Due inchieste nel mondo
dell'informazione: i debiti dell'Unità e il nuovo canale
italiano della tv albanese, Agon Channel.
Chi ha pagato i debiti del giornale e
chi sta pagando le cause civili?
Chi è l'imprenditore dietro Agon
Channel, da dove arrivano i suoi soldi?
La storia del cane che ha ereditato
i soldi dalla contessa tedesca è una balla: veri sono i 133 ml
che Mian incassa vendendo la sua azienda ad una multinazionale
tedesca e compra quote de l'Unità.
Due anni dopo l'Unità porta i libri in
Tribunale: si presenta oggi un nuovo editore, Veneziani, che però ha
sempre gestito quotidiani di gossip.
“L'idea è di avere un giornale a
360 gradi con un linguaggio popolare” – dice Veneziani.
I soldi arrivano da una fideiussione:
ma la sua holding ha 35 ml di debiti, a luglio i lavoratori di
Rotoalba sono andati in sciopero. Alcuni di questi, dopo lo
sciopero, sono stati licenziati.
Veneziani parla di trattative lunghe,
di tavoli che non si chiudevano, “ho deciso di licenziare cinque
persone: dopo questo si è arrivato ad un accordo, è stato un modo
per forzare la mano”.
Ma tre mesi dopo il reintegro,
Veneziani porta i libri in tribunale …
Renzi: troverete di nuovo in
edicola l'Unità, trasformeremo il giornale come un luogo di
dibattito.
Nella nuova società editoriale c'è
dentro Veneziani e il PD: ma nella vecchia gestione ci sono fatti da
chiarire. I debiti, le cause civili che hanno colpito i giornalisti.
Le cause perse di Emanuele Bellano
(il link
per rivedere la puntata e il pdf
con la trascrizione del servizio): alla
giornalista Natalia Lombardo è arrivata una lettera di
pignoramento, come risarcimento per un articolo.
I giornalisti sostengono che non sono
stati aggiornati sulle cause: lo ripete anche l'ex direttore De
Gregorio.
“Dopo che sono uscita dal giornale
non sono stata avvisata”: doveva informarla lo studio
Macciotta, su incarico dell'ex proprietario Soru.
Soru lascia l'Unità nel 2012,
Macciotta continua a lavorare con l'Unità: lo studio chiarisce di
aver avvisato la segreteria di redazione, per informare i
giornalisti.
Chi ha ragione?
Una giornalista è stata condannata, ma
il giudice scrive che non è stato possibile controllare la fonte: lo
studio non lo ha chiesto al giornalista?
La vecchia società si chiama Nie: lo
studio legale vanta crediti verso Nie. Forse per questo gli avvocati
non hanno trattato correttamente le cause?
Se i giornalisti avessero portato le
cause, potevano vincere le cause. Nel momento De Gregorio ha subito
un pignoramento.
Nie, la società, non esiste più: i
creditori chiedono i soldi all'ex direttore anche per la
società.
Poi, eventualmente, potrà rivalersi nei confronti della Nie .. ma non sarà un creditore privilegiato.
Poi, eventualmente, potrà rivalersi nei confronti della Nie .. ma non sarà un creditore privilegiato.
Pazienza.
L'Unità ha ricevuto 150 ml di soldi
pubblici, dalla nascita: i giornalisti si sono rivolti al PD, ma
Orfini (pres. PD) ha spiegato a Bellano che il PD non
amministrava il giornale.
Dovete parlare al tesoriere: Bonifazi
risponde che il PD non aveva influenza sul giornale, era solo allo
0,01%.
Fago, il vecchio proprietario,
racconta una storia diversa: il PD ha sempre imposto le sue scelte,
una volta perché c'erano le primarie, poi le elezioni.
Report ha scovato un accordo informale
dove c'è, nero su bianco, che il PD aveva voce su investimenti,
scelte, nomine nel consiglio di amministrazione. Il patto parasociale
chi lo ha fatto?
L'allora tesoriere, Misiani, che ci ha
messo la firma: cosa ci dice ora?
“Abbiamo tentato di risolvere il
legame politico tra partito e giornale” - risponde l'ex
tesoriere, che tira in ballo la clausola di riservatezza.
Parliamo poi dei debiti accumulati:
i conti non sono rimasti in ordine, nonostante i 60 ml di euro dal
2001. Metà del debito è nato dalla gestione dell'ex AD Meli: debiti
verso le banche, lo stato, i dipendenti e i fornitori.
Meli riceveva 180 mila euro all'anno
come amministratore: c'erano altri stipendi più alti del mio,
ribatte, come quello del direttore.
Aveva diritto anche ad un auto di
servizio, un appartamento vicino piazza Navona .. E poi c'erano
giornalisti a 35 euro al pezzo, che nemmeno li hanno presi quei
soldi.
IL PD è l'editore nascosto, o forse
i DS: dovrebbero loro coprire i debiti del giornale, altrimenti i
giornalisti della nuova Unità potrebbero aver voglia di fare
oroscopi e non articoli.
La storia del famoso cane Gunther.
Gunther ha salvato l'Unità, come
racconta la leggenda?
Il padrone, Mian, incassa 135 ml
da una farmaceutica americana e con quei soldi crea una fondazione
alle Bahamas e la intesta al cane Gunther. Con quei soldi compra
azioni de l'Unità.
Nel 2012 mentre il giornale era in
crisi, Bersani chiama Mian a Miami: mette 7 ml di euro ma spiega al
giornalista di Report che il suo obiettivo era entrare nel mondo
della comunicazione.
Voleva costruire un modello
sperimentale di felicità, di famiglia, con sessualità promiscua e
pianificata .. tutto questo doveva passare in televisione.
Un progetto mediatico, che tramite
Meli, Mian ha portato ai vertici del partito, al nazareno, come
Orfini, in cui erano indicate trasmissioni tv e articoli.
La fondazione di Gunther ha
fatto un prestito da 4 ml, garantito dal partito.
Ora, nella nuova società editrice
creata da Renzi, compare ancora il nome di Mian: “ci hanno preso
come i polli da spennare”, commenta il medico.
Che ci ha messo dentro 9 ml di euro,
mentre Fago ci aveva messo solo 6 ml di euro.
I debito de l'Unità chi li ha
pagati?
Nel 1994 l'Unità spa va in
liquidazione, ci sono dei debiti lasciati con varie banche, per 125
ml.
Li dovrebbero pagare i PDS, magari
vendendo gli immobili: ma entra in scena Sposetti, l'ex
tesoriere.
Nel 2000 i DS ristrutturano i debiti,
ma nel 2007 gli immobili vengono blindati in fondazioni.
Restano 100 ml di debiti che pagheremo
noi: “il debitore è morto”, si difende oggi
Sposetti.
Così, nell'aprile 2014, il Tribunale di Roma impone alla presidenza del Consiglio di pagare i debiti.
Così, nell'aprile 2014, il Tribunale di Roma impone alla presidenza del Consiglio di pagare i debiti.
La presidenza del Consiglio si oppone e
chiede al tribunale di controllare se le banche possono aggredire i
beni immobili dei Ds, per il debito.
MILENA
GABANELLI IN STUDIO
E
infatti vengono a cercare noi. Il trucco è in una norma fatta dal
Governo Prodi nel ‘98, che oggi non esiste più, è stata abolita
che all’art. 4, sostanzialmente, sancisce che se un partito, non è
in gradi di pagare i debiti dell’editore, e non ci sono altri beni
aggredibili, le banche creditrici possono battere cassa alla
presidenza del consiglio. Cosa che hanno fatto, e il tribunale
infatti ha sentenziato che ci sono 120 giorni di
tempo
per pagare. Naturalmente, la presidenza del consiglio ha fatto
opposizione, ma intanto bisogna scucire 95 milioni di euro. Ecco,
l’ex tesoriere Sposetti, che oggi è senatore della repubblica per
il PD, che da DS era stato così insuperabilmente bravo da costruire
l’inaggredibilità degli immobili del partito, quella
inaggredibilità la smonti, vendetene un po’ e pagatevi i vostri
debiti, invece di scaricarli addosso a noi,
sicuramente
contribuirebbe, avrebbe anche un’altra ricaduta, contribuirebbe al
rilancio e all’orgoglio di quel giornale che sicuramente ha tanto
amato.
Tutto regolare, tutto a norma di legge.
Ad partitum. Una scelta politica dei DS, come emerge da un documento
interno del 2002 in cui si legge “Il partito deve effettuare un
intervento politico sul debito de l’Unità, al fine di trasferire
questo debito allo Stato ”.
Sposetti è stato bravo, come
senatore DS. Ma ha tutelato gli interessi del partito o anche di
tutto il paese?
La storia di Agon Channel: Un
Italiano a Tirana – Luca Chianca
(il link
per rivedere la puntata e il pdf).
sul canale 33 esiste un nuovo canale,
dell'imprenditore Becchetti, una televisione albanese, che ha fatto
campagna acquisti nel mondo del giornalismo e della TV italiana.
Ci sono i giochi, i reality, un talent,
girato in Inghilterra ma registrato in Albania dove costa meno
produrre grazie agli sgravi fiscali del governo.
Abbiamo delocalizzato anche la TV...
Oggi sono gli italiani che arrivano in
Albania: fuori Tirana sono aperti tanti cantieri. Ad attirare le
imprese è la tassazione al 15% e il costo basso degli stipendi.
Il primo ministro albanese Edi Rama si
è fatto un selfie assieme a Renzi, e ha poi invitato gli
imprenditori italiani a venire qui: non ci sono sindacati, gli
stipendi sono bassi ..
In Albania ci sono tante televisioni,
tanti giornali, ora in deficit, perché usati come schermi per per
difendere investimenti che non hanno nulla a che fare con l’editoria
(lo spiega l'editore del canale A1 Report).
Tra questi canali c'è anche Agon
Channel: il proprietario
Francesco Becchetti ha investito in questo progetto 40ml di
euro, senza debito con le banche. Da dove vengono i soldi, per far
arrivare a Tirana gente come Caprarica, Ventura, Ferilli.
Il business di Becchetti comincia dal
mondo energetico: suo zio è Manlio Cerroni, che ha gestito la
discarica di Malagrotta, oggi sotto processo.
Arrivato in Albania, punta
sull'idroelettrico, con una centrale a Kalivac: ma ora il
cantiere è fermo, dal 2011, dicono le carte: per colpa di Becchetti
o del governo?
Becchetti spiega che non ha dato i
soldi ai dipendenti perché i lavori non sono finiti.
Tra gli investitori anche Enel power,
che poi si sfila.
Arriva un altro partner, Deutsche Bank,
anche lei però va via.
Come mai?
Alla fine DB decide di transare per
159ml, con un accordo confidenziale: una fonte confidenziale
spiega come l'investimento non fosse redditizio e così ha preferito
togliersi di mezzo.
Becchetti ha cercato di aprire un
business coi rifiuti in Albania: affare saltato col nuovo governo,
che ha bloccato i rifiuti dall'estero.
Becchetti avrebbe allora portato in
causa il governo, sia per la centrale, che per i rifiuti.
Si tratta di pretese senza fondamento,
risponde il presidente albanese: vedremo se riusciranno a portare a
casa i soldi chiesti, con questi arbitrati internazionali.
Bellano ha incontrato l'ex viceministro
Urso, dentro la fondazione Fare futuro: è un facilitatore dei
rapporti tra le aziende italiane e paesi esteri.
Il figlio di Urso lavora ad Agon
Channel e Urso stesso lavora col padre , come consulente.
In una società che dovrebbe occuparsi
di energia, la Pyroltech, troviamo Becchetti, la madre e Mancino,
arrestato nell'inchiesta mafia capitale.
Ma ora il suo business è la
televisione: di questo ne hanno parlato gli ex giornalisti di
Agon Alessio Vinci e Antonio Caprarica.
Vinci ha raccontato dei costi inferiori
della produzione, degli investimenti per le persone che non arrivano
(ma erano stati promessi).
Caprarica se ne è andato, il suo posto
è stato preso da Padovan (ex Tuttosport): “in Albania ho
trovato la libertà, in Italia c'è una editoria legata”.
La TV di Becchetti punta su reality e
giochi, con Pupo.
Caprarica ha raccontato dello scontro
con l'editore, perché tre suoi giornalisti sono stati spostati nel
talent (“io lavoro 20 ore al giorno e non sto male”).
Becchetti rinfaccia a Caprarica i suoi
benefit: le ciabattine, l'ipad...
E le sale di montaggio dentro i
container? Sono provvisorie, spiegano.
Becchetti ha comprato il canale dal
consorzio (fallito) controllato da Ilaria Sbressa (quella delle
pillole):
i bassi conti della produzione permettono di fare TV e rimanere
sostenibile. Come spiega lo stesso Becchetti “qualcosa costa
meno, ma rende felice” .
Vedremo se l'audience premierà i
programmi.
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