22 gennaio 2015

Non cambiamo le carte in tavola

Lo spettacolo è sotto gli occhi di tutti (quelli che lo vogliono vedere)
Le primarie in Liguria coi relativi brogli e col probabile voto del centrodestra ad influenzarne l'esito.
Il candidato PD alle primarie in Campania condannato ad un anno (che rischia la decadenza per la legge Severino).
Il soccorso azzurro al PD ieri, quando il canguro ha falciato via gli emendamenti dell'opposizione all'Italicum. Saranno stati anche ostruzionismo, ma se va avanti così che spazio rimane all'opposizione.
E poi .. i caso Mose ed Expo.
La delega fiscale con la legge 19 bis che legalizza una dose minima consentita di evasione. Più sei ricco, più puoi evadere.
Gli effetti del jobs act sul mondo del lavoro, i tavoli di crisi per le multinazionali che non sono stati risolti.
Il sud in mano alle mafie.
Le spese per gli F35 che aumentano, senza che il programma di acquisto subisca dei tagli.

Ecco, questo è lo spettacolino preparato per gli elettori.
Non ce la si può cavare dicendo " Fare le riforme è un impegno che abbiamo assunto con gli italiani" (Guerini).
Il PD alle scorse elezioni si era presentato con l'impegno di cambiare idea su lavoro, su Europa, su lotta agli sprechi, ai corrotti.
Gli elettori questo chiedevano ai partiti: con le riforme, da sole, non si mangia. Servono riforme che contrastino la corruzione, lo spreco di denaro pubblico, che diano alle donne la possibilità di entrare nel lavoro (gli asili nido, l'assistenza agli anziani).
Una sanità che garantisca un livello sufficiente di cure per tutti, un sistema di welfare e tutele che non lasci nessuno indietro, una scuola pubblica di eccellenza (e sicura).
Anche Berlusconi (e poi Monti) può vantare di aver fatto delle riforme.
Vedete voi se ci ha lasciato un paese migliore o peggiore.

Non cambiamo le carte in tavola: la stabilità promessa dall'Italicum (che ha le preferenza ma non per i capilista bloccati e non ha nemmeno colleggi uninominali) l'abbiamo già sentita in tutte le salse.
Lo snellimento dell'iter legislativo promesso dalla riforma del Senato non serve a niente se poi la Camera dei nominati fa da passacarte ad un governo tenuto in piedi dalle lobby.


PS: i sondaggi sul toto Quirinale dicono chiaramente che gli italiani non vogliono vecchi politici ex rottamati. Con che faccia si permetteranno di nominare un Amato, un Casini, una Finocchiaro o un Letta?

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