Ieri era il pacco bomba a Milano per fortuna finto. L'altro giorno era il profughi siriano che si è fatto esplodere ad Ansbach, con tanto di video inneggiante all'Isis, per far arrivare meglio il messaggio.
Oggi la trottola impazzita del terrore e della paura ritorna in Francia, a Ruen, col parroco sgozzato.
Sono gli episodi che ci colpiscono di più, perché vicino a noi e le vittime sono persone che percepiamo come noi.
Non come le vittime degli attentati a Baghdad e Kabul, islamici sciiti dunque invisi all'Isis come i cristiani.
Perché muoiono anche i musulmani, ma forse a noi non interessa questo.
Perché ora, dopo questo ennesimo delitto a sfonso religioso cominceremo a guardare gli altri (quelli con la pelle di un colore diverso, quelli col velo, con la barba) con sospetto.
Non ci sentiremo sicuri da nessuna parte, altro che militari nelle strade.
Questo è quello che vuole l'Isis, instaurare terrore e creare odio e diffidenza, terreno fertile per reclutare poi le persone con dentro tanta rabbia o con problemi mentali.
Il fatto che siano schegge impazzite ci rassicura?
Non credo, come non ci può rassicurare il fatto che i futuri pretendendi al potere, in America come nella vecchia Europa, siano persone altrettanto instabili capaci solo di portare avanti idee sbagliate che acuiranno altre tensioni nei loro paesi.
Ci diranno ancora che siamo in guerra, che questi sono gli effetti dell'immigrazione incontrollata.
E' il sistema che è fuori controllo: il sistema che consente ad un dittatore di rimanere al comando perché tiene lontano da noi i profughi siriani.
Profughi di una guerra che non si riesce a fermare perché bisogna prima mettersi d'accordo con Putin.
E mentre ce la prendiamo con i disgraziati che sbarcano sulle nostre coste, ancora attendiamo una risposta europea sul tema dell'accoglienza.
Si delega tutto a prefetti e al buon cuore dei comuni.
Si scarica sulla povera gente, mettendo contro italiani contro immigrati.
I clandestini, dicono, che si prendono i nostri servizi e i soldi dallo Stato.
E che magari nascondono al loro interno i futuri attentatori.
Anche se non sappiamo come si mettono in contatto questi nuovi terroristi (fai da te, mi verrebbe da dire).
Anche se non sappiamo come vengono reclutati e da chi.
Ma questo è un ragionamento troppo sottile per certi politici.
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