25 maggio 2015

Sulla retorica della guerra - (quanno che glie fa comodo)

Ma da dove arriva tutta questa passione, questa riscoperta della storia patria?
La Lega nel 2011 disertò le celebrazioni per 150 anni e ora invece tutti sui monti, a ricordare quando respingemmo il nemico ..
Parliamo della grande guerra, la guerra del crollo degli imperi centrali, dei re imperatori tutti imparentati tra di loro (mi sembra di vedere oggi i tecnici di governo che passano dal fondo monetario alla politica alle banche d'affari, ma è una mia impressione).

Scrisse bene Trilussa, nel suo sonetto, su quanto fosse assurda e ipocrita questa guerra voluta dal sovrano macellaro.


Ninna nanna, nanna ninna,dormi, dormi, cocco bello,er pupetto vô la zinna:sennò chiamo FarfarelloFarfarello e GujrmoneGujermone e Ceccopeppeche se regge co’ le zeppe,co’ le zeppe d’un imperomezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonnoché se dormi nun vedraitante infamie e tanti guaiche succedeno ner monnofra le spade e li fucillide li popoli civilli…
Ninna nanna, tu nun sentili sospiri e li lamentide la gente che se scannaper un matto che commanna;che se scanna e che s’ammazzaa vantaggio de la razza…o a vantaggio d’una fedeper un Dio che nun se vede,ma che serve da riparoar Sovrano macellaro.
Ché quer covo d’assassiniche c’insanguina la terrasa benone che la guerraè un gran giro de quatriniche prepara le risorsepe’ li ladri de le Borse.
Fa’ la ninna, cocco bello,finché dura ‘sto macello:fa’ la ninna, ché domanirivedremo li sovraniche se scambieno la stimaboni amichi come prima.So’ cuggini e fra parentinun se fanno comprimenti:torneranno più cordialili rapporti personali.
E riuniti fra de lorosenza l’ombra d’un rimorso,ce faranno un ber discorsosu la Pace e sul Lavorope’ quer popolo cojonerisparmiato dar cannone!
Per gli austriaci eravamo noi lo straniero, che aveva invaso i confini. Ma tutto questo ritorno alla bandiera, scrive Gilioli, è in funzione anti immigrati
Qui siamo, nel 2015. In un Paese che per provare a se stesso di esistere si attacca a una delle sue pagine più vergognose e lo fa attraverso gli esponenti che poc'anzi rigettavano l'unità nazionale: pensate come siamo messi bene.Ma mi rendo conto che, seppur di poche righe, nell'era della ipersemplificazione questo post sia considerabile una supercazzola o, peggio, una pippa intellettuale. È più facile gridare "non passa lo straniero". Senza tuttavia capire che in Italia sputare sullo straniero e sputare sul tricolore sono le due facce della stessa medaglia - non a caso compiute dalle stesse persone.Sono cioè figlie di un popolo che si guarda allo specchio e non si riconosce, non sa chi è. E che quindi pensa di trovare se stesso solo odiando gli altri.

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