Il responsabile UIL della polizia
locale di Roma, Franco Cirulli, sull'assenteismo dei colleghi lanotte di Capodanno ha risposto al FQ in questa maniera “Se i
vigili hanno donato il sangue assentandosi in modo massiccio è
perché glielo consente la legge”.
È una risposta che per me è un
deja vu: la stessa risposta che danno i politici quanto gli si
addita i doppi incarichi (sindaco e deputato), le doppie poltrone, lo
stipendio e i rimborsi d'oro.
Come dire, è andato così oltre il
cattivo esempio che viene dall'altro, che ormai fa da scudo per
tutti.
Così fan tutti e non vedo perché noi
dovremmo fare diversamente.
Si dimenticano, i responsabili
sindacali che hanno difeso i vigili, che in questo modo danneggiano
prima di tutto loro stessi e poi il ruolo del sindacato.
Perché si è usata una battaglia
sindacale (a Roma avevano indetto un'assemblea per l'ultimo, poi
precettata) per un fine politico, per contrastare la norma che porta
la rotazione dei vigili, per evitare casi di corruzione che ci sono
stati.
Non ci si difende trincerandosi dietro
norme e leggi “che lo consentono”: questa è un
atteggiamento che riesce solo ai politici, finché l'indignazione
popolare non li costringe a far finta di fare qualcosa.
Si rischia ora di parlare per giorni
dell'assenteismo (da parte di politici assenteisti) dimenticandosi
della corruzione scoperta in mafia capitale, dell'inchiesta su
mazzette che ha coinvolto l'ex capo dei vigili.
Se poi uno vuole avere anche la versione dei vigili, può leggersi la lettera che Gilioli pubblica sul suo blog.
Rischiamo di dimenticarci che, mentre si punta il dito contro gli assenteisti presunti, il governo ha di fatto cancellato un pezzo di evasione al fisco (un mezzo condono). È un tana libera tutti: le fatture fino a mille euro, l'evasione fino al 3% dell'imponibile dichiarato.
Se poi uno vuole avere anche la versione dei vigili, può leggersi la lettera che Gilioli pubblica sul suo blog.
I vigili a Roma sono circa 6000, di questi la stragrande maggioranza (oltre 4000, forse quasi 5000) erano già assenti il 31 dicembre perché in precedenza regolarmente autorizzati (si fa perlopiù riferimento ai piani ferie e riposi che ogni dirigente vaglia, modifica e sottoscrive come in ogni posto di lavoro); io stesso ero in ferie e dunque assente giustificato.
Dei circa 1000 e spiccioli rimanenti, con cui il Comune/Comando sperava di fare “le nozze coi fichi secchi”, circa 800 erano gli assenti per altre ragioni al di fuori dalle ferie di cui sopra: il dato del cosiddetto «83% di assenteismo» deriva quindi da questo calcolo.
Di questi 800 circa, i dati circolati parlano di meno della metà di malati (tutti gli altri hanno usufruito di diritti contrattuali di altra natura), e più d’uno da ben prima che il 31 dicembre venisse imposto il “servizio coatto” in centro: il numero degli ipotetici fannulloni quindi scende in modo vertiginoso. Tra l’altro, se invece di limitarsi al dato del 31 dicembre ci si sposta a verificare il lavoro del primo gennaio, si scopre che degli oltre 300 previsti a lavorare nella fascia oraria fino alle 6 di mattina solo 115 sono venuti a mancare per le ragioni già spiegate (siamo intorno al 30-35% del totale, e circa la metà significa una cifra tra il 10 e il 20% di malati, cifra in linea con la stagione e con la situazione meteorologica cui sono stati costretti gli agenti a fine dicembre).
Rischiamo di dimenticarci che, mentre si punta il dito contro gli assenteisti presunti, il governo ha di fatto cancellato un pezzo di evasione al fisco (un mezzo condono). È un tana libera tutti: le fatture fino a mille euro, l'evasione fino al 3% dell'imponibile dichiarato.
Liberi tutti: Unicredit, Prada e il
marito Bertelli, Bulgari, Armani. Mediaset.
Guarda caso. Si avvicinano le elezioni per il Quirinale e Renzi ha bisogno del sostegno di Berlusconi.
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