ripetere le stesse cose.

Ma quello che vorremmo capire è come le istituzioni intendono gestire il telelavoro in modo strutturale, nel pubblico che non è preparato (e nemmeno il privato d'altronde).
Come si intende lavorare per la tele didattica: al momento è tutto in mano alle singole scuole, ai singoli insegnanti.
Come si intende rafforzare, e non solo per questa emergenza, il sistema sanitario.
Dare un quadro unitario a tutti questi problemi in una cornice istituzionale e unitaria sul territorio.

Ma non dimentichiamoci di quello che stiamo lasciando dietro, le leggi che il Parlamento non riesce ad approvare ora come la legge sul salario minimo, quella sulle querele temerarie contro i giornalisti.
E stiamo attenti anche a quello che, in queste decretazioni di urgenza, viene infilato dentro: dobbiamo sbloccare i cantieri, si sente ripetere.
Bene, ma quali cantieri, in che zone e in che condizioni.

Tornare allo sblocca cantieri, già bocciato in alcune sue parti, sarebbe stupido e inutile: fa specie che sia proprio il m5s a portare avanti questa proposta di legge, usare il modello Genova per i due terzi degli appalti pubblici in Italia.
Basta burocrazia, ad eccezione dei vincoli antimafia (ah, già, in questo paese esiste ancora la criminalità organizzata) e quelli di tutela del paesaggio.

Visto che c'è bisogno di ripartire, perché allora non iniziare dai comuni e dalle regioni coinvolti nel terremoto del 2016, le vittime del “terremoto infinito”?
Ne parlerà finalmente, dopo un duplice rinvio, Presadiretta questa sera: comuni nel marchigiano, nel Lazio, in Abruzzo, alle prese con le macerie, alle prese con lo spopolamento perché la gente va via, con la ricostruzione ferma.

Infine, non dimentichiamoci che oggi è l'otto marzo, festa delle donne: quelle donne ancora discriminate nel lavoro, vittime di femminicidi.
Donne come le ricercatrici che hanno isolato il virus, donne come virologa Gismondi, per esempio.
Buona festa delle donne!


Nessun commento: