08 maggio 2015

Servizio pubblico – la guerra dei Rolex

Che cavolo stavi combinando? La copertina di Servizio pubblico è stato un racconto-intervista con Sandro Ruotolo, dopo le minacce ricevute dai casalesi.


Stavo indagando sulla metanizzazione a Casal di Principe, dove la coop Concordia aveva vinto l'appalto. La magistratura arriva a Michele Zagaria che aveva messo in piedi un sistema di controllo degli appalti: i casalesi stavano mettendo in piedi i cavi.
Mi chiama il prefetto di Roma: le dobbiamo mettere la scorta, subito.
La minaccia arriva da Zagaria, comincio a cercare di capire, perché il boss del clan dei casalesi, non pentito, mi vuole morto.
Esistre un'intercettazione del 20 marzo, dove Zagaria parla con le sue donne, sapendo che le donne poi torneranno a Casapesenna a portare i suoi messaggi.
Zagaria se la prende coi magistrati, poi il discorso arriva su di me. Come si permette Ruotolo di parlare di me e dei servizi segreti. A 'dda schiattà !

A gennaio Servizio pubblico aveva mandato in onda la replica dell'intervista con Carmine Schiavone “Inferno atomico”: un'intervista dove si parlava del rapporto con la politica (Cosentino) e coi servizi. Rapporti con Zagaria e coi servizi …
Non ti posso dire più niente” rispose Schiavone.

Zagaria avrebbe perso la presa coi suoi uomini se avessero saputo che trattava coi servizi e con gli uomini dello Stato.
Oggi, maggio 2015, ci sono liberi 300 camorristi, hanno le armi e possono ammazzare.

Dice Ruotolo che se fossimo in tanti a raccontare queste cose, correremo meno pericoli: perchè non siamo così tanti?
Il giornalista ha risposto: lo slogan del governo D'Alema era “siamo un paese normale”. In quel paese normale è morta mia cugina. A nome della mia famiglia dissi: “ma che paese normale è quello dove una mamma viene uccisa quando torna a casa”.
Oggi lo slogan è “il futuro è già cominciato”: cosa dobbiamo dire, che non esistono i 300 camorristi, che non esistono i bambini che muoiono di cancro, che non esiste la terra avvelenata ..

Dall'inferno atomico dei casalesi, alla palude della riforma della scuola, con laprotesta dei precari: a Bologna, alla festa de l'Unità, l'ottimismo di Renzi dentro e fuori gli insegnanti delusi dalla riforma.
Le domande del giornalista a cui Renzi non risponde. Poi arriva la polizia ad identificare.
Fare delle domande a volte è un problema.
A Bologna la protesta dei collettivi sfocia nella carica della polizia.

Mentre fuori la polizia carica, dentro il presidente del Consiglio:“Noi siamo quelli che rimetteranno in moto l'Italia, alla faccia di quelli che sanno solo protestare”.
E poi “mentre quelli col Rolex rompevano le vetrine, i milanesi del PD pulivano le strada”.

Qualche giorno dopo a Milano, alla borsa: alle aziende quotate Renzi ha detto di smetterla col capitalismo di relazione, dei salotti. Loro, non lui.

In studio, a discutere di Expo, delle proteste, del dissenso, Bonolis, Vespa, Rondino e Freccero.
Pro e contro questa expo: un'occasione per Bonolis, nonostante le cose negative che sono intervenute prima. Quelle persone devono essere punite: ma le luci si devono accednere su chi ha lavorato bene.
Il messaggio è importante per il paese: “quando siete felici, fateci caso”, per Expo ha parafrasato una frase di Vonnegut in “quando lavorate bene, fateci caso”.
Lo scetticismo non aiuta a cambiare le cose, diamo una possibilità a quello che facciamo.

Riondino: attore di cinema ma anche in teatri alternativi, figlio di un operaio dell'Ilva, a Taranto ha condotto il concerto per la città che ha raccolto tanta gente: persone che non sono dei pessimisti, cercano anche loro la felicità.
Santoro ha ricordato che quei 300mila sono stati censurati, cancellati dal paese.
L'attore ha risposto che Taranto non esiste, in questi anni: siamo diventati una non città.
Noi siamo i gufi, i vecchi che stanno fermi a guardare i lavori in corso .. ma non è vero: o
ggi chi dissente in Italia, come il comitato dei cittadini liberi e pensanti di Taranto, è altro.
Questo comitato è nato durante un incontro con l'Ilva in cui non potè parlare: a Taranto i sindacati hanno sempre manifestato con l'industria. Sigle sindacali che stanno a fianco dell'Ilva.
La violenza dei black block è l'occasione per zittire la voce di dissenso: a Taranto c'erano le mamme della terra dei fuochi, c'era don Presutto che ogni domenica conta i morti.

Bonolis: il problema è che non hanno acceso le luci su Taranto, non sono cose in contrasto...
Convenienza.

La voce di chi critica: oggi li assimiliamo con chi sfascia le vetrine, tutti black block.
Pisapia: nei giorni successivi ho detto che le voci contrarie ad Expo devono poter esprimersi, è un diritto inalienabile.
A Milano, nella sede del Comune, i no Expo hanno potuto incontrarsi per incontri organizzati da loro.
Il sindaco è caduto in una gaffe negando che ci sia stato un morto sui cantieri per Expo (era un lavoratore di origini albanesi, caduto da un ponteggio sulla Teem).

Il video di Fedez: il capro espiatorio per Expo trovato da giornalisti cinquantenni e politici.
I costi triplicati, la corruzione, il ragazzo morti nel cantiere di Expo ..

Freccero: il reato contestato è danneggiamento, punibile con una pena di 3 anni.
E contro i black block? Sparargli contro, come vuole la vecchietta. Anche questa è violenza.
Freccero ha voluto aprire una polemica contro la violenza verbale di chi ha commentato gli scontri. Polemica che Pisapia non ha raccolto: si è cercato di isolare i violenti per evitare che si colpissero i manifestanti.

La sinistra italiana che fa la DC: uno scompenso e un disorientamento nel paese, dice Santoro.
Vespa: ogni volta che la sinistra va al potere diventa moderata.
Da D'Alema, quando è andato a Palazzo Chigi. Che ha fatto la guerra e trattava con Berlusconi.
Renzi e Pisapia sono due mondi diversi, quasi concorrenti. Ma oggi sono tutti e due moderati ha concluso il suo ragionamento Santoro.

Pisapia ha fatto quello che doveva fare, per difendere la città, mentre Renzi guarda ad un altro mondo,diverso da Civati.

Freccero è tornato alle violenze dei black block di venerdì scorso: creare immagini di così disgusto serve per far nascere nella gente una sensazione di disapprovazione. È la manipolazione del pensiero: per questo la polizia non è intervenuta.
Dietrologia?
La polizia è mai intervenuta contro i black block – si chiedeva Travaglio, sono venti anni che vediamo queste scene.
Ma se la polizia fosse intervenuta in modo sconsiderato, avrebbe rischiato di colpire anche i manifestanti.

Ma le cose si possono prevenire, perché si sanno – è intervenuto Riondino - per prevenire e proteggere il dissenso.
I No tav fanno notizia quando compiono atti di violenza.
Noi a Taranto se avessimo innneggiato alle teste calde avremmo fatto notizia.
Strano come dopo Milano ci siano stati solo cinque arresti.
E poi a Bologna, poco dopo, c'è stata una carica, come se le cose dovessero andare in una certa direzione.

Saviano: in un'intervista all'Huffington post ha detto che Gomorra è dentro le liste di De Luca, in Campania.
Una dichiarazione che una volta avrebbe causato rumore.
Ma oggi siamo ai tempi del partito della nazione.

Del partito della nazione ha parlato De Angelis – Renzoni: dopo il voto per l'Italicum si parla di partito della nazione, senza ideologie, all'americane.
Ma oggi Saviano ha detto che dentro il Pd c'è tutto il senso di Gomorra.


Ma quale america? Nick 'o americano ..

Enrico Natale, candidato a Casal di Principe.
Rosalia Santoro moglie di un cosentiniano.
Nicola Turco indagato per concorso esterno.

D'Anna, Gal, dice che la Campania è il laboratorio del partito della nazione.
De Luca: “fascisti non ce ne sono .. chi sta con me ha fatto una scelta di vita”.

Pisapia: si sta facendo un tentativo in Campania per vincere ad ogni costo. Non farà bene alla Campania, inoltre De Luca non è eleggibile, non i dovrebbe mettere a rischio il futuro della regione.
Il popolo del Pd e il governo cercano di fare un passo in avanti, ci sono delle divisioni, delle leggi che non condivido.

L'intervento di Travaglio:
Renzi in Trentino ha citato i talk show, che parlano sempre male. Tesi non originale, già sentita.
Il delitto perfetto è quello compiuto dalla stampa, per l'atteggiamento remissivo nei confronti del governo e del suo primo ministro.


Cosa rimarrà del dopo Expo? E che succederà a questo paese se, dopo Renzi, dovesse arrivare un altro presidente, meno incline alla democrazia?

Domande inutili, pericolose forse. Viva l'ottimismo.

Nessun commento: