15 ottobre 2007

Report: il banco vince sempre

Report: il banco vince sempre.
Una volta quando uno pensava ai derivati, pensava ai derivati del latte, o a prodotti naturali.
Oggi, dici derivati, e intendi un prodotto finanziario, comprensibile solo da esperti (l'ex ministro Siniscalco dichiarava “ Io stesso ho difficoltà a leggerli e a capirli”).

Prodotto che è stato venduto come un'assicurazione per mettersi al riparo dalla crescita dei tassi di interesse, a piccoli imprenditori e ad enti locali.Ossia a persone con poche o scarse conoscenze di finanza.
Il risultato?
Una banca, Italease, che ha venduto questi prodotti Derivati Strutturati (Swap) ha un buco di 700 milioni.
Il D.G. Faenza, nel periodo di boom incitava i propri venditori a pensare in grande.
Le grandi banche, come Deutsche Bank e UBS, che per anni hanno fatto derivati con la Parmalat, finiscono imputate per il reato di usura. Ma hanno comunque continuato avendere derivati al comune di Napoli.Il totale della perdita dei clienti Unicredit, grazie ai derivati, somma a 3,5 miliardi.
Alcuni imprenditori sono stati costretti a chiudere:
Annalisa Faglioni- Imprenditrice: "C’erano delle azioni e tutte estere, una scommessa basata sul fatto che i tassi d’interesse dovevano...non mi ricordo piu’, guardi veramente, è così complicato che se devo spiegare che cosa, che cosa era legato a questa scommessa non lo so, non lo so ed è questa la cosa piu’ grave dovere chiudere un’azienda perché non si sa che cosa si è firmato. "

La cosa peggiore è che questi mutui possono diventare uno strumento per macherare falsi in bilancio, perchè a bilancio sono solo perdite potenziali, e non è nemmeno chiaro quando la banca verrà a chiederti i soldi.
E ci sono anche 900 enti pubblici che si sono esposti per 10 miliardi e mezzo: significa che quando le banche chiederanno indietro i soldi, molti di questi saranno alla bancarotta, e saremo noi a pagare con l’Ici.

"E siamo agli enti locali.
Riassumendo: i derivati non sono né buoni né cattivi, ce n’è per tutti i gusti. Quelli semplici assicurano contro il rischio di rialzo dei tassi, quelli strutturati che in versione speculativa, cioè quella vista fino adesso, trasferiscono il rischio sul cliente ignaro e generano giganteschi e rapidi profitti alle banche. Poi ci sono i derivati che piacciono tanto a province comuni e regioni e li stanno facendo a tutto spiano perché oltre a coprirli dai rischi del rialzo dei tassi, fanno saltar fuori dei soldi subito, e possono spostare il debito in là negli anni, che tradotto significa:

“Io faccio debiti, ma a pagare sarà chi viene dopo di me”. Ma quanto pagherà? Non si sa, perché il valore di mercato di questi derivati, in gergo mark to market, cambia tutti i giorni. Per esempio il Comune di Torino si è fatto prestare soldi per organizzare le Olimpiadi, ha assicurato il debito acquistando derivati, che oggi perdono. "

GIANGUIDO PASSONI- Assessore Bilancio Comune Di Torino
Intorno ai 100 milioni di euro di mark to market negativo.


Come è possibile che la cosa sia passata sotto silenzio? Questo non deve stupirci nell'Italia governata dal banchiere Antonio Fazio.
La politica se ne accorse dal 2004, con una interpellazione parlamentare finita in un cassetto.
Nemmeno noi ce ne saremmo accorti, se non ci fosse stato lo scandalo Italease e il caso della Northern Rock.
E la Consob?

La Consob ci ha messo un po’ di tempo, ma due mesi fa ha dato mezzo milione di multa all’Unicredit Banca d’Impresa.
Ventimila euro all’amministratore delegato del gruppo, Alessandro Profumo, che guadagna 13 milioni all’anno, e 19.200 euro all'ex direttore generale Pietro Modiano, oggi direttore generale di Intesa SanPaolo nonché marito del ministro delle pari opportunità Barbara Pollastrini.
L’Unicredit impugnerà il provvedimento perché lo ritiene sproporzionato.

Anche il ministro degli Affari Regionali Lanzillotta ha lavorato come consulente per la J.P. Morgan, una delle banche internazionali che facevano sottoscrivere derivati proprio agli enti locali. Come il comune di Torino che in questo momento sta perdendo 14 milioni di euro.

Ce poi il cas dell'assessore Peveraro che è stato promosso assessore al bilancio della Regione Piemonte. E con la presidente Bresso hanno sottoscritto 3 derivati con le banche Merril Lynch, Opi e Dexia.

Morale della favola: questa gestione dove nessuno controllava come gli enti locali gestivano i propri soldi e cosa le banche vendevano loro ha portato ad un aumento delle imposte locali: negli ultimi dieci anni +111%.
Il banco vince sempre: e a perdere è sempre il cittadino.

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