27 febbraio 2009

To ho dato la donna

Nell'ultima gaffe internazionale di Berlusconi ci vedo qualcosa di mistico: come Dio ad Abramo, anche lui ha dato a Sarkozy la compagna.
Forse anche ringalluzzitto dalla richiesta di archiviazione dei pm romani sulle telefonate a Saccà. Macche corruzione: è solo malcostume (dalla persona che si preoccupava della gravidanza di Eluana Englaro):

E poi Saccà non è un incaricato di pubblico servizio (al servizio pubblico radiotelevisivo non crede più nessuno). E soprattutto i due piccioncini hanno un rapporto talmente «stretto e asimmetrico» che «Berlusconi non ha alcuna necessità di garantire indebite utilità per avere favori da Saccà». Cioè: Berlusconi è il padrone dell’Italia, dunque della Rai, dunque di Saccà, dunque non può pagare tangenti: è lui stesso una tangente

Chi ha paura dell'IT?

Riporto il testo dell'intervento di Giuseppe Cubasia su Punto Informatico.
Chi ha paura degli investimenti in IT nella Pubblica amministrazione?
Per prima cosa dovremmo averlo un paese IT, cioè dovremmo avere un infrastruttura di rete idonea al trasporto delle informazioni. Telecom quando era dello stato ci aveva provato a portare questo paese nel secondo millennio con il progetto Socrate. Era di certo un progetto con alti costi, però io mi domando: se si fa il ponte sullo stretto per quasi 5 miliardi di euro, ma per 50 milioni non conveniva allora portare la fibra ottica in tutte le case d'Italia? Fossero stati anche 500 milioni di euro non ne avremmo beneficiato tutti?
Ma che cosa potremmo mai temere vivendo in uno stato informatizzato in cui tutta la pubblica amministrazione, a tutti i livelli e con tutti i suoi dipendenti sono in rete?Parecchie cose secondo me.Prima di tutto la Corte dei Conti rischia di essere terribilmente efficiente. Attualmente le cose stanno in questo modo. Questa è l'intervista integrale al responsabile IT della Corte dei Conti che lascia l'amaro in bocca da parte di chi lavora nel sistema privato. Riporto alcune testuali parole dall'intervista lasciando il resto a voi: "persone che si occupavano di cose che non si volevano occupare, hanno cominciato a fare il proprio lavoro e questa è già una notizia nella pubblica amministrazione".
Ma cosa potremmo temere da una Corte dei Conti efficiente? Beh, si rischierebbe di dover giustificare immediatamente ogni euro speso nella pubblica amministrazione perché sullo schermo di qualcuno arriverebbe un allarme; potremmo dover chiudere i rubinetti della spesa automaticamente raggiunto il budget previsto, rischieremmo di dover fare a meno di strumenti come i derivati perché il loro uso sarebbe immediatamente percepito dal sistema automatico di controllo e gestione.Ma non basta. Con uno stato informatizzato rischieremmo di avere tribunali più efficienti e quindi più veloci nell'emettere la sentenza, con il doppio problema di spendere di meno e di ridurre drasticamente le prescrizioni.
E continuando, Polizia e Sanità sarebbero maggiormente efficienti, e rischierei seriamente che il poliziotto di turno con due click si accorga che nel 2005 non ho pagato il parcheggio.E poi certo ci sarebbero anche altre novità.
Potremmo avere il terribile problema di arrivare alla televisione on demand, che troncherebbe il duopolio Rai-Mediaset, potremmo avere un'informazione non filtrata che ci arriverebbe quasi sempre per via telematica, rischiamo una maggiore trasparenza bancaria dovuta al maggior numero di informazioni disponibili, ed ovviamente potremmo essere sommersi da maggiore informazioni sui nostri diritti.
Ma il vero rischio è quello che potremmo essere in grado di misurare in maniera puntuale tutti i servizi pubblici.
E rischiamo di grosso che la PA sappia tutto di tutti, così da beccare i soliti furbi, ma potenzialmente anche noi. Certo, se il 20% del PIL è stimato che potrebbe essere recuperato con la lotta all'evasione fiscale, chi lo vorrebbe un paese informatizzato?Insomma io nell'informatizzare questo Paese ci vedo un sacco di "rischi".

Annozero: quando finirà?

Strano personaggio, il ministro Tremonti: parla, parla, sembra anche che dica cose interessanti, condivisibii. Poi alla fine, stringi stringi, ti accorgi che non ha detto niente.
"La crisi è globale e la risposta deve essere globale ... l'Italia si è mossa in anticipo sugli altri paesi .. io l'avevo detto ... è colpa della blobalizzazione che è arrivata così in fretta ... ci siamo concentrati sulla parte buona della finanza".
E' arrivato perfino a dire che è colpa della informazione globalizzata, che difonde diffidenza e sfiducia nei mercati; colpa di Travaglio che fa sempre il solito spettacolino ...
Ad Annozero si parlava di crisi: quando e come ne usciremo?

Quale è la situazione delle banche italiane? Che risposta dare agli operai di Pomigliano (i 15000 che resteranno senza lavoro), come Ciro? Alle operaie de "La Perla"?

Come si è potuto passare dalla Robin Hood Tax (prendere i soldi alle banche, ai petrolieri), ai Tremonti bond (che Tremonti stesso quasi disconosceva in studio).
In america si varano politiche improntate sulla "green economy", sulla tassazione dei redditi alti, sulla sanità per tutti; si applicano politiche che tutelano le aziende americane e gli operai americani.

E in Italia?
Faceva il quadro Travaglio ad inizio tramissione.
Il paese dovea da 15 anni si fanno le eterne promesse: di sgravi fiscali (le previsioni parlano di un aumento ai livelli del 2007); abbiamo il terzo debito pubblico al mondo cui hanno controbuito notevolmente i personaggi della seconda repubblica che oggi vengono recuperati.
La banca mondiale parla di 50 miliardi anno il costo della corruzione in Italia.
Di 250 miliardi anno è il costo dell'evasione fiscale. Siamo il secondo paese europeo più corrotto in Eropa.

Berlusconi passerà alla storia per le grandi opere, promesse sulla carta: come il Ponte sullo Stretto, costato fin'ora 250 ML per il progetto.
O come le 4 centrali nucleari francesi entro il 2020.

Ecco, queste persone oggi sono chiamate a trovare una soluzione per farci uscire dalla crisi. Persone che della crisi globale hanno colpe relative. Ma che nel passato hanno portato avanti condoni, leggi che depenalizzano "de facto" il falso in bilancio.
Che hanno fatto leggi come la legge Maroni, che ha creato una generazione di schiavi.
Che hanno fatto poco per la delocalizzazione (un effetto della globalizzazione di cui spesso ci si dimentica): oggi il made in Italy è solo una immagine. Le Fiat sono fatte in Polonia; i capi de La Perla in Romania.
Se la classe dirigente è stata selezionata con questi criteri (di certo non meritocratici), è impossibile che la crisi non avesse alcun effetto su di noi. Altro che rassicurare gli italiani ..

In studio erano presenti anche Enrico Mentana e Maurizio Zipponi (ex sindacalista).

Mentana: " a Mediaset si è persa la necessità della centralità dell'informazione". Un'informazione più rada e spostata sempre più avanti nella notte. Nei momenti difficili, si deve aver pensato, se non c'è informazione è meglio.

Zipponi: dava una metafora efficace della crisi "è come se avessimo subito una guerra, ma le case sono ancora in piedi e la gente non è morta".
La crisi peggiore anche in Italia: è il peggio è che nei giornali non si parla in prima pagina di economia e lavoro. Ci si inventa ogni giorno un argomento si cui dividersi.Quando finirà la Cassa integrazione cosa faremo? Se le aziende americane tuteleranno i lavoratori americani, quando ci sarà la ripresa non è detto che arriverà anche per gli operai italiani. C'è un rischio di un coflitto sociale, dato dalla disperazione, molto peggio degli scontri visti a Pomogliano.
Altro che colpa dell'informazione che ingenera sfiducia.

Altro che colpa dei comici alla Travaglio o dell'informazione che genera sfiducia. Dove era l'infomazione quando uscivano i bond Cirio? Quando Telecom stava fallendo?
Quando Parmalat in crisi emetteva ancora azioni vendute ai risparmiatori? Non sono titoli tossici anche questi?

Il punto, sottolineato dall'impreditrice editrice Fiorenza Mursia è che non si vede un piano di uscita dalla crisi. Se questo modello di globalizzazione è fallito, troviamone un altro. Altro che "salviamo il salvabile ...".
Quale è il salvabile? Le centrali nucleari e il ponte sullo stretto?

Il link della puntata.
Le vignette di Vauro.
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26 febbraio 2009

C'è un giudice a Berlino

Da voglioscendere:
L'associazione della stampa tedesca attribuisce al giornalista e scrittore italiano Marco Travaglio il premio di quest'anno per la libertà di stampa; questa la decisione dei sette membri della giuria dell'associazione.
"Onoriamo in Marco Travaglio un collega coraggioso e attento, che si impegna contro tutti gli ostacoli per difendere la libertà di stampa in Italia" così Michael Konken, presidente dell'associazione della stampa tedesca, motiva la decisione.

Travaglio denuncia continuamente e pubblicamente i tentativi dei politici italiani, e soprattutto di Silvio Berlusconi, di influenzare i media a loro piacimento impedendo un'informazione indipendente.

La sua critica ha anche lo scopo di incoraggiare i colleghi italiani a non autocensurarsi. Konken ha inoltre aggiunto: "Il premio dell'associazione dei giornalisti tedeschi per la libertà di stampa é un riconoscimento appropriato per Marco Travaglio. Esso dovrebbe incoraggiare i giornalisti in Italia perché esercitino la loro funzione di critica e non si facciano intimidire"...

P.S: stasera ad Annozero tanto per cambiare si parla di crisi "Quando finirà" (speriamo presto, il sottotitolo) ..

Fanatici sono gli altri

A proposito del nucleare, il signor B. dichiara di aver "abbattuto il fanatismo ecologico di una parte politica che già vent'anni fa ci aveva impedito di terminare la costruzione di due nuove centrali".
Morte ai fanatici!

Gli risponde il suo presidente del consiglio regionale sardo Ugo Cappellacci:
«Dovrebbero passare sul mio corpo prima di fare una cosa simile. Berlusconi manterrà le promesse fatte» .


Effetto Nimby, si diceva quando gli abitanti della Val di susa protestavano contro la TAV.
Anche la Bresso (Piemonte), non gradisce centrali sul territorio.
A quanto pare solo Lombardia e Veneto sarebbero favorevoli: per una questione di coerenza, cari Galan e Formigono, fateci sapere i siti per le centrali nucleari (e per i depositi delle scorie), prima delle elezioni.

L'ordine regna sovrano

Un italiano su due è a favore delle ronde.

Pochi italiani, dunque, temono che le ronde possano sfuggire di mano e trasformarsi in manipoli di bulli pronti ad azioni punitive. Anche perché il ministro Maroni ha dato garanzie in proposito: nelle ronde-ha detto- non ci saranno «dilettanti allo sbaraglio», ma verrà attuato «un controllo fortissimo da parte degli organi di polizia su chi vi partecipa».

E' gia difficile gestire i poliziotto "di professione", le tensioni che accumulano, la violenza che respirano, come racconta Bonini nel libro Acab. Cosa credete che succederà quando scenderanno per strada i "volenterosi" cittadini?

Con la legge che regolamenta gli scioperi, finisce l'era dello sciopero selvaggio. Come se i tramvieri che hanno scioperato lo facevano per divertirsi.

Notizie dei giorni passati l'accordo firmato sul nucleare e la dichiarazione sulla Torino Lione (e la TAV) "che si farà".

Tutte scelte improntate al decisionismo, senza interlocutori. Che tanto piacciono agli italiani.
E l'ordine regnerà sovrano e tutti vissero felici e contenti.

Il Colle fatale di Anonimo romano

Terminata la lettura iniziano le domande: l'ipotesi del complotto contro Augustolo e del ritorno della balena bianca sono plausibili? Chi si cela dietro lo pseudonimo di Anonimo romano?
Un politico sicuramente. Uno dei reduci della prima repubblica. Un ex democristiano, probabilmente uno dei tanti che, intervistati, parlano del primato della politica. Il quale commette due errori a mio avviso, nella sua analisi sui possibili scenari.Sottovaluta il peso dei fattori esogeni alla politica: nel libro sono assenti i movimenti, i cani sciolti, i sindacati, i partiti minori ..

E sottovaluta anche un'altra cosa: la crisi. Veramente si può pensare che nei prossimi mesi gli effetti della crisi non avranno impatto sulla società? Che passata la buriana del primo anno di governo finirà ancora a tarallucci e vino? Che tranquilli italiani, ce l'abbiam fatta nel passato ce la faremo ancora?
Non penso proprio.

L'autore si dimentica quale è l'azione del governo: non solo il federalismo fiscale, promesso alla Lega e poi svuotato per timori di pressioni dall'sterno. C'è anche tutto il resto: la legge sulle intercettazioni, la riforma della giustizia (che da potere indipendente diventa sottomessa all'esecutivo). La ventilata riforma sul premierato forte. Ultima la riforma sugli scioperi.
Un attacco a magistratura, l'informazione, i sindacati, la scuola, i partiti non aperti al dialogo ...

Se i partiti stanno a guardare (almeno così sembra nel libro) in attesa delle presidenziali, non sarà così per il resto del paese.Staremo a vedere chi ha ragione.
Buona lettura e .. fatemi sapere!

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25 febbraio 2009

Il giallo sul colle fatale

Un giallo che ruota attorno all'elezione del presidente della repubblica: chi salirà sul colle più alto, il Quirinale?
L'autore lo ha ambientato nel 2011, spostando il calendario un pò in la negli anni: immagina un governo con a capo un certo Augustolo (del partito Vivalagente), dove l'opposizione (Federati Democratici) si è federata in più partitini, tra cui la corrente dei Riformisti socialisti, che vede a capo un certo onorevole Dogliotti, detto pizzetto.
C'è anche il partito LiberoNord, con a capo Dagoberto Motta: partito cui era stato promesso la riforma del federalismo fiscale, riforma che è poi stata svuotata nel contenuto dai successivi decreti attuativi.

Ma tutto questo si scopre man mano che si entra nella storia: che inizia col malore del "pizzetto", che muore in seguito, rivoceato nella policlicnico Umberto I.
Miretta, il giornalista de "Il guardiano" che lo seguiva nelle cronache (più che altro di colore), si trova per caso nel posto giusto al momento (cinicamente parlando) giusto. Per lui arriva la prima pagina e poi altre, che raccontano del giro di contatti che Dogliotti stava portando avanti in modo silente da mesi.

E, all'improvviso, dopo anni di gavetta, di sfottò da parte dei colleghi, Miretta si ritrova pure dentro un thriller più vasto.
Imbeccato da un amico giornalista free lance (gigio), da un sedicente esponente dei servizi (Ottavio Ripamonti), scopre che il malore potrebbe nascondere un omicidio. Che lo scopo era impedire che si creasse un blocco che avrebbe sbarrato il passo verso "Il colle fatale" ad Augustolo ...

Di certo è che questa è una lettura istruttiva: istruttiva per capire i meccanismi della bassa politica italiana. Politica intesa come partiti divisi in correnti in lotta tra loro; le lotte per il potere; gli accordi sottobanco tra gruppi ("io do una cosa a te e tu dai una cosa a me") e i ricatti ..
Istruttiva per capire quelli che potrebbero essere gli scenari possibili futuri: veramente la sinistra si dividerà in federazioni? Con la riforma del federalismo svuotata su pressioni di "poteri forti" ostili alla secessione, alle possibili ed eventuali derive xenofobe?

Una cosa è certa: possiamo chiamarla fantapolitica o dietrologia. Ma spesso la realtà va oltre l'immaginazione: "anonimo romano" di certo non poteva immaginare le dimissioni di Veltroni dopo la disfatta in Sardegna.


De "Il colle fatale" se ne parla su Unità e Affari-italiani.
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Populismo atomico

Con chi si sarà confrontato Augustolo, per la sua scelta sul nucleare?
Con Mariano Apicella?
Di certo non col parlamento.
Con gli elettori non ne ha bisogno: grazie alla maggioranza di cui gode, sa che qualsiasi cosa faccia ha ragione.Nonostante le critiche (di chi parla della non convenienza del nucleare), nonostante il referendum ...

Dove verranno piazzate le 4 centrali, la prima nel 2020?
Una in Sardegna, regione che verrà premiata con una bella centrale, per il voto che ha dato alla sua coalizione.
Una seconda in Campania. Tanti sono abituati.

E fino al 2020 come facciamo per la dipendenza energetica dall'estero, con le riduzioni degli inquinanti nell'aria?Apettiamo. Che qualcuno si decida di pulire l'aria.
"La buona notizia che viene dagli Usa è questa: dalla fine degli anni 70 alla fine degli anni 90 nelle aree metropolitane degli Stati Uniti, la concentrazione delle polveri sottili (PM 2,5) - killer di cuore e polmoni - è scesa in media di 6 microgrammi/metro cubo, con un conseguente aumento della speranza di vita di poco più di 5 mesi. "

24 febbraio 2009

Partnership nucleare

La notizia del giorno sembra essere il nuovo accordo sul nucleare tra Italia e Francia. Su tutti i giornali campeggiano i volti sorridenti dei due governatori.
Cosa c'è da ridere, mi chiedo?
E, mi chiedo ancora, come si può pensare a riattivare il nucleare, senza aver pianificato lo smaltimento delle vecchie scorie.
Poi bisognerebbe considerare che il nucleare, come tutte le materie prime, è una risorsa limitata, proveniente da paesi del terzo mondo.
Insomma, da dove arriva tutto questo ottimismo?
Non possiamo cavarcela col solito sondaggio: siete favorevoli o contrati alle centrali? Cosa ne sanno gli italiani delle scorie, dei costi, dei rischi? Di quello che si fa all'estero?

La voce del violino di Andrea Camilleri

"Tutto era stato, fin dal principio, uno scangio dopo l'altro. Maurizio era stato scangiato per un assassino, la scarpa scangiata per un'arma, un violino scangiato con un altro e quest'altro scangiato per un terzo [..] ... Passato il ponrte fermò l'auto, ma non scese. C'era luce nella casa di Anna, sentiva che lei lo stava spettando. Si addrumò una sigaretta, ma arrivato a metà la gettò fora dal finestrino, rimise in moto, partì. Non era proprio il caso di aggiungere un altro scangio".

Si legge e si rilegge sempre con gran piacere Camilleri: in special modo questi primi racconti di Montalbano, quando ancora i cupi pensieri della vecchiaia in arrivo non lo ossessionavano.Perchè piace Montalbano?

Perchè è una persona che è capace di capire le persone, di seguire piste basandosi su impressioni sensoriali: un colore, un odore, uno sguardo, una voce. Come la voce del violino, al centro dello "scangio" su cui si concentra la vicenda.Che parte dalla morte di una bella donna, il cui cadavere è scoperto per caso dal commissario stesso, in una delle sue intuizioni notturne.
Da qui parte l'indagine: chi aveva motivo di uccidere la bella Michela Licalzi?
Il cugino "scemo", che aveva per lei una passione "morbosa", come vorrebbe secondo la versione più ovvia il questore e il capo della Mobile? Un delitto passionale come vorrebbe il giudice Tommaseo?

No. Montalbano stesso avrà difficoltà a sbrogliare la matassa, dovendo affrontare anche problemi personali: in questo romanzo Francois è stato affidato alla sorella del vice Mimì; il rapporto a distanza con Livia sempre burrascoso. Infine l'arrivo di Anna, un'amica della signora Licalzi, che rischia di scangiarsi per qualcos'altro ..

"Gli parse che a un tratto il suono del violino diventasse una voce , una voce di fimmina, che domandava di essere ascoltata e capita. Lentamente ma sicuramente le note si stracangiavano in sillabe, anzi no, in fonemi, e tuttavia esprimevano una specie di lamento, un canto di pena antica che a tratti toccava punti di un'ardente e misteriosa tragicità.
Questa commossa voce di fimmina diceva che c'era un segreto terribile che poteva essere compreso solo da chi sapeva abbandonarsi completamente al suono.
Chiuse gli occhi, profondamente scosso e turbato. Ma dentro di se era magri stupito: come aveva fatto quel violino a cangiare così tanto di timbro dall'ultima volta che lo aveva sentito?"


Il sito di Vigata.
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Come hanno integrato i Rom in spagna?

Torniamo alla puntata di Presa Diretta dedicata ai rom.
In Spagna la parola emergenza rom non appartiene alla politica.Non esistono prefetti con poteri speciali.

Lì i rom vanno a scuola, abitano in case come tutti, hanno un lavoro, godono dell'assistenza sanitaria e se hanno un problema chiamano la polizia. Come tutti i cittadini.

Il governo spagnolo ha speso 34 ML di euro di suo e 64 ml dei fondi comunitari per l'integrazione. Integrazione che è stata effettuata in 10 anni.

E in Italia? Si sono spesi, dei fondi, solo 1,2 ML di euro.
E a creare i campi nomadi, risparmiano o no? Come vengono spesi i soldi?

Iacona raccontava del caso dei rom che vivevano a Vicolo Savini a Roma sono stati trasferiti (temporaneamente da 4 anni) all'interno del parco in zona Castel Romano in un campo che sembra un lager. Senza acqua potabile, distanti da strutture sanitarie e dalle scuole.

Quanto si è speso per questo lager dove vivono 800 persone?
Il campo è costato 12 ml di euro
- 400000 euro per il trasferimento
- 2 ml il costo dei prefabbricati
- 2 ml di euro il costo per portare l'acqua al campo
- 2 ml di euro l'anno il costo della gestione ordinaria

Con questi soldi si potevano costruire 3 campi nomadi come quelli che sta costruendo Cacciari a Mestre.I rom che rubano escono proprio dai lager (o ghetti), come quelli di Castel Romano. Questo è il risultato dell'integrazione all'italiana.

Milano è fuorilegge (per l'aria)

Superati i 35 giorni di superamento della soglia a Milano.
E' vero, anche l'anno scorso e l'anno prima ancora avevamo superato la soglia a febbraio (e anche le altri capitali europee non sono messe meglio Parigi è a 32 giorni, Monaco 25, Berlino 18, Londra 17) ..
Chissà, forse l'inquinamento dell'aria (e tutte le malattie che ne conseguono) sono altrettanto imporanti dei muri imbrattati dai writer, dei centri sociali occupati.
Se a Roma hanno messo Bertolaso e la protezione civile a controllare lo stato del patrimonio archeologico, cosa facciamo a Milano?

23 febbraio 2009

A parti inverse

Parliamo ancora di emergenza immigrati e della questione sicurezza:
Giovane ubriaco alla guida investe e uccide un romeno.

Un cittadino romeno di 31 anni, residente a Roma, operaio in una ditta di Capena, vicino a Roma, è morto dopo essere stato investito da un'auto guidata da un giovane italiano, ubriaco, poi denunciato dai carabinieri. E' successo ieri sera lungo la strada provinciale 51/B che dalla Tiberina conduce a Capena.

La rivoluzione di Gentilini

Sempre in tema di Caccia agli zingari.
Il
testo del discorso fatto dal vicesindaco di Treviso Giancarlo Gentilini a Venezia, alla festa della Lega Nord:

Voglio la rivoluzione contro i clandestini.
Voglio la rivoluzione contro i campi dei nomadi e degli zingari.
Io ne ho distrutti due a Treviso.
E adesso non ce n’è più neanche Uno!
Voglio eliminare i bambini che vanno a rubare agli anzianiiiiii!
Se Maroni ha detto tolleranza zero, io voglio la tolleranza doppio zero.
Voglio la rivoluzione contro le televisione i giornali che infangano la Lega.
Prenderò dei turaccioli per ficcarli in bocca e su per il culo a quei giornalisti.
Non li voglio più vedere...

Presa diretta - caccia agli zingari

Presa diretta - caccia agli zingari.
Dai Rom del Testaccio, scacciati dopo anni per essere spostati nella periferia del quartiere Tor Vergata. Come fossero i sacchi di immondizia di Napoli, spostati dal centro perchè se no pareva brutto.
Ai campi dei Rom a Ponticelli, scacciati dalla furia della popolazione, dopo i roghi. 800 rom sgombrati per causa di una ragazzina che avrebbe rapito un bambino durante un furto.
Fino a Mestre, dove i comitati civici dei "bravi cittadini" firmano contro il nuovo centro che il comune di Venezia correbbe loro costruire dopo 10 anni di attesa.

E tanti altri casi. Che raccontano una stessa storia: dei sinti, dei rom che nessun vuole. Perchè rubano, perchè delinquono, perchè potrano degrado. Perchè non lavorano, non pagano le tasse. Ma la realtà, raccontata da Riccardo Iacona e dai suoi collaboratori è un'altra.
L'astio contro i Rom è una carta politica che funziona sempre: dietro i comitati civici a Mestre c'ernao i partiti del centrodestra (Lega, AN, UDC, FI).

Non importa se i sinti del campo sono cittadini italiani che lavorano regolarmente (nella raccolta del ferro) e che pagano le tasse. Non importa che le case che costruirà il comune costano 3 volte meno che non le case in edilizia convenzionata. Che un campo costruito per accogliere, per far vivere le persone in modo dignitoso è una scommessa per il futuro.
Non importa persino che molti dei rom, abbiano addirittuta votato per "Piersilvio" Berlusconi e Alemanno: perchè prometteva "un'Italia più dignitosa e sicura".

I Rom non ci devono essere e basta. "Se ne tornino a casa loro"?
Quale, visto che sono italiani?
"La lega spianerà sia il campo vecchio che il campo nuovo" minacciava un consigliere della Lega. E a me questa gente fa paura.Anche a Ponticelli, dietro la protesta, c'è un piano di recupero urbano, un progetto da 10 ML di euro, sulle zone dove una volta stavano i campi. E a mettere i cartelli per la cacciata dei sinti, c'era il simbolo del Partito Democratico.

A Roma, dove è stata fatta pulizia etnica dal centro, a soffiare sul fuoco si è scomodato l'europarlamentare Fiore, di Forza Nuova.

Forza Nuova che, dopo lo stupro alla Caffarella, manifestava con striscioni con scritto "nessuna pietà".
Eppure i due responsabili della violenza sono romeni, delinquenti abituali. Cosa c'entrano i rom con quegli stupri?
Perchè Alemanno afferma che le operazioni di polizia e militari nei campi sono solo il primo passo del piano contro l'emergenza Rom? E' servito a qualcosa aver spostato dei nuclei familiari, impedito a dei bambini di frequentare le scuole, farli vivere in una zona degratada, senza acqua, senza corrente?

Possibile che in Italia i Rom (150000) siano una emergenza? In Spagna ne hanno 750000, ma la loro integrazione non ha richiesto l'istituzione di Prefetti dai poteri speciali, commissari.Sui Rom, in questo paese, non è stata portata avanti una battaglia politica.Lì, si è cercato semplicemente di integrarli nella società, fin dove possibile.
Technorati:

Il processo a Benigni

Credevo si fosse incantato il televisore. Mi ero sintonizzato su Rai 1, l'Arena: c'era Sgarbi che continuava a ripetere come un disco rotto "pagato pagato pagato pagato ..." e non ne voleva sapere di smettere.

Poi, quando è passato a parlare di comunisti, di politica, di Sanremo .. ho capito che se la stava prendendo con Benigni, per le sue battute contro la canzone della Zanicchi (una cantante prestata all'Europarlamento, le cui percentuali di assenze sono state del 50% circa). Battute che la Zanicchi non ha gradito.

Potrà anche essere stato poco elegante, Roberto, ma in un contesto di conigliette, battute sui gay e trenini, forse le proteste della Iva sono un pò fuori luogo.
Cosa non si fa per non parlar d'altro.

La battuta del premier sui viaggi della morte dei Desaparecidos Argentini non ha causato tutto questo clamore.
Lui si che sa far ridere: al comizio per l'elezione di Cappellacci ridevano tutti.

La marcia su Arcore

I produttori di latte della verde Padania, hanno deciso di marciare con i loro trattori su Arcore e su Gemonio, il 2 marzo. A dichiararlo è Franco Bettoni della Confagricoltura Lombardia.
Aderirà anche la Cia, associazione agricola con radici a sinistra.

Come mai? Protestano contro il decreto del ministro Zaia che, a loro dire, favorirebbe un migliaio di produttori produttori (la maggior parte iscritti alla lega) che in questi anni avrebbero sforato il plafond della loro quota (su un totale di 40-45 mila).
Il decreto metterebbe tutti i produttori, buoni e cattivi, sullo stesso piano.
Ne parleranno i telegiornali?

22 febbraio 2009

Il Partito in cerca di autore

Primarie subito o segretario subito?
Congresso ora o dopo il voto?

A Roma, mentre alla Costituente del PD si discute su correnti, segretari e equilibri, tra rutelliani, bindiani, veltroniani, parisiani, dalemiani .. il paese si mobilita.
A Roma, con Micromega e Beppino Englaro, contro la legge truffa del testamento biologico.
A Milano, con la CGIL, contro le ronde e i provvedimenti del pacchetto sicurezza.

La tanto vituperata società civile. Che il PD si è ben adoperato di allontanare in questi mesi.
Con Rutelli che flirta con Casini (e Cesa, e Cuffaro) su un nuovo partito di centro. Abbiamo espulso Villari per molto meno.
Con la Binetti che si crede ancora al governo e da gli aut aut al partito.
Con i sempreverdi Fassino, D'Alema .. le telefonate con i furbetti ce le ricordiamo tutti.
Letta jr, che flirta con l'UDC.
Colaninno jr, che dal palco incita la folla (?) a "tirar fuori le palle"...

Quando si renderanno conto che più che di correnti, dirigenti, capibastone serve parlare di un programma coerente e seguirlo?
Che il problema è la perdita di credibilità e di conseguenza l'emorraggia dei voti. Che anzichè ascoltare l'opposizione e gli inviti al dialogo per le riforme, per una nuova costituente, si dovrebbe ascoltare la base, gli elettori di sinistra, quelli che hanno perso, perdono, o perderanno il lavoro?

Le equazioni che non funzionano

Gli ultimi disegni di legge, i decreti partoriti da quello che è diventato il Consiglio di amministrazione del Presidente del Consiglio, si poggiano su equazioni sbagliate (a mio avviso, si intende).
Primo, il pacchetto sicurezza, che si basa su due regole:
sicurezza = ordine pubblico
insicurezza = presenza degli immigrati.

La faccia dura contro immigrati e clandestini, servirà a dare più sicurezza? Forse solo in qualche città del nord. Perchè di realizzare ronde di cittadini a Scampia, nei quartieri, allo Zen di Palermo non se ne parla.
E di che sicurezza parliamo? Non di certo della sicurezza di un posto di lavoro; del fatto che i risparmi siano custoditi dalle banche, come il TFR affidato ai fondi pensione. Nemmeno si parla di sicurezza sul posto di lavoro.

Potremmo parlare anche della riforma del processo penale e della legge sulle intercettazioni: non minano forse (come sostengono magistrati, giornalisti e parte dell'opposizione) le basi del contrasto alla criminalità?
Che sicurezza ha in mente il governo, quando dispone che nelle corti d'Assise si trovino di fronte una persona imputata di mafia e un giudice popolare?

Forse non è il cittadino che si deve sentire più sicuro.
Un cittadino che si ritrova a vivere in uno stato che ha abdicato le sue funzioni: la sicurezza in mano alle ronde. La sanità in mano ai privati. Le università in mano alle fondazioni. Persino le tue ultime volontà, il testamento biologico, è delegato alle volontà di una terza parte.
Secondo la “legge truffa” come la chiama il professore Stefano Rodotà, quello che uno decide, in tema di cure, è solo un orientamento.

Infine, l'ultima equazione, che ultimamente sento ripetere troppo spesso: criticare l'azione del governo significa criticare la maggioranza degli italiani che lo hanno votato e che lo votano. Equazione che viene poi trasformata nel seguente modo: chi critica il governo, insulta gli italiani; insultano il premier. Le critiche diventano così un insulto alle istituzione che costoro rappresentano.

Non solo impunibili. Ma hanno pure, sempre, ragione. Come si diceva di quel tale, che “aveva sempre ragione”. Ma era un'altra storia...

A proposito di delitti e delle pene, un piccolo confronto tra Italia e Romania, giova: se i 4 romeni di Guidonia avessero commesso il reato nel loro paese rischierebbero da 15 a 20 anni di carcere. In Italia il reato è punito da 5 a 10 anni di carcere.

La rapina in Italia è punita con la reclusione da 3 a 10 anni. In Romania lo stesso reato prevede pene che passano da 1 a 12 anni, che salgono da 3 a 15 se si tratta di più rapinatori, se vengono mostrate le armi, da 5 a 20 anni se la vittima subisce violenza, da 15 a 25 se l'aggressione finisce con l'omicidio.
Per evitare che il rischio di pene basse attirasse in Italia criminali con precedenti dalla Romania, negli accordi tra i governi di roma e Bucarest erano previsti la possibilità di far scontare la pena in Romania e il rimpatrio dei cittadini arrivati in Italia senza mezzi di sostentamento.
Ma i provvedimenti sono rimasti sulla carta e intorno a Roma sono riapparse le baraccopoli.
Anzi! Nel 1993 i giovani dell'MSI lanciavano le monetine contro Craxi, davanti all'Hotel Raphael. "Via Craxi " gridavano. E oggi il sindaco di Roma Alemanno, li accontenta, dedicando una via al latitante pregiudicato, che nei suoi governi ha portato le finanze dello stato allo sfascio.


P.S. stasera, Presa diretta si occupa dei Roma. "Caccia agli zingari" è il titolo, che ben descrive il clima che si sta creando, in Italia.

Nero a Manhattan di Jeffery Deaver

Che delusione, questo libro. Non sembra nemmeno scritto dal Jeffery Deaver che conoscevo: l'autore capace di creare storie complesse, ricche di colpi di scena, con personaggi capaci di colpire e attrarre l'attenzione del lettore.
A metà libro, ero ancora a chiedermi dove volesse andare a parare la storia.

Storia che parte dall'omicidio di un anziano signore, a New York. Uno dei tanti nella grande mela, su cui la omicidi non può concentrare tutti i suoi sforzi. Ma su cui decide di indagare Rune, una giovane addetta di un negozio di videocassette, che aveva stretto amicizia col vecchietto.

Una investigatrice in erba, una ragazza fuori dal comune, sia per come vive sia per come intende la vita e il lavoro (che cambia spesso, sono i rischi del mestiere).
Riassumendo: una ragazza che vive in un mondo tutto suo fatto di eroi e altri personaggi fiabeschi; una coppia di serial killer con una missione da compiere (gli autori del crimine); uno sceriffo federale; giovani youppies di giorno che si trasformano in urban cowboy di notte; un omicidio degli anni 40 su cui si basa la sceneggiatura del film che da il titolo al libro.
E la morte del signor Kelly, che sembra legata a quella vecchia rapina ...
E tante altre persone che ruotano attorno a Rune il cui ruolo non si chiarisce se non andando in fondo alla lettura.

Nonostante gli ingredienti noir, il libro stenta a decollare, manca di tensione: verrebbe voglia di lasciarlo da parte, se non per capire se alla fine la protagonista investigatrice per caso, ce la faccia o meno.

Per ordinare il libro su ibs.
Technorati:

19 febbraio 2009

Sulle scarcerazioni facili

"Mi aspetto -aggiunge Rampelli- che i magistrati non ci facciano assistere ancora una volta a scarcerazioni facili o benefici ingiustificati nei confronti dei due delinquenti in virtu' delle condizioni di disagio in cui vivono"
Rampelli, deputato del Pdl

Agli arresti lampo eseguiti stamattina dalle forze dell'ordine devono seguire condanne esemplari per i due mostri della Caffarella. La Magistratura deve essere all'altezza dell'efficienza dimostrata dalla polizia di Stato. ". Lo afferma Gabriella Carlucci, parlamentare del Pdl

Dopo la scarcerazione dei due romeni, accusato di favoreggiamento per lo stupro di Guidonia:

Gianni Alemanno, si è detto ''sconcertato'' per ''la notizia della nuova concessione di arresti domiciliari a persone implicate in reati di violenza sessuale''.
"Pur nel rispetto dei ruoli - afferma il primo cittadino - come sindaco di Roma non posso fare a meno di esprimere la mia protesta nei confronti di quei magistrati che decidono di assumere atteggiamenti di clemenza nei confronti dei responsabili diretti o indiretti di questi gravissimi reati".

"Gli stupratori e i loro sodali devono andare in galera e scontare una pena durissima - dice il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri - Basta con la faciloneria di alcuni togati che concedono gli arresti domiciliari a chi invece dovrebbe stare in carcere. Lascia stupiti che ancora ieri questa misura sia stata concessa a chi ha coperto e protetto gli autori del brutale stupro di Guidonia".

Ecco, alla domanda sul come e chi conceda le scarcerazioni facili, risponde G. Bianconi sul corriere.
Neppure la sentenza di colpevolezza «per uno dei reati di cui al decreto prefettizio», segnalata dal rappresentante della questura durante l'udienza, «non fornisce l'indicazione di fatti circostanziati e idonei a giustificare l'allontanamento immediato del cittadino rumeno».
Così ha scritto, il 15 luglio scorso, il giudice onorario del tribunale civile di Bologna, Mariangela Gentile, quando ha annullato il provvedimento della questura di Viterbo (città nella quale il rumeno aveva scontato la pena, e dove era stato scarcerato) in esecuzione del decreto di espulsione «per motivi imperativi di pubblica sicurezza», emesso il 2 maggio dal prefetto di Roma.
Una decisione presa da uno dei giudici onorari appunto, quindi non magistrati in carriera, ai quali la legge ha affidato i ricorsi contro i decreti di espulsione.
Amministratori di giustizia reclutati in maggior parte tra gli avvocati, come la dottoressa Gentile; rappresentanti del popolo, potrebbe dire qualcuno.

Porta proprio sfortuna

Dopo le condanne ai suoi avvocati, un altro collaboratore del signor B. sotto processo:
Confalonieri rinviato a giudizio per la bancarotta di Hdc
L'accusa è di favoreggiamento sulla bancarotta della società di sondaggi di Luigi Crespi.

Farà compagnia a Massimo Maria Berruti, ex finanziere poi avvocato del signor B., rinviato a giudizio per
"rispondere dell'accusa di riciclaggio nell'ambito di uno stralcio dell'indagine sulle presunte irregolarita' commesse da Mediaset nella compravendita dei diritti televisivi e cinematografici."

Insulti a destra e manca

Commentando la sconfitta in Sardegna :"Gli insulti e le bugie di Soru e Veltroni non sono serviti a nulla. E' una disfatta della sinistra, che insultava Berlusconi ma metteva in fuga gli elettori sardi''
Allora, facciamo una bella carrellata su insulti e varie:
Scajola contro Confindustria "I corvi diffondono pessimismo".
Scintille tra Famiglia Cristiana e Maroni"Leggi razziali". "Falso, vi denuncio".
Gasparri contro 'Annozero': ''Santoro e Vauro due volgari sciacalli''.
Gasparri: «Il Csm è una cloaca»
"Soru ha messo la Sardegna in una gabbia, ha imprigionato l'isola e ha provocato l'impoverimento dei sardi".
"Ha fallito come politico da governatore e come imprenditore visto che in nove anni non ha mai chiuso un solo bilancio in attivo".

Soru rispose con parole di biasimo per il povero vecchio:
Mi fa una pena infinita quest’uomo di 73 anni, che nemmeno da vecchio riesce ad essere serio
Notizia di oggi, il senato "salva" Storace per le dichiarazioni su Napolitano:
nell' ottobre del 2007, quando il leader della Destra definì il capo dello Stato «indegno di una carica usurpata a maggioranza» e «senza titolo per dare patenti etiche» perchè stigmatizzò le frasi offensive che Storace rivolse alla senatrice a vita Rita Levi Montalcini perché partecipava alle votazioni più in bilico dando il suo voto alla maggioranza di centrosinistra.

Poi c'è tutta la carrellata sui magistrati (metastasi), su alcuni giornalisti, su l'Unità, ..

Il blocco

Continuo a chiedermelo: sono io che ho la fissazione del cavaliere oppure è il cavaliere che ha la fissa del prevalicare le regole, del restringere la democrazia, del farsi le leggi a proprio uso e consumo?
Se anche Gian Antonio Stella se ne esce (a Ballarò) con l'antiberlusconismo "su cui la sinistra si è incartata" ..

Poi passi all'editoriale di Battista "Il blocco mentale"
Nel 2002, a un anno dalle elezioni perse contro Berlusconi, la sinistra stordita e sopraffatta dalla sindrome della sconfitta consegnò agli intellettuali girotondisti la missione di riaccendere lo spirito della grande battaglia contro il «Caimano»: fu l’inseguimento affannoso del radicalismo estremista, il rifugio nella sfera onirica della guerra totale contro il nemico. La sinistra riconquistò voti e tensione emotiva fino alla risicata vittoria del 2006.

Poi ragioni a mente fredda: ma Pancho Pardi, Nanni Moretti, Flores D'Arcais possono essere classificati come estremisti? Come radicali? Guerrafondai nella guerra al nemico?
Possibile che il problema siano loro e non questi politici che hanno avuto rapporti con persone condannate per mafia, che hanno subito processi da cui sono sfuggiti con leggi ad personam, prescrizioni e lodi?
Chi ha iniziato la guerra? Berlusconi che anzichè aprire al dialogo mette il bavaglio alla stampa, il blocco alle intercettazioni, le leggi imposte per decreti, l'opposizione che deve fare quello che dico io altrimenti sbaglia, racconta bugie, mistifica la realtà, è faziosa?
Sono io che ho il blocco mentale di Berlusconi oppure è vero il contrario: io che vorrei una democrazia dove chi governa governa, chi fa il ladro, fa il ladro e non dove chi governa ruba (altrimenti il povero ladro cosa fa?).
Dove gli immigrati che delinquono sono un problema se delinquono, non per essere immigrati in se.
Se la visione della democrazia è questa (io so io e vo non siete un caz.., per scomodare il marchese del Grillo), è chiaro che chi ne ha una visione contraria è anti.
Anti berlusconi, anti populista. Per definizione, quasi una tautologia.

Il grande equivoco

Palazzo Chigi rassicura "è solo un grande equivoco".

Mica voleva offendere i desaparecidos e i loro parenti, il presidente del Cosniglio Silvio Berlusconi con quelle parole irriverenti, inutili, sui voli della morte.

Le parole del premier
Nella dichiarazione, il premier ha fatto un veloce riferimento ai famigerati 'voli della morte' con i quali i militari dell'ultima dittatura (1976-83) gettavano nelle acque del Rio de la Plata i sequestrati ancora vivi e addormentati. "Non farò - afferma la frase 'incriminata' a Buenos Aires - come quel dittatore argentino che faceva fuori i suoi oppositori portandoli in aereo con un pallone"...- Poi "aprivano lo sportello" e siccome "c'era una bella giornata fuori" dicevano "andate un po' fuori a giocare": il che, aveva concluso il premier tra le risa dei presenti, "fa ridere, ma è drammatico".

In
Argentina le polemiche montano.
In Italia si fa il solito gioco: si minimizza, si censura e alla fine si dice che è colpa dei giornalisti che hanno storpiato le parole.

Parece inaudito y no es imposible que, como hace siempre, Silvio Berlusconi niegue haber dicho lo que dijo. Pero esta vez se pasó de la raya con un chiste que ofende la memoria de los desaparecidos y "alivia" la mano de sus asesinos. En Cagliari, la capital de Cerdeña, dedicó una parte de su discurso en un mitin de la campaña electoral, el sábado pasado, a su plato fuerte: los chistes, o como dicen los italianos le barzellette.

Le mani della politica nell'economia

Vi ricordato lo scandalo del piano Rovati per la separazione della Telecom in rete e servizi?

Le dimissioni di Rovati, gli attacchi a Prodi, cui vennero chieste le dimissioni.
Sembrano passati tanti anni e oggi fanno quasi sorridere (amaro) quelle polemiche.
Oggi si ritorna a parlare di scorporo della rete e della piattaforma Rai Mediaset contro Sky.
Dove il presidente del consiglio decide l'amministratore delegato dell'Expo in barba al sindaco di Milano.Per non parlare delle nomine Rai.

La politica è entrata dappertutto e decide (e legifera) su tutto: l'ultima proposta di legge, quella contro i Kebab in Lombardia. Mi è una proposta che gira per l'Italia.

18 febbraio 2009

Roma città aperta


Bella l'iniziativa del corriere, riprendere vecchi film del passato: si inizia col neorealismo di "Roma città aperta".
Così si potrà vedere chi erano gli aguzzini e chi i liberatori.
Chi lottava per la libertà e chi per la dittatura.
Chi gli eroi e chi i vigliacchi che si nascondevano dietro una divisa.

Il film è famoso per la scena della morte della Magnani "Francesco .. Francesco ..".
Per me, il momento culminante è il dialogo tra l'agente della Gestapo e Don Pietro Morosini (Aldo Fabrizi):
"E' facile morire bene. Difficile è vivere bene."

La sfortuna degli avvocati del signor B.

David Mills, avvocato e ex consulente della Fininvest, condannato a 4 anni per corruzione in atti giudiziari. E' stato corrotto con 600 mila dollari provenienti dalla Fininvest del signor B. per testimoniare il falso in due processi a carico di B., che si è salvato grazie dal lodo Alfano.
Cesare Previti, altro avvocato del signor B., pure lui condannato per corruzione di un giudice (sentenza Mondadori).

Essere avvocati del signor B, porta sfortuna.

Quelli che le impronte ..

.. le devono dare sempre e solo gli altri.
Il centrodestra diserta la raccolta delle impronte digitali dei deputati.
Strano, credevo che fossero quelli in prima fila a voler il rispetto delle leggi, per evitare il fenomeno dei pianisti.

Poi leggendo qua e la, scopri la proposta di legge della signora Carlucci che tende a sgominare gli anonimi da internet.
Per ora è solo un progetto di legge, il 2195, quello con cui l'onorevole Gabriella Carlucci (PDL) intende "assicurare la tutela della legalità nella rete Internet" delegando al Governo "l'istituzione di un apposito comitato presso l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni"; quello con cui si vorrebbe che ogni testo postato online potesse venire ricondotto ad un cittadino della rete, vietando di fatto la possibilità di esprimersi in maniera anonima.

Il coccodrillo a Veltroni

Ieri sera, assente l'interessato, a Ballarò si è celebrato il funerale (politico) di Walter Veltroni. Ipocritamente dispiaciuti i presenti politici della maggioranza Ignazio La Russa, Pierferdi Casini e Carolina Lussana (Lega).

La colpa di Veltroni? Non aver aperto al dialogo con l'attuale maggioranza. Maggioranza che non si può criticare (come si permetteva la direttrice dell'Unità): "perchè così di offende la maggioranza degli itaiani che lo ha votato".
Casini: "merito di Veltroni, aver lasciato fuori dalla coalizione le scorie della sinistra massimalista".
Il suo errore? L'alleanza con Di Pietro definito "virus".
La Lussana (che ho scoperto essere vicepresidente della commissione Giustizia): oltre a tornare al solito discorso del dialogo con Berlusconi, "Veltroni è arrivato a fare le manifestazioni di piazza con un personaggio poco simpatico come Scalfaro".
Un ex presidente della Repubblica.

Da cui si capisce che il futuro leader deve essere aperto al dialogo, lasciar stare Di Pietro e la sinistra massimalista e far da sponda alla maggioranza che, sempre parole di La Russa "deve potersi specchiare nell'opposizione".
Il nome dei candidati per la segreteria del Partito Democratico?

Mastella, Dini, la Binetti, D'Alema, Tabacci ... ma non sono persone di sinistra. E cosa importa?

17 febbraio

Il 17 è un numero che porta male, sfortuna.

E in effetti il 17 febbraio ne sono successe di cose.
Le dimissioni di Veltroni da parafulmine nel Pd.

La condanna a 4 anni dell'avvocato di Berlusconi (uno dei tanti) David Mills. Il premier era già stato stralciato.
La sconfitta in Sardegna (il giorno prima) del Pd.

Gli arresti in Sicilia per l'operazione "Eolo" a Mazara del Vallo: la mafia che si dedica al mercato dell'eolico, grazie all'appoggio di imprenditori e assessori. Come quello di Forza Italia, Vito Martino cui hanno finanziato la campagna elettorale.

Le telefonate dei medici del Santa Rita, i cavalli di battaglia, ascoltate in aula.

E il 17 febbraio 1992 iniziava pure Mani Pulite con l'arresto di Mario chiesa.
Proprio un giorno infausto.

17 febbraio 2009

Giustizia fai da te?

Procure senza pm.
Polizia con le auto senza benzina e in riparazione.
Limite alle intercettazioni per i magistrati.
Colpiti gli episodi di violenza sessuale, con apposito decreto, ma solo quelli di strada.

Che giustizia vogliamo? Quella delle ronde per rimpiazzare le forze dell'ordine? Dell'esercito in strada?

Mancano solo gli sponsor privati per i processi (uno spot prima della sentenza, magari) e la Zanicchi ad indicare la pena "Ok il prezzo è giusto!"


“Si rischia la paralisi degli uffici di procura soprattutto al Sud e se si va avanti così si arriverà allo sfascio totale”. E’ l’allarme che lancia Luca Palamara, presidente dell’Associazione nazionale magistrati, commentando i dati recentemente raccolti dal Csm. L’Anm aveva posto il problema da tempo al governo chiedendo di mitigare il divieto assoluto di inviare nelle procure i magistrati di prima nomina, ma senza trovare ascolto.


Tutto questo mentre il governo ha rischiato una crisi istituzionale sul caso Englaro. Caso che la politica non è stata capace di risolvere in 8 anni.

La fine del Partito Democratico?

Peggio di così .. viene difficile pensare cosa poteva succedere.

Sconfitta doppia in Sardegna, per il candidato Soru e per il centrosinistra.
Ora viene facile l'analisi del voto: perchè si avrebbe dovuto votare (Ieri) per un candidato trombato (pochi mesi fa) dalla sua stessa coalizione? Per una proposta di legge in difesa del verde. Perchè bisogna dirlo: il cemento, la speculazione, i mega appalti diventano sempre più argomento bipartisan. Sulla sconfitta avrà anche pesato l'informazione bulgara: su Rai 1 avrò visto la faccia di Soru per pochi minuti. Sempre quell'altro in prima fila, sorridente.

Arriverà il messaggio al PD? Dopo la batosta sarda e dopo il voto di Firenze, dove ha vinto un candidato giovane, Renzi. Un signor nessuno: ma di cui si fida più che dei candidati dei leader.


Che a sentire loro. Rutelli si è messo in scia col governo sul decreto intercettazioni. Con la faccia seria si diceva preoccupato per l'archivio Genchi ..

Con l'eterna Binetti che minaccia di rompere col PD sul testamento biologico.
D'Alema ha sdoganato la riforma della seconda parte della Costituzione.


Speriamo che almeno gli elettori isolani siano soddisfatti della colata di “pilu e cemento” in arrivo. E per il futuro? Dopo la Sardegna, la Calabria (su cui piovono i finanziamenti europei) e la Campania? Cosa rimarrà del Partito Democratico? L'impalcatura dei congressi, ad opera del signor Romeo.

Consoliamoci con lo spettacolo: stasera parte Sanremo. Proprio quello di cui avevamo bisogno ...

16 febbraio 2009

Libri di Chiarelettere - toghe, bavagli e mani sporche


Libri Chiarelettere 2, originally uploaded by funicelli.

I libri della collana Chiarelettere

Per fortuna che il Venezuela è lontano

Chavez vince il referendum e sarà dittatore a vita.
Per fortuna che queste cose capitano lontano: in Venezuela, come nella Russia dell'amico Putin.
In Italia l'attuale premier (oltre a concentrare un potere senza precedenti), è presidente per la terza volta.
E si accinge a diventare pure presidente della repubblica (chiamatelo pure presidenzialismo )...

Vietato agli italiani


Gli italiani non possono entrare.

Una volta eravamo noi, quelli indesiderati.
Quelli accusati di essere violenti, di andare in giro col coltello, che creare tensione con la gente perbene eravamo noi. Lo raccontava Tv7, nella puntata del 10 giugno 1963, rimandata in onda ieri sera a Blob. Nella giornata degli stupri e della caccia al romeno.

Un'occasione per meditare sul nostro presente, ricordando il nostro passato di emigranti:su quanto siamo fortunati nel nascere in un paese dove non esiste (almeno ora) povertà, carestie e guerra.
Diceva ieri sera lo scrittore Erri De Luca a Che tempo che fa "siamo tutti inquilini di questa terra e stabilire che c'è qualcuno clandestino è un abuso della vita".

Presa diretta: Senza lavoro

Il viaggio nel mondo degli italiani senza lavoro, che lo hanno perso (perchè con contratti atermine), che lo stanno perdendo (perchè in cassa integrazione) e che lo stanno ancora, invano cercando (dopo anni di concorsi a vuoto).

Dalla Puglia, nelle Alte Murgie, nella zona del mobile e dei divani di Natuzzi. Aziende che davano lavoro a 15 persone e che oggi, per la crisi, sono chiuse.
Poi ci sono anche tanti imprenditori, o meglio avventurieri, che della crisi ne hanno approfittato: hanno chiesto al Cassa Integrazione allo stato, ma hanno continuato a lavorare richiamando il personale in nero.
E il lavoro nero è uni dei flagelli delle regioni del sud, specie per le lavoratrici per cui spesso, il posto in azienda è la prima occasione per un lavoro vero.
Il lavoro nero, raccontava l'economista Tito Boeri, il "sommerso economico" è stimato in 300 miliardi di euro (15-17% del PIL). Immaginate tutto quello che potremmo farci con questi soldi se li potessimo immettere nel mercato per affrontare la crisi?Altri che i 2,3 miliardi che (si dice) abbia impegnato il governo.
Lavoro nero che si appoggia da una parte con la corruzione di quanto dovrebbero controllare: gli ispettori del lavoro che per 3000 5000 euro chiudevano gli occhi.
E la macchina della giustizia che, ingolfata da troppi processi e da uno scarso organico, non riesce a garantire ai lavoratori una risposta per controbuti non versati, tfr, stipendi mancati ..

Chiudere gli occhi per non vedere una realt… incredibile: i cinesi siamo noi, capannonni in cui persone lavoravano senza contributi e senza rispetto delle norme di sicurezza.
Fa un certo piacere vedere le stesse persone arrestare nel corso dell'operazione "Work market" della Guardia di Finanza.
Dalla Puglia a Roma, al concorso per un posto nel ministero delgi interni: concorso costato 200000 euro, per un posto da 1000 euro, cui hanno partecipato un migliaio di persone.Persone che arrivavano da tutta l'Italia, ma in particolare dal sud: persone laureate e dunque non più giovanissime, per cui il concorso statale è l'unica occasione di un lavoro stabile e fisso.

L'alta Murgia, Roma e Milano: per scoprire che anche l'alta moda sta soffrendo la crisi. E non è solo un discorso di modelle che non prendono più i cachet di qualche anno fa (i 1000 euro per servizio).E tutta l'azienda legata al mondo della moda, del vestiario, del tessile che è entrata in crisi. Sia per un discorso di consumi in calo, sia per un mancato supporto da parte dello stato.
Forse proteggere solo l'industria dell'auto non è sufficiente.
Ci sono anche gli imprenditori di Manzano in Friuli indebitati con le banche e l'industria delle mattonelle di Sassuolo.

Forse, come raccontavano in studio Boeri e Iacona, bisognerebbe proteggere anche tutte le aziende del "made in Italy" che producono beni ad alto valore aggiunto. Cambiare la specializzazione produttiva degli operai e puntare di più sul sistema educativo (università e ricerca).

Tra qualche anno, quando sarà finita anche la mobilità, cosa ne faremo di tutte le persone che oggi sono costrette ad arrangarsi con qualche lavoretto in nero, con la pensione dei genitori?


Technorati:

15 febbraio 2009

Lo stupro emergenziale

Da una parte le rassicurazioni del governo, tramite il sottosegretario Mantovano, per cui i reati di violenza sono in calo.
Dall'altra parte, l'informazione che disegna un quadro emergenziale. L'emergenza stupro. Ovviamente da parte di immigrati irregolari.

E il tutto produce un risultato in linea con il decreto sicurezza: la giustizia fai da te.
Come a Primavalle anche oggi un intero quartiere (la Caffarella) passato al setaccio.
Spray antiaggressioni per tutti (stupratori compresi) da comprare nei negozi.
Ronde notturne di pattuggliamento non armate (ma chi li controlla?).
Un bel affare come racconta l'inchiesta de l'Espresso:
L'affare infatti comincia adesso. In palio i cento milioni che il ministro per la Funzione pubblica, Renato Brunetta, ha sottratto all'attività di polizia e carabinieri. Soldi che, grazie alle future convenzioni con i Comuni, finiranno anche alle ronde. L'ha promesso il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, spiegando che verranno premiati i sindaci più fantasiosi e creativi nel contrasto alla criminalità. Ecco cioè come il governo sta finanziando la sua pancia elettorale leghista. In piena crisi economica, con i soldi dello Stato e una legge presentata a difesa di tutti i cittadini che però non aggiunge nulla alla sicurezza. Ma chi difenderà i cittadini dagli eccessi delle ronde?


Servirà a diminuire o eliminare il reato di violenza sessuale contro le donne? Basta leggere quello che dicono le donne sul blog "Usciamo dal silenzio".
Parlando del caso Englaro, le stesse persone che pregavano con rosari e le preghiere, dall'altra davano dell'assassino al padre.
La vicenda umana di Eluana Englaro, corpo di donna, corpo quanto mai eloquente, interroga le nostre coscienze, il nostro limite, la nostra libertà.
Soprattutto quella delle donne costantemente rimessa in questione.

Lo stupro, la violenza sessuale, sono anche un problema culturale, molto più esteso di quanto i giornali stessi ci raccontano:
(Da Repubblica, cronaca di Milano 1 febbraio 2009):
....Dalla relazione del Procuratore capo del Tribunale di Milano: "c'è un notevolissimo aumento di maltrattamenti in famiglia, stimabile addirittura nel 60 per cento."
Nel 2008 si sono presentate in 160 al servizio antiviolenze della Mangiagalli: in media una ogni 2 giorni. E i casi di stupro sono il doppio......
Dunque ogni giorno c'è una violenza sessuale, ogni due giorni una violenza domestica.
C'è una maggiore consapevolezza da parte delle vittime, che cominciano a capire che denunciare è l'unico modo per uscire da una spirale che altrimenti non ha soluzione......
Non ci sono differenze di ceto, non ci sono culture violente

La questione immorale di Bruno Tinti

Nel libro “Toghe rotte” l'ex procuratore aggiunto Bruno Tinti ci ha spiegato cosa non funziona nella giustizia italiana: le situazioni ai limiti del grottesco causate dalla mancanza di fondi e personale; la sproporzione degli avvocati in Italia rispetto alle altre nazioni; la mancanza di certezza della pena grazie alle leggi emanate negli anni; come ammazzare la moglie e farla franca (sfruttando attenuanti, indulto e le pene accessorie).

Questo libro fa un passo avanti: parla della giustizia come è e come dovrebbe essere; del ruolo e dell'importanza delle leggi per tutelare tutti, ma soprattutto quelli senza potere e del perchè da anni la politica si occupa della giustizia con riforme e nuove leggi. Perchè la politica (ovvero chi fa le leggi e dispone del potere esecutivo) ha a cuore il controllo della magistratura.

Il libro è articolato in più parti: si inizia col rapporto politica giustizia, spiegando cosa dice la Costituzione (da tutti citata, ma da pochi conosciuta) per i magistrati.
L'indipendenza del giudice, la cui carriera è sottoposta solo al giudizio del Consiglio Superiore della Magistratura (art. 104, 105 e 106).
L'articolo 3, tutti i cittadini sono uguali (pensate, io e anche il presidente del Consiglio) davanti alla legge; il giudice che deve essere terzo e non deve subire pressioni da nessuno.
L'obbligatorietà dell'azione penale, che impone di indagare su tutti i reati e non magari come si vorrebbe, di chiudere gli occhi su quelli dei potenti. Niente favoritismi e niente persecuzioni.

Il ruolo della Polizia Giudiziaria, di cui i magistrati dispongono direttamente per ricevere notifiche di reati, per compiere le indagini (art. 58 e 59 del c.p.p).
Nel corso dei suoi viaggi all'estero, l'autore ha potuto confrontarsi con i suoi colleghi stranieri: tutti invidiosi delle tutele che la nostra Costituzione consente al potere giudiziario. Da noi i giudici non sono di nomina politica, non sono soggetti (almeno in teoria, ma i fatti recenti hanno smentito anche questo) agli strali del ministro, del politico di turno, che non gradisce certe “intromissioni giudiziarie” nei suoi affair poco puliti. Ecco, nonostante le minori tutele, all'estero le cose nella giustizia sembrano funzionare meglio. Ci sono gli scandali, certo, ma non si insabbia nulla.
Come mai in Italia i tempi del processo sono lunghi, a rischio prescrizione, pieni di intoppi che fanno slittare le udienze?

C'entra qualcosa il fatto che in Italia abbiamo leggi ad personam, che i giudici quando sono perennemente sottoposti a delegittimazione da parte dei politici (parte in causa spesso del loro lavoro), dell'informazione in un quadro di perenne e continua mistificazione e disinformazione?
C'entra qualcosa il fatto che in Italia stiamo assistendo alla perdita di valore delle sentenze emesse, contro cui spesso si grida al complotto, al fatto che sono sbagliate, che c'è una congiura. Ecco, se questo è il contesto, diventa facile capire come sia possibile che uno dei pilastri cui si appoggia la nostra democrazia (vi ricordate, il gioco dei pesi e dei contrappesi che si devono bilanciare) si sfaldi.
In Italia sembra di tornare ai tempi del re e dell'imperatore, che non può essere sottoposto al giudizio di nessuno.

Nella seconda e terza parte, “Riforme impossibili” e “Riforme possibili” spiega come potrebbe funzionare meglio la macchina della giustizia italiana, illustrando alcune delle possibili “vere” riforme del processo penale.
Quelle chiamate impossibili, sono relative alle parti del processo che al “potente” italiano non piacciono proprio per niente.
Il ruolo delle testimonianze, che devono essere ripetute in dibattimento; eliminare i troppo gradi di giudizio del codice di procedura (indagini preliminari, udienza preliminare, dibattimento, Appello e Cassazione).
Accorpare in un unico processo i tre riti (che devono essere svolti da altrettanti giudici) di patteggiamento, rito abbreviato e dibattimento. Insomma tornare indietro alla riforma del “Giusto processo” (prima si facevano solo processi ingiusti?).


Poi ci sono le riforme possibili (ma che lo stesso non si fanno) cui nessuno pensa o che magari proprio perchè ci si pena, non si fanno. Perchè renderebbe più veloce e funzionale il lavoro della magistratura, come l'uso dell'informatica per impostare l'agenda dei Pubblici Ministeri alle udienze.
Ridurre il numero dei tribunali (meno sprechi, meno costi ecc..).
Depenalizzare i reati per cui l'azione penale si rivela insufficiente: dalle multe per guida in stato di ebbrezza, ai mancati pagamenti dell'Inps. Non sarebbe più semplice procedere per via amministrativa?
Le notifiche dei reati fatte via emai, anziché per posta, al difensore dell'imputato.

Finiamo il libro con le riforme che purtroppo, sono state fatte in materia di giustizia o che sono in discussione. Riforme che ci riguardano da vicino, perchè, come spiega sempre Tinti, tendono a spuntare le armi del magistrato. E una magistratura che non può operare libera da vincoli e pressioni è un pericolo soprattutto per noi. Noi che non godiamo dell'immunità parlamentare, che non abbiamo parenti, amici, in politica. Nei poteri forti, nelle lobby e nelle corporazioni.

Chiariamo una cosa: o siamo nel paese dei perseguitati, oppure la verità è un'altra. Che siamo il paese dove governa il principe, inteso come il principe raccontato dal libro di Scarpinato e Lodato. Il principe che non ama essere messo a nudo dalle indagini e dalle intercettazioni.

Principe inteso metaforicamente come insieme dei dirigenti di Asl, di assessori regionali e comunali, di onorevoli, senatori, ministri eccetera che una volta pescati con le mani in pasta strillano alla persecuzione. Attaccano coloro i quali, a termini di legge, indagano sui loro malaffari, destituendoli, minandone la credibilità e l'autorevolezza.
L’offensiva dell’inverno 2008-2009, la chiama l'autore. Una serie di riforme e controriforme che tende a far diventare il Pubblico Ministero come un superpoliziotto, un avvocato dell'accusa che ha l'interesse a far vincere la sua causa e non a far emergere la verità. Un avvocato dell'accusa sotto gli ordini del Parlamento che, in questo tempi, significa, sotto gli ordini del Governo.

L’abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale (articolo 112 della Costituzione).
L’ossessione della «separazione delle carriere».
Un’altra separazione decisiva: Polizia Giudiziaria e PM (abrogazione degli articoli 58 e 59): il PM non può «cercare» la notizia di reato.
La responsabilità civile dei magistrati: chi si azzarderà a emettere sentenze di carcerazione? Vincerà il più forte e il più potente.
Le intercettazioni telefoniche e la libertà di stampa.
Il pericolo delle intercettazioni della Polizia e dei Servizi Segreti.
La riforma del CSM: come funziona (male) adesso con le correnti.
Infine la storia di De Magistris, Salerno e Catanzaro. Colpirne uno per educarli tutti.

Quali gli effetti di queste proposte?
Far diventare il processo una partita di calcio dove “vinca il migliore” e non dove deve emergere la verità processuale.
Siamo sicuri che sia questo il futuro giudiziario che vogliono gli italiani?

Il finale del libro è molto amaro: che accadrà domani, se questo è quello che succede e che vediamo oggi? Anche Tinti ammette di esser riuscito a far poco per migliorare la situazione:
"Dal punto di vista concreto hanno vinto loro. È illusorio sperare che una classe politica in gran parte fondata sul malaffare ponga mano a una riforma concreta. A loro interessa solo quello che porta acqua al mulino dell'impunità. Ma sono anche ottimista. Perché c'è sempre più gente che comincia a spiegare all'esterno: 'Guardate che vi stanno mentendo'. E c'è sempre più gente che sta rendendosi conto...".

Certo, un giorno ci siamo svegliati e il muro di Berlino, testimonianza di una dittatura, di un mondo diviso, senza una vera democrazia, quel simbolo è caduto e la gente ballava sopra le sue macerie.
Ecco, si chiede l'ex magistrato, siamo riusciti a far cadere il muro, perchè allora non sperare che qualcuno riesca a ristrutturare questa signora con la bilancia che pende e la spada spuntata in mano?

Pretesti di lettura.
Il CSM sul DDL intercettazioni.

Il blog di Bruno Tinti e il post dedicato al libro sul blog dell'editore Chiarelettere.
L'intervista dell'autore a L'Espresso.
Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
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