Un ventennio della storia italiana (il periodo dagli anni 50 agli anni 70) raccontato attraverso tre episodi chiave (almeno dal punto di vista dell'autore) della nostra storia. Sarasso ha scelto tre dei tanti misteri d'Italia, storie dove non si è riusciti a dare giustizia alle morti, nonostante processi su processi, nonostante la verità sia lì, quasi a portata di mano. Ma in realtà coperta di “omissis”, di menzogne di stato, di false piste, di intrighi. Che accumulandosi nel tempo, diventano la zona grigia di un paese dove i troppi lati oscuri rimangono una zavorra della sua coscienza.
I tre episodi sono il caso di Wilma Montesi (su misteriditalia), una ragazza trovata morta sulla spiaggia di Ostia, la morte del presidente dell'Agip Enrico Mattei e la strage di Piazza Fontana.
La storia d'Italia nel racconto romanzato di questi tre misteri: un espediente per raccontare del mondo di “sbirri corrotti, traditori della Repubblica, politici con le mani sporche di sangue, spacciatori irlandesi in affari con Cosa Nostra, ragazzi in nero pronti a tutto” ...
Un obiettivo molto ambizioso, per una strada già sperimentata nel passato da Giancarlo De Cataldo, nel suo “Romanzo Criminale”, o più recentemente nella raccolta “Omissis” a cura di D. Brolli.
L'autore ha scelto di cambiare nome ai personaggi (non si sarebbe potuto parlare di romanzo o noir). Nel primo capitolo, Wilma Montesi diventa Ester Conti; il senatore Piccioni è Paolo Morganti e il senatore Fanfani viene chiamato Zaccaria.
Il corpo di Ester viene trovato morto sulla spiaggia di Tor Vajanica: apparentemente la ragazza è morta annegata.
Ma forse non è stato un malore, ma c'è di mezzo un festino a base di droga e sesso, dove sono coinvolti anche importati uomini politici.
La morte di Ester Conti/Wilma Montesi diventa il primo caso mediatico itaiano: viene sfruttato dal ministro Zaccaria (Fanfani) per tagliar fuori dalla corsa al potere il suo avversario di partito, di un'altra corrente DC , il senatore Morganti (Piccioni), per il presunto coinvolgimento al festino.
A nessuno importa sapere chi ha ucciso Ester: eccetto un giornalista dei bassifondi della città, Lorenzo Trama.
Alla stessa maniera Fabio Riviera è il nome che viene dato al “padrone d'Italia” Enrico Mattei, che aveva osato opporsi alla politica petrolifera delle sette sorelle. Voleva rendere l'Italia indipendente dal punto di vista energetico, andando a ledere gli interessi economici degli Stati Uniti nei paesi petroliferi. E Riviera pagherà questa sua presunzione di poter fare di testa sua. Opporsi alla ragione di stato, ai voleri del patto atlantico.
Infine la madre di tutte le stragi: Piazza Fontana. Siamo a fine anni 70, dopo un autunno caldo, segnato dalle manifestazioni della sinistra e degli studenti delle università. Serve un segnale forte, affinchè la rivoluzione dei comunisti venga bloccata. Un segnale che permetta la svolta autoritaria a destra dello stato.
E il segnale è la bomba, anzi le bombe di quel 12 dicembre 1969: e non importa se devono morire delle persone. È nell'interesse superiore dello stato, per la causa.
Il personaggio dell'editore e facilmente individuabile in Giangiacomo Feltrinelli, trovato morto sotto un traliccio dell'Enel. Finanziatore dei movimenti extraparlamentari e diventato ideologo della rivoluzione a sinistra.
Morto in uno strano suicidio: come quello di Giuseppe Pinelli (colpevole della strage perchè anarchico); come quello di Peppino Impastato ...
Anche qui i personaggi sono nascosti dietro nomi fittizzi: Ismaele Voltri è Valpreda (il mostro da sbattere in prima pagina); dietro i neofascisti Mario Gelo e Leone ci sono Stefano Delle Chiaie e Carlo Digilio (o Delfo Zorzi....). Si riescono a riconoscere (dietro le quinte) Pino Rauti e un giovane commissario della questura di Milano, forse Achille Serra.
Queste le storie, in mezzo alle quali si muove Andrea Sterling, un personaggio che è la personificazione del Male, il filo nero che unisce i delitti più efferati e oscuri compiuti nel nostro Paese.
Lo stile del libri ricorda molto da vicino quello di De Cataldo in “Romanzo criminale”: ma non solo a De Cataldo si è ispirato, Sarasso. L'impianto teorico lo deve a Carlo Lucarelli, per i suoi libri “Misteri d'Italia” e “Nuovi misteri d'Italia”, dove vengono raccontati in modo chiaro i tre episodi del libro.
L'inizio è invece preso da “Grande madre rossa” di Giuseppe Genna: la sequenza iniziale in stile cinematografico degli istanti precedenti la bomba in Piazza Fontana.
Nel complesso un libro bel scritto, ben documentato che racconta della nostra storia e delle persone che l'hanno pilotata dalla stanza dei bottoni. Un paese che, in nome di lotte di partito, di potere e affari, del mantenimento di “equilibri internazionali”, ha perso l'innocenza tanti anni fa e non l'ha più ritrovata.
Racconta la storia di una guerra, ma non una guerra tra eserciti e combattuta da soldati. Dal libro viene fuori (ed è questo il suo contributo più prezioso), una guerra di spie.
"Cosa serve per fare una guerra? Non servono nè pistole, nè bombe, nè coltelli .. La guerra si fa con le spie".
Questo l'insegnamento che viene dato ad un agente da parte del suo istruttore. Spie in grado di fare le operazioni sporche che chi comanda non può copiere. Spie in grado di uccidere e successivamente depistare le indagini. Spie al servizio di un potere che è riuscito, in quegli anni, a tenere in pugno il paese col ricatto, il terrore e l'omicidio.
Viene da chiedersi quale sarebbe stata la nostra storia, che corso avrebbe preso la nostra repubblica, se non ci fossero state queste persone?
Quest'opera dovrebbe essere la prima di una trilogia che racconta il nostro paese, fino ai giorni nostri. Non vedo l'ora che esca il prossimo capitolo.
Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Technorati: Simone Sarasso, Piazza Fontana, Wilma Montesi, Enrico Mattei
5 commenti:
La ringrazio per l'analisi del mio lavoro.
Una delle più particolareggiate ed esaustive in circolazione, davvero.
La posterò a stretto giro sul mio blog.
Ah, se vuole passare a trovarmi, ecco l'indirizzo:
http://confinedistato.blogspot.com
Grazie ... il tuo libro è uno di quelli che rimpiangi di aver appena finito di leggere!
Lo sto leggendo anche io, davvero avvincente. Non ho letto romanzo criminale (lo farò in seguito), ma io ci ho rivisto molto anche un pò di Umberto Eco con il cimitero di Praga. Non so se la cosa possa essere voluta, ad ogni modo il risultato è un libro godibile ed altamente istruttivo.
Grazie
Ha il merito di aprire certe pagine del passato, anche se in modo romanzato.
Aldo
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