Finalisti di questa edizione del festival "La passione per il delitto" : Patrick Fogli, Piero Colaprico (latitante a Garlasco), Pirero Degli Antoni, Bruno Morchio e Massimo Mongai.
Vincitore è stato Piero Degli Antoni con “La notte di Peter Pan”.
Gli autori hanno esordito con una breve presentazione del loro libro:
Piero Degli Antoni “La notte di Peter Pan”: il mio è un thriller ambientato in una villa isolata. Si svolge tutto in una notte, dove un bambino lotta per liberare il padre imprigionato nella villa da un evaso.
Massimo Mongai “La memoria di Ras Tafari Diredawa”: il personaggio del libro è un immigrato che passa le sue giornate ubriaco, rifugiandosi per il mangiare e per il dormire alla mensa dei poveri della Caritas. Nella sua scatola di cartone dove dorme assiste all'omicidio di Eurasia, una ragazza della Caritas con cui era in confidenza. Rimane scioccato dall'omicidio.
Va in questura a denunciare l'omicidio, ma non viene creduto, e rimane in carcere per tre giorni. In cella, senza alcool, vive una crisi di astinenza, ma scopre la sua memoria, scopre chi era. Un professore di lettere di Addis Abeba.Esce dal carcere e decide di trovare l'assassino.
Patrick Fogli “L’ultima estate di innocenza”: sono 4 storie.
- Un ingegnere che ha perso la memoria. Con tanti dubbi sul passato e sulla moglie.
- Un fotografo di guerra che torna dall'Iraq. Sul treno incontra una ragazza che lo colpisce. Ne prende la valigia per sbaglio, torna a casa dove scopre che quella ragazza è stata uccisa.
- Un poliziotto scopre il cadavere di una bambina scomparsa mesi prima al carnevale di Venezia. Scopre un traffico di bambini.
- Infine la storia di una bambina di 13 anni che torna a casa dopo essere sparita per un giorno. Non parla più, ha addosso abiti diversi: cosa è successo a Lisa?
Bruno Morchio “Con la morte non si tratta”: è vero che con la morte non si tratta. Il mio è un noir mediterraneo, ambientato in Sardegna sull'Olgiata. Il protagonista Bacipagano deve trovare il figlio di un boss tossicodipendente.
Protagonista è la Sardegna: non è un giallo, non c'è una indagine e al morto si arriva solo alla fine. Su una storia di una faida si innesta la storia di un rapporto di coppia.
Domanda: perchè scrivere un libro col meccasnismo del giallo?
Piero Degli Antoni: Nel mio libro si affronta di striscio il tema del rapporto bambini-adulti. Ma in realtà volevo costruire un meccanismo del giallo, che tenesse attaccato il lettore al libro.Non mi piacciono i gialli che vogliono raccontare il sociale, i gialli di denuncia, che parlano d'altro. Io ho voluto asciugare il racconto al massimo: giallo e basta.
Ho riscoperto Agata Christie un'estate dove non avevo niente da leggere e in un'edicola presi “10 piccoli indiani”: studendo.
Mongai: Il giallo classico è il luogo dove si costruisce il mito, l'idea, nella società contemporanea. Mi piace il giallo, mi piace scrivere storie del genere: è un genere che mi piace.
Fogli: Scrivo le storie che mi vengono in mente. Se nella storia ha una sua logica mettere qualcosa che sta oltre il giallo, mi sta bene. Altrimenti se certi temi li devi infilare a forza, no.Anche a me piace Agata Christie, ma mi fa imbestialire, perchè disonesta col lettore. Arrivi al finale, Poirot ti dice chi è l'assassino, ma non te lo ha fatto capire nel corso della lettura. Io ho provato a far capire al lettore quello che sta succedendo mentre legge, anche se l'assassino si scopre all'ultima riga.
Morchio: Io scrivo noir, che è quello che so scrivere. Cerco di non ingannare il lettore, perchè altrimenti questo trova il modo di fartela pagare.
Dove nasce la passione per il delitto?
Mongai: Chesterton dice “il lettore di gialli vuole sentirsi stupido”. Questo è vero alle prime letture, dove arrivati in fondo si esclama “ah, è vero ..” di fronte alla verità. Dopo aver letto altri libri gialli ci si sente meno stupidi, ma si cerca sempre la sopresa.
Prima dei gialli io leggevo i fumetti, Topolino: che nell'edizione italiana, è un personaggio detective.
Io ho la passione per la scoperta dell'assassino. Anche perchè conviene stare dalla parte dei buoni: i cattivi possono essere uccisi dai buoni e dai cattivi.
I buoni solo dai cattivi!
Quando leggevo Diabolik, io stavo dalla parte dell'ispettore Gincko. Perchè Diabolik bara!!
Degli Antoni scherzando, rispondeva che non si può dire che Diabolick guida la Porsche: Diabolik ha una jaguar!
Io ho avuto un passato da sceneggiatore: in base alla mia esperienza, ai miei gusti, per me me Topolino detective è una palla incredibile.
Tornando ad argomenti seri, una statistica di questi mesi afferma che per la prima volta, i delitti avvenuti in ambito criminale sono inferiori ai delitti avvenuti in ambito familiare.Questa statistica dice molto su dove sta finendo la nostra società.
Fogli: La paura è divertente. Avere paura è divertente.Trovarsi in mezzo ad un mistero, sapendo che non lo vivrai e arrivare a scoprire l'assassino è divertente.
I casi di Garlasco, Cogne, Erba creano interesse, curiosità. Perchè ti spaventa ciò che ti è vicino, il male nascosto nelle pieghe del quotidiano.Se scopro che c'è un assassino fruttivendolo, che affetta le sue vittime e poi le porta per strda nei sacchetti, se vedo il mio vicino che va a buttare il sacchetto della spazzatura, ho paura.
Il giallo ti permette di vivere il mistero, senza essere coinvolto in prima persona.
Morchio: la paura fa partire la storia? Si gioca con la storia, sapendo che alla fine la verità verrà a galla e tutto si metterà a posto. C'è in questo un effetto tranquillizzante. Quello che ci spaventa sono i fatti criminali senza perchè. Il giallo permette di consolarsi con la realtà, quasi come fosse un Prozac.
Piccola nota personale: non sempre i gialli italiani finiscono in modo rassicurante. Riflettendo bene quello che succede nella realtà.
Complimenti a Degli Antoni per la vittoria del premio.
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