Viviamo in un momento di crisi di chi fa la politica, ma anche di grande fervore e partecipazione di quanti partecipano alla vita politica.
Un esempio sono le due manifestazioni legate alla legge 30.
Quella organizzata da PRC e Comunisti Italiani a piazza San Giovanni contro la precarietà e la contro-manifestazione a favore della legge Biagi.
Da una parte parlavano una studentessa, uno sfrattato e un operaio. Dall'altra politici, sindacalisti, economisti.
Da una parte si chiedeva al governo di togliere la condizione di precarietà e sfruttamento dal mondo del lavoro.
Quando manifesta il centrodestra (la manifestazione contro le tasse di AN e quella del dicembre 2006 contro la finanziaria coi pullmann organizzati dalla Brambilla) si dice che la politica deve sentire la piazza.
Quando manifesta la chiesa (come al family day, pieno di politici), si afferma che bisogna accogliere le sue obiezioni (sui Dico).
Quando Bossi fa le sue sparate, si dice che comunque bisogna ascoltarlo perchè portavoce dei disagi del nord.
Solo le obiezioni e le richieste dei precari non vanno ascoltate? Si dice che i giovani sono spesso senza idee, poi quando escono in piazza a manifestare per queste idee, non vanno più bene?
Si è detto che questa manifestazione sia stata contro il governo.
Perchè?
Le persone che manifestavano a Roma chiedevano solo l'applicazione del benedetto programma; la possibilità di vivere una vita in modo sereno, farsi una famiglia, comprare una casa. Perchè queste persone dovrebbero essere causa della caduta del governo?
E Mastella che era andato a manifestare al Family Day, contro il governo che aveva promosso la legge sui Dico? Lui non era contro il governo?
Se una manifestazione contro la precarietà è contro il governo, allora una manifestazione contro la mafia è contro Forza Italia e UDC; una manifestazione contro la pedofilia è contro ...
Andiamo invece al Convegno a Roma a favore della legge (impropriamente chiamata) Biagi: presenti i segretari di Cisl, Uil, alcuni politici dell'Unione (“barbefinte” del centrosinistra): Capezzone, Polito. Oltre ad esponenti del centrodestra, economisti e giornalisti.
A sentire Bonanno e Angeletti ci si chiede di quali lavoratori siano sindacalisti, questi due personaggi.
La compravendita dei parlamentari
Tira aria di crisi. Almeno a leggere i giornali: tanto bravi a fare da cassa di risonanza alla voce del padrone. Berlusconi e si suoi parlano di crisi e allora sui giornali sparisce la notizia sulle primarie del Partito Democratico e si parla solo delle elezioni.
E ci si dimentica di quanto diceva nel 1994 Berlusconi prima del ribaltone: “Chi cambia alleanza è un traditore, un ladro di voti”. Oggi la stessa persona fa il canto delle sirene ai centristi sempre pronti a voltare gabbana e salire sul carro dei vincenti.
De Gregorio; Il partito dei pensionati; il partito di Lombardo; Dini e i diniani; Manzione, Bordon ... la lista è, purtroppo lunga e include (forse) anche il ministro della giustizia.
Si strilla anche dei molti emendamenti fatti dalla maggioranza stessa sulla finanziaria. Quantomeno una brutta figura. Ma anche qui ci si dimentica delle migliaia di emendamenti fatti dal centrodestra all'epoca di Tremonti.
Aria di elezioni?
Inchiesta Why Not
La procura di Catanzaro ha avocato l'indagine Why Not al PM De Magistris, dopo che il ministro aveva indagato chiesto la sua sostituzione immediata. Solo che Mastella stesso era indagato dal magistrato.
Sarà un precedente che tornerà comodo nel futuro: quando un magistrato si avvicina troppo ad un politico, basta mandargli gli ispettori e chiederne l'immediato trasferimento. A quel punto il procuratore capo è costretto (poverino) a togliergli l'inchiesta per incompatibilità.
L'unica incompatibilità che riscontro è in realtà quella tra molti politici e la giustizia.
Nomi presenti proprio nell'inchiesta di De Magistris: ex ministri di Berlusconi, Giancarlo Pittelli ex coordinatore di Forza Italia in Calabria.
Lo sfogo del magistrato: "Mi cacciano perchè indago. Così torniamo all'epoca fascista."
In procura di Lecco, un giudice per le aste fallimentari finisce in carcere, per un'indagine su aste pilotate. Non mi risultano ispezioni su questa procura.
E ora? Se non ci fosse in Italia un personaggio come Berlusconi, dovremmo chiedere a Mastella di dimettersi. Sarebbe un bel segnale. Invece, dopo tutto quanto visto negli anni passati, ci dobbiamo rassegnare a vedere il solito lamento del politico perseguitato.
Ma possiamo dimenticarci anche del nostri Totò Cuffaro, cui Giuliano Ferrara ha dato spazio nella sua tramissione (Otto e mezzo), per potersi difendere e accusare due magistrati di Palermo, assenti, Antonio Ingroia e Gaetano Paci. La coppia Jannuzzi e Cuffaro diffamava e calunniava i due PM definiti la “banda di magistrati”.
Si sono dimenticati, in studio di raccontare che Cuffaro è sotto inchiesta a Palermo per aver avvertito il boss Guttadauro delle intercettazioni a suo carico.
Di Cuffaro, Salvatore Aragona, condannato per mafia diceva “Totò è quanto di meglio possa essere”.
Di Januzzi, diceva “Jannuzzi ha scritto un libro contro Caselli e uno pure su Andreotti ed è in intimissimi rapporti con Dell'Utri”.
Guttadauro “Januzzi, bonu è”.
Ecco, l'altra sera, mancavano solo Guttadauro e Aragona.
La questione dei mutui derivati
Come al solito si chiude il recinto quando è troppo tardi. Dopo che molti cittadini e piccoli imprenditori hanno perso già milioni di euro.
La magistratura milanese indaga sui derivati venduti agli enti locali milanesi, alla provincia e alla regione lombarda. Si parla di truffa ai danni dello stato. Coinvolti i soliti nomi noti: J.P. Morgan, Deutsche Bank, UBS e banca Italease, che avrebbe venduto derivati senza autorizzazione della banca d'Italia tra il 2003 e il 2006.
Ma Draghi e Padoa Schioppa sono tranquilli.
Ecco, mettiamo tutto assieme: derivati, pensioni, precariato e stipendi bassi. Criminalità organizzata (che del fatto che non se ne parli più non può che essere soddisfatta) e criminalità finanziaria. Mettiamo anche la notizia del primo via libera alla Commissione d'Inchiesta sui fatti del G8 a Genova del 2001. Ecco, dopo tutto ciò, possiamo continuare a sentir parlare di elezioni, del governo che cade, di voltagabbana, di senatori in vendita (come i lavoratori della Vodafone ad Annozero)?
2 commenti:
L'eterna irrimediabilità della politica.
Una politica che pensa solo a se stessa e non risponde ai problemi di precari, lavoratori, pensionati ...
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