I numeri sull'occupazione vanno in
direzione ostinata contraria alla propaganda governativa. Pare che la
gente si ostina a non voler avere un lavoro: a marzo 138000
disoccupati in più e 70 000 occupati in meno rispetto all'anno
scorso …
Più 92 mila posti a marzo 2015,
disse il ministero del lavoro poche settimane fa. Poi la
precisazione: i veri nuovi posti sarebbero solo 19mila, frutto degli
incentivi alle assunzioni e non della riforma del lavoro. Che
comunque, piaccia o non piaccia, non sta dando effetti. Forse perché
è presto per valutare. O forse perché è la soluzione che è
sbagliata. Come il famoso contratto a tutele crescenti dove uno può
essere licenziato per ogni pretesto, senza giusta causa che tenga.
La destra che oggi gongola, dovrebbe
ricordarsi che Renzi sta applicando le sue ricette.
Il lavoro è diventato un numero, da
usare come strumento per la campagna elettorale perenne. Un numero e
non più qualcosa che caratterizza le persone.
Che lavoro fai?
Questo prima maggio si celebra per la
prima volta il lavoro in epoca renziana, post ideologica: si
festeggia il lavoro come se fosse la zucca o la mortazza di Eataly.
Non si parla più della crescita
personale che il lavoro da, l'esperienza formativa e sociale, del
mondo del lavoro.
L'Expo a Milano rappresenta bene questo
cambiamento (che non è di oggi): si dovrebbe parlare di fame nel
mondo, di crescita sostenibile, di cibo. Dovevano esserci serre e
campi. E invece vedremo opere incompiute, sprechi, camouflage con
l'incognita del dopo Expo.
E il lavoro? Stipendi dei manager a
parte (Glisenti, Stanca e Sala per esempio), il volano per
l'occupazione è diventato occasione per volontariato, stage pagati
poco, turni di lavoro massacranti (per finire i lavori) e poco
controllati (come la vicenda dell'ingresso non vigilato in cui
entrerebbero lavoratori a nero).
Ieri sera, per il concerto
dell'inaugurazione, piazza Duomo a Milano era transennata per
separare i vip che stavano dentro, dal popolino fuori che, forse, non
si è nemmeno goduto il concerto.
Che lavoro fai?
Buon primo maggio (con questa vignetta di Natangelo), nonostante gli
scandali, la propaganda, i diritto tolti.
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