05 ottobre 2007

Annozero: a ciascuno il suo

Cosa spinge tanti giovani, ma anche tanta parte della società civile a sostenere un giudice, a schierarsi dalla sua parte contro il ministro dello Stato?
Ministro che, per questo magistrato lucano Luigi De Magistris, ha chiesto un trasferimento preventivo?
Nella scorsa puntata di Annozero si è cercato di capire quali colpe, quali irregolarità ha commesso De Magistris. Ma anche quali pentoloni ha cercato di scoperchiare nel corso delle sue indagini: la “Poseidone” sui finanziamenti dell'Unione Europea per un depuratore che non si è fatto.
L'inchiesta “Why Not”, che vede indagato il pres. Del consiglio Prodi, dove lo stesso ministro Mastella è compreso nelle intercettazioni. E dove l'imputato chiave è un certo Saladino, riferimento della Compagnia delle Opere e di Cl nel mezzogiorno.
Perchè il ministro si interessa della Calabria solo quando si vengono a toccare i “Poteri forti”? Massoneria, gli affari sporchi della politica, la commistione tra il mondo della magistratura, avvocati e potere politico.

Ma la puntata si è aperta con la risposta alla lettera di Bertinotti: nella puntata dedicata al disagio del nord-est, una signora leghista aveva parlato delle sue ville in Sardegna. In studio Santoro non aveva fatto alcuna precisazione.“Pochi secondi di una leghista inferocita sembrano più veri dei politici nelle loro 1000 interviste”.

A ciascuno il suo:
Le urla “De Magistris! De Magistris!” nella sala dove Sandro Ruotolo teneva il collegamento mi hanno ricordato quelle, di 10 anni fa, dell'epoca di Tangentopoli “Di Pietro! Di Pietro!”. Spero che il pm di Catanzaro abbia maggior fortuna: anche Di Pietro era considerato l'idolo dalle folle, dai politici.
Ma chi è De Magistris? A sentire gli articoli di Libero e La Stampa è un pazzo: uno che mette sotto controllo 2000 persone (il grande fratello in Calabria?), che non rispetta i codici di procedura ..

Notizie in parte false: sono poche le intercettazioni che ha chiesto la sua procura. E anche sulle sue irregolarità, ci sarebbe moto da ridire: gli è stato contestato il non aver rivelato al suo capo, Lombardi, dell'iscrizione nel registro degli indagati del sen. Pittelli.
Poi scopriamo che Pittelli è socio in affari insieme al figlio della moglie di Lombardi (parliamo dell'inchiesta Poseidone che gli è stata tolta).
Il problema diventa De Magistris che non rispetta le regole, non ma commistione tra magistratura, potere politico (di entrambi gli schieramenti); non quegli 800 ML di euro dall'Unione Europea per fare un depuratore che non c'è.
Perchè lì il ministero non mandò gli ispettori?

In studio il
sottosegretario Scotti (ex magistrato), nel ruolo ufficioso di difensore del ministro Mastella, Salvatore Borsellino.
In collegamento la giudice Clementina Forleo, che ha citato l'intervista del
giudice Sirianni al Sole 24 ore dove diceva “al sud succedono le stesse cose che nel resto del paese.
Solo che ne succedono di più”.

Come magistrato, come donna del sud, come cittadino, il gip Clementina Forleo ha voluto esprimere la sua solidarietà a De Magistris, visto che conoscendo il sud, sa quali sono gli sforzi per far valere in quelle regioni il senso dello stato e l'idea che la giustizia deve essere uguale per tutti.
«Ho sentito il dovere - ha detto ancora il giudice di Milano - di intervenire come magistrato che, come il collega De Magistris e tanti altri colleghi che operano su quel territorio difficile, ha avuto la sventura di imbattersi di imbattersi più di una volta nei cosiddetti poteri forti o meglio negli interessi collegati ai poteri forti. Sono qui anche come cittadino e come donna del sud perché ben conosco realtà simili in cui De Magistris e colleghi del sud si stanno imbattendo».

De Magistris ha scoperchiato ha permesso di gettare una luce sulle toghe lucane, quella parte di magistratura che come diceva Sirianni nel suo intervento a Magistratura Democratica “è una magistratura incapace di governarsi e che indebolisce il senso dello stato”.

Cosa succede in Basilicata?
L'inchiesta Toghe sporche

Roberto Pozzano ha intervistato
l'avvocato Panio, ex direttore di una Asl. di Venosa, estromesso dalla giunta regionale quando si oppose alla nomina di un direttore amministrativo, nomina di stampo politico “voi siete tutti di area popolare, serve un comunista”.
Si oppose e denunciò ai magistrati la cosa. L'inchiesta fu archiviata “non ci fu pressione politica” dalla dottoressa Genovese.
È forse un caso che il marito della signora Genovese, Michele Cannizzaro sia stato nominato direttore dell'ospedale San Carlo di Potenza dagli stessi politici per i quali il pm Genovese aveva chiesto l'archiviazione?
“Ma allora che cosa è la politica? Solo spartizione” concludeva Panio.

In studio l'ex magistrato Scotti cercava di difendere l'operato di Mastella (che alla camera aveva ribadito che la sua richiesta non centrava nulla con l'inchiesta Why Not).
Ma rimane il fatto che dei cinque trasferimenti richiesti dagli ispettori, a tre il ministro ha detto no. Solo De Magistris e Lombardi. E il secondo è vicino alla pensione.

Ancora più inquietante la notizia data da Ruotolo per cui al CSM sarebbero arrivate delle carte sulle interrogazioni degli ispettori a De Magistris, proprio su Why Not, dove compare anche il nome di Mastella.

Scotti esponeva un altra accusa fatta a De Magistris: il caso di 80 imputati per criminalità per cui De Magistris si sarebbe dimenticato di richiedere le misure cautelari di arresto.
La realtà è diversa, almeno secondo una delle persone con cui Ruotolo era collegato: De Magistris aveva fatto la richiesta nel 2005 al GIP.
Ma dopo un anno il Gip di Catanzaro non aveva risposto. Allora De M. ripete la richiesta, a 10 Gip in Italia.
Solo quello di Catanzaro contesta le irregolarità nel documento (dove non si parlerebbe di convalida di fermo) e non lo accoglie. I 26 accusati non vengono fermati.

Ma i problemi per Mastella non vengono solo da Grillo, dal blogger che lo odia (e se avesse scritto Mastella ti amo?), da Floris: il gruppo dirigente dell'Udeur di Catanzaro si è dimesso dal partito, perchè non è stato rispettato il codice etico, dove si chiedeva di sospendere gli indagati, gli inquisiti, i politici dai doppi incarichi.

Cosa risponderà Mastella ai dirigenti del suo stesso partito:
anche loro Ku Klux Klan?

L'intervista a De Magistris:
“Sono sotto ispezione da 3 anni, ma questo conferma la bontà del mio lavoro investigativo. Ma significa anche che passo il sabato e la domenica a dovermi difendere.”
“L'articolo 3 della costituzione è il mio baluardo: per noi magistrati deve essere il punto di riferimento.”
“Ho ricevuto poche minacce, intese nel senso classico. Ho ricevuti più intimidazioni da parte del mondo politico. Ho la tutela: mi hanno dato la macchina, ma non la benzina per farla andare. Doveri metterla io, ma non posso. Mi hanno risposto che l'unica cosa che potrei fare è stare a casa”.


Quali sono le differenze con Tangentopoli?
“Oggi il sistema di drenaggio del denaro sono le società create con un misto di pubblico/privato. Che legano esponenti politici ma anche magistrati, avvocati, esponenti della borghesia civile. Allora la domanda è: chi controlla?
Con questa commissione di affari si crea un controllo della parte più evoluta della società. Questo è tanto grave in una regione dove la pricipale fonte di reddito è la spesa pubblica. Con investimenti che ammontano a 9 miliardi di euro”.

In studio Santoro ha anche intervistato la principale teste dell'inchiesta Why Not,
Caterina Merante:
Parlando del suo lavoro accanto a Saladino, nella società Why Not, spiegava in che modo avvenivano le estorsioni:
“ad un certo punto arriva qualcuno che si sente in potere di venderti un bene sovrastimato che non serve alla tua azienda. Ma anche una consulenza che non ti serve.Si tratta di imprenditori che erano accompagnati da Saladino; ma c'è stato anche il caso di un
generale della Guardia di Finanza che accompagnava una imprenditrice. In una trattativa tra privati, perchè un rappresentante dello stato si dovrebbe interessare?”
Ma c'è di peggio:
l'Espresso dava la notizia di una società interinale che avrebbe dovuto fornire dei lavoratori per le procure di Calabria (la Worknet spa.), grazie ad un accordo tra il ministro Mastella e il sottosegretario Minniti. Una società già indagata dallo stesso De Magistris.

Quali i legami tra Saladino e Prodi? “Sarebbe andato a Milano da Prodi (all'epoca presidente di turno della UE) per parlare della Legge Biagi”. Strano no?

La solitudine del giudice: Santoro è tornato a chiedere alla Forleo del discorso che si fa sempre sulla solitidine del giudice (solitudine e isolamento che riguardavano già Borsellino e Falcone nelle loro indagini).
"Dopo aver assunto scelte scomode – si è quasi confidata la Forleo - io e altri colleghi ci siamo ritrovati a non avere più inviti a pranzo o a poter andare a cinema. Poi, i consigli sono tanti; anche oggi qualcuno mi ha telefonato raccomandando: sii prudente. Ma spesso – si è lamentata - il giudice è lasciato solo anche dai propri colleghi"


“Il giudice è solo quando indaga sui poteri forti: quando denuda il re, il giudice viene lasciato solo”.
E si è anche tolta qualche sassolino dalla scarpa “vorrei che gli ispettori venissero da me anche quando sbaglio contro un signor Rossi qualunque, o quando per un mio vizio di forma lascio il signor Alì in carcere per sbaglio”.
Non solo quando si vengono a toccare gli interessi dei politici.

Queste indagini sono uno dei pochi momenti di verità per la gente: “se ci togliete De Magistris, c'è il buio completo”!

La puntata si è conclusa con la lettera (finta) di Licio Gelli letta da Marco Travaglio “Questo dell'Unione si che sanno cosa devono fare, altro che Berlusconi”.
Possiamo dargli torto, leggengo il programma della P2?

Dopo la puntata, il ministro Mastella ha replicato (a mezzo stampa) che è pronto a chiedere la sfiducia del Cda Rai, parla di linciaggio, minacce....
«Premetto che non ho visto la trasmissione di Santoro ...
Dico ai consiglieri, e non è una minaccia ma una valutazione, che gli italiani avranno anche le scatole piene se ogni sera si parla di me piuttosto che dei problemi reali. O il Consiglio di amministrazione della Rai dà una regola di comportamento, o attiveremo strumenti parlamentari sfiduciando questo Cda, non abbiamo alternative.

E' proprio questo il punto: ieri si è parlato di problemi reali del paese (criminalità, corruzione, ...) e si parlava anche di lei.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Ottima analisi di tutta questa deprimente faccenda