Il patto del nazareno che è vivo o è
morto, la coppia che forse scoppia (come il titolo della
puntata di Servizio pubblico). Un presidente del consiglio, che è
anche presidente del maggior partito di sinistra, di area
democristiana che propone come presidente della Repubblica un
democristiano.
Forse Renzi ha fatto scacco, con la
nomina di Mattarella, mettendo Silvio all'angolo. Ma di certo la
coppia non scoppierà, deus vult e soprattutto Mediaset vult (come
dimostra la discesa di Confalonieri a Roma).
La copertina di Santoro:
La Lega porta in aula un manifesto di
32 anni fa “Non moriremo democristiani”: mettiamo indietro
la lancetta di 30 anni?
Lega e NCD hanno criticato la scelta di
Mattarella. Per questioni di metodo dice De Girolamo.
Berlusconi dice che il patto non è
stato rispettato a metà. Serviva Amato.
Vediamo esemplari del secolo scorso,
perché i rottamandi sono meglio dei rottamatori, non abbiamo
selezionato una classe dirigente migliore.
A dirigere i comuni ci vanno gli scarti
della casta.
Ora ripetiamo Tsipras a vanvera,
ricordiamo Pertini con la pipa.
Abbiamo istituzioni deboli, partiti
deboli, elettori sfiduciati che siamo costretti ad aggrapparci a quel
poco di buono che rimane della prima repubblica.
Ridateci Andreotti, Craxi , sentendo
Berlusconi gridare a Renzi “hai voluto la bicicletta” ..
Berlusconi affida ai comunisti il ruolo
di affondare Renzi, per far uscire il jolly: un presidente amico del
cavaliere. Uno che non è come Mattarella.
Se anche Mattarella verrà abbattuto
dai 101, allora Renzi rimarrà l'ennesimo capitolo di una notte della
repubblica che non finisce mai.
Che aria tira nel palazzo: Bertazzoni
vs Verdini che cerca di scappare in macchina.
L'incontro Berlusconi Renzi che salta.
L'incontro Berlusconi Renzi che salta.
Le proteste fuori dal nazareno, dei 5
stelle.
L'incontro a Palazzo Chigi dell'altro
giorno.
La senatrice Taverna “è tutto uno
scambio di favori”. Con l'Italicum avremo 80% di senatori
nominati e il presidente di Renzi e B. che sceglierà 8 senatori a
vita ..
Orfini “stiamo parlando con tutti, ci
proviamo”.
Fassina: “qualcuno dei cinque stelle [su Prodi] non mi basta”.
Fassina: “qualcuno dei cinque stelle [su Prodi] non mi basta”.
Ma metterebbe in difficoltà il
nazareno. Anche se non sarebbe il modo migliore per eleggere una
figura di garanzia in un paese come il nostro.
Berlusconi: “non abbiamo fatto nomi”.
Gotor: “un colpettino al patto del
nazareno”.
Gli ospiti in studio erano: Mara
Carfagna, Giuliana Ferrara, Gad Lerner e Pippo Civati.
Prima e seconda repubblica anche in
questo talk. Dove si è parlato
ancora di prima repubblica, di Berlusconi, del nazareno (che è sotto
gli occhi di tutti).
Ma col nome di Mattarella il patto è
stato violato?
Renzi all'incontro con gli elettori del
PD: “fare il nome è la richiesta degli altri partiti, perché
il PD rappresenta il 45% dei grandi elettori”.
Di fronte alla platea, Renzi ha
spiegato come al colle serva una candidatura autorevole, con la
schiena dritta e che sappia dire dei no anche a quelli che lo hanno
candidato.
“Se falliamo questo passaggio non
sarà una sconfitta: se si sceglie quel candidato, dopo non ci sono
altri candidati del PD”. Renzi si gioca tutto. Almeno a parole.
Se fallisce chi sarà il candidato
vero?
Ferrara: il presidente della
Repubblica non sarà il deus ex machina, perché oggi è eletto dal
presidente del Consiglio (non come la prima repubblica).
La scaramuccia tra Renzi e B. è solo
una reazione emotiva. La coppia politica non scoppierà, dice
Ferrara. L'irritazione rientrerà, dopo l'elezione di Mattarella.
Renzi sa che senza B. non ha
maggioranza e B. sa che senza il rapporto con Renzi potrebbe rimanere
ai margini della vita politica.
Lerner: è emersa la vera natura
del patto, che non è un accordo tra pari. Il patto è una astuzia,
perché Renzi si è appoggiato alla debolezza oggettiva del suo
avversario. Anziano, decaduto, con limitazioni della libertà, col
partito in crisi. Renzi ha dato a B. quel po' di ossigeno ma al
dunque comanda Renzi. Comanda non da solo, avrebbe preferito un altro
al Quirinale.
Mattarella è uno che sa dire di no:
per questo lo ha scelto, Renzi. Altro che patto occulto, scambio di
favori, lasciapassare politici.
Questa elezione compatterà il partito.
Carfagna: il problema non è il
nome di mattarella. Quando si dice che è un problema di metodo, si
parla della larga condivisione che anche Renzi aveva auspicato. Noi
ci fidavamo del suo modo di procedere: se la Costituzione prevede un
quorum alto, ci si aspettava una scelta comune.
In realtà non risulta una larga
condivisione su questo nome: è una scelta personale di Renzi per
compattare il partito, per avere un presidente con poca autorevolezza
internazionale, che non gli faccia ombra.
Perché non Prodi e Veltroni allora?
Avrebbero un maggiore autorevolezza internazionale.
Però Berlusconi aveva messo un veto su
candidati divisivi e non ex segretari di partito.
Berlusconi, dice l'ex ministro, non
chiede la grazia, non pretende la libertà con un codicillo infilato
in una legge a Natale.
Cattiveria di Renzi allora? Una
dimostrazione della sua forza? Comunque la legge salva B. e la legge
salva grandi evasori è rimasta lì, nel congelatore, pronta per
essere ritirata fuori.
Civati: avevo chiesto un
presidente non espressione del patto del nazareno.
Mi hanno attaccato tutti: avevo
proposto Prodi per questo, un nome che poteva piacere a Sel e al M5S.
La convergenza su Prodi ha spinto sul nome di Mattarella, dice
Civati.
Un nome al di sopra di ogni sospetto.
De Angelis: Mattarella ha
bisogno di 505 elettori, su carta ne ha 580 (con Sel e i dissidenti
grillini). Ma non si sa mai.
Si parla di militarizzazione del voto,
ma c'è la variante Berlusconi.
Letta ha cercato di convincerlo a
votare Mattarella, sarebbe anche una tua vittoria.
Meglio di Prodi.
Berlusconi barcolla: stasera ha detto
ai suoi di far cadere il governo, con l'aiuto di Alfano.
Perché Renzi rompe il patto allora?
Renzi ha detto Amato mai, perché era
una candidatura imposta da Berlusconi e D'Alema. Mattarella serve per
stoppare questa trama.
Bersani ora dice di si a Mattarella.
Berlusconi potrebbe votare scheda bianca.
Berlusconi vorrebbe incassare qualcosa,
ma può rompere solo un po' ….
Travaglio:
Siamo sicuri che con Mattarella,
Berlusconi è morto?
Sono 20 anno che lo dicono. Abbiamo
cambiato cinque leader a sinistra.
Solo B. è rimasto in sella che aveva
paura solo di Prodi. I leader del dialogo rimangono in pace nella
tomba del Caimano.
Renzi si è messo insieme a lui da un
anno: nella tomba di famiglia ci sono altri posti liberi. Berlusconi
nel frattempo è risorto: non può votare ma fa la legge elettorale e
rifà la Costituzione, è indispensabile per il Quirinale, al
governo.
Renzi non tocca la prescrizione, ci
mancherebbe.
Forse B. è ancora in piedi, grazie ai
giornali e alle televisioni.
Il conflitto di interessi lo denuncia
oggi Forza Italia, che cerca di smarcarsi da Renzi.
Ma Berlusconi ascolta solo i
consiglieri delle aziende di famiglia, che lo consigliano sempre di
essere filo-governativo.
Come i suoi giornali.
A Berlusconi del suo partito non gliene
frega niente: solo le sue aziende. I suoi affari vanno meglio quando
governano altri al posto suo, con le garanzie che Violante ha
spiegato nel 2002 in Parlamento.
Berlusconi ha regalato FI a Renzi, che
ha fatto tutto quello che voleva fare B. ma non ci è riuscito.
Condono fiscale, riforma del falso in
bilancio, articolo 18, riforma dei giudici, le ferie dei magistrati.
Lo sconto di Agcom sulle tasse per le tv di Berlusconi, le frequenze
rimaste a Berlusconi e non passeranno alle compagnie telefoniche.
Ora B. può suicidarsi oppure alzare il
prezzo della trattativa stato mediaset e sabato votare Mattarella.
Renzi ha chiamato Confalonieri per far
dialogare Berlusconi.
Berlusconi non ha interesse a tornare
in Senato. Ha solo interesse che si salvino le aziende, le frequenze.
Se si va a votare, con l'Italicum B.
può scegliersi tutti gli eletti. B. non vuole governare, meglio
lasciare tutto a Renzi che è giovane.
Il bipolarismo all'italiana ..
L'intervento di Travaglio ha
risvegliato sia Lerner che Ferrara: sappiamo quale sia la concezione
della politica del direttore del Foglio. Non mi aspettavo un Lerner
così filo renziano, che ha rinfacciato al vicedirettore del Fatto di
aver detto le stesse cose di cinque anni fa.
Lerner: Renzi persegue un
disegno centrista, e ha raccolto voti moderati con cui vorrebbe
trasformare il PD. Ma si è reso conto che il gioco poteva diventare
pericoloso: allora meglio tenere in piedi un rapporto coi gufi.
Lerner – Travaglio: Renzi non
usa Berlusconi, i due la pensano allo stesso modo. Su giudici, stato
sociale, falso in bilancio la pensano alla stessa maniera.
Ferrara – Travaglio: quei
poveretti dei cinque stelle …
De Angelis: Renzi ha usato
Mattarella per bruciare Prodi. Se salta, potrebbe tornare comodo
Padoan, che in Europa sappia con chi parlare.
Ci sarebbe un rimpasto al governo, per
arrivare al 2018.
Insomma non moriremo democristiani,
forse. Ma di certo la politica (e il governo) continuerà ad essere
una guerra per bande.
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