Il cavaliere di volse verso la cappella del Sacro Hitler – che in questa chiesa si trovava nel braccio ovest della Svastica – e, con i soliti rumorosi accordi d'organo e il prolungato rullare dei tamburi sacri, il Credo ebbe inizio. Hermann stava seduto nella cappella Goebbels, nel braccio nord, da dove poteva osservare in santa pace quel bel ragazzo dai capelli lunghi chiari e setosi, che cantava gli assolo. Ma adesso doveva voltarsi pure lui, verso Occidente, come il Cavaliere.
Cappella Goebbels .. chiesa a forma di
Svastica .. un ragazzo che osserva con piacere un ragazzino coi
capelli biondi …
E' straniante sin dall'inizio questo
romanzo distopico che ci racconta di un mondo futuro, settecento anni
dopo la fine della seconda guerra mondiale (la guerra dei vent'anni),
dove tutto il globo è orma sotto il controllo dei due imperi, quello
germanico e quello nipponico.
Nella Germania e nel mondo il nazismo
ha vinto, trasformandosi non più solo in un regime, ma in una
religione costruita attorno al culto del sacro Hitler, il Dio
Tonitruante, nato dallo scoppio di una bomba, coraggioso e imponente,
che ha sconfitto tutte le altre nazioni, barbare e incolte.
Amo i romanzi come questo, che usano
questi scenari futuristici come monito per i tempi presenti: romanzi
come quelli di Bradbury e il suo “Fahrenheit 451”, Orwell
e il suo celebre “1984”, fino a Philip Dick e “La
svastica sul sole”.
Questo romanzo però, La notte
della svastica della scrittrice inglese Katharine
Burdekin, ha qualcosa di unico: è stato scritto nel 1937, ben
prima di Orwell e di Bradbury, e ben prima del patto d'acciaio tra
Giappone e Germania.
I due imperi che si sono divisi il
mondo e che si fronteggiano in una situazione di tensione transitoria
che non sfocerà mai in una guerra per un motivo che capiremo
leggendo il racconto.
Ci troviamo all'interno di una
generazione maschilista, dove le donne sono considerate solo come
oggetti, come animali da riproduzione, rasate a zero e con vestiti da
uomini, private del tutto delle loro libertà e del loro aspetto
femminile.
Le leggi della società hitleriana:
Come una donna è superiore ad un verme,
Così un uomo è superiore a una donna.
Come una donna è superiore a un verme,
Così un verme è superiore ad un cristiano.
Private anche dei loro figli maschi
che, al terzo mese, sono loro strappati in modo da crescere solo coi
maschi, nel culto del dio Hitler, per diventare buoni soldati, buoni
contadini, buoni tecnici forse.
Hermann è uno di questi,
fattore presso il Cavaliere, una sorta di sacerdote di questa
società, destinato ad una vita uguale a milioni di altre, prendersi
una donna, fare figli (ma senza dover metter su famiglia, perché in
questa società si è perso pure l'uso dei cognomi) e lavorare.
Fino all'incontro con Alfred, un
ragazzo inglese più grande di lui, conosciuto durante una vacanza in
Inghilterra, che gli confida il suo scetticismo nei confronti della
sua religione, della superiorità del sangue tedesco, del culto di
Hitler, che ha assoggettato tutte le altre nazioni che erano prive di
civiltà.
Come si è arrivati a questo mondo?
Cancellando i libri, cancellando la
storia, rendendo le persone incolte, incapaci di leggere (che bisogno
c'è se tutte le cose da sapere sono quelle del culto insegnati dai
sacri cavalieri), togliendo alle donne poco alla volta le loro
libertà, il “ridimensionamento delle donne” che le ha
trasformato oggi in quegli esseri considerati peggio degli animali da
compagnia.
“.. Noi tedeschi abbiamo ridotto le donne in una condizione nella quale, con tutta la buona volontà, non potranno perseverare: le abbiamo ridotte al minimo comune denominatore, allo stato puramente animale; e il risultato è che la razza è ormai prossima all'estinzione. Gli uomini si suicidano, ma in compenso di donne – la cui disperazione è tutta inconscia – non ne nascono più.”
Ma c'è una persona che ha conservato
una stilla della memoria del passato, di cos'era il mondo una volta,
che ha davanti a sé il destino di quel mondo destinato sfasciarsi da
solo.
Si tratta del Cavaliere van Hess, che
confiderà proprio a Alfred e a Hermann il suo segreto, “la
maledizione della conoscenza”.
Che si appoggia su una foto, di un
giovane Hitler, uomo e non più Dio e di un libro, scritto centinaia
di anni prima e tramandato di padre in figlio, con un giuramento di
custodirlo a qualunque costo.
Straniante ma anche molto lucido,
questo romanzo distopico racconta uno degli aspetti del nazismo poco
noti, almeno alla fine degli anni '30: il suo legame con l'esoterismo
e il suo voler considerarsi una religione, costruendo un culto
attorno alla figura di Hitler (alto e imponente) di cui erano state
requisite tutte le foto, affinché non esistesse in terra alcuna sua
immagine.
Una religione violenta e asessuale (un
tema che tornerà anche in 1984), in una società dove le donne sono
segregate in quartieri, dove gli uomini entrano solo per soddisfare i
loro bisogni (e dove nessuno trova niente di strano
nell'omosessualità), destinata all'estinzione per l nascita di
sempre meno bambine, considerate una sfortuna..
A Alfred e al povero Hermann (per la
sua incapacità nel comprendere fino in fondo tutte le rivelazioni
che gli arrivano) il compito di preservare il libro e far crescere la
pianta della ribellione, perché un giorno le donne tornino ad essere
consapevoli della loro forza e non più sottomesse.
Ma è ancora possibile salvare l'uomo?
E' ancora possibile tornare ad una società non governata da una
religione basata su menzogne, dove le persone abbiamo consapevolezza
della storia passata, riportare in via la cultura, la musica (non la
superficiale riproduzione di note, ma la capacità di creare musica),
l'arte?
E quanto ci vorrà per ridare dignità
e il rispetto per sé stesse alle donne?
La notte della Svastica lascia tutto
aperto, sospeso: non è un romanzo d'azione di cui può aver senso
raccontare una trama. Gran parte del libro è dedicata alle
discussioni tra i protagonisti, il Cavaliere che ha portato con sé
il seme della storia con Alfred e poi, in seguito, di Alfred col capo
della setta dei cristiani, Joseph. Anche il cristianesimo, come la
storia e tutto il passato, ha perso il suo valore e significato,
tramutandosi in un cieco fanatismo con un tratto in comune col
nazismo, ovvero la donna vista solo come funzione, il “nido
dell'uccello” dove deporre le uova.
Come potrebbe essere un mondo governato
dalla superstizione, dal fanatismo religioso costruito attorno a
delle menzogne, un mondo in cui si è cancellata la storia, il
passato, il tramandare della cultura? Tutto questo ce lo racconta
questa scrittrice inglese: il mondo che sarà sarà un ritorno al
feudalesimo, senza nuove rivoluzioni tecnologiche, senza speranza di
sopravvivere.
La scheda del libro sul sito di
Sellerio
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