In Austria
si ripeteranno i ballottaggi per le presidenziali col rischio
dell'estrema destra al potere (che ha puntato la sua campagna
elettorale nella chiusura delle frontiere e nella paura
dell'invasione degli immigrati).
In Spagna e in Australia
non si riesce a trovare un accordo per un governo, stabile.
Quest'anno si voterà negli Stati Uniti
col pericolo Trump, il miliardario populista e le sue sparate
contro gli islamici
e gli immigrati in generale.
L'anno prossimo si voterà in Germania,
paese dove i movimenti di destra, anti europei, nazionalisti sono in
crescita.
Si vota tra un anno anche in Francia
e anche qui l'estrema destra potrebbe arrivate all'Eliseo, anche qui
puntando tutte le sue carte sul tema dell'immigrazione.
Ci attende un periodo di grande
instabilità, e non è solo per colpa della crisi, della Brexit.
L'Europa si è sfaldata soprattutto di fronte all'emergenza dei
migranti, che sono sia i profughi che scappano dalle guerre
nel est del mondo, ma anche i migranti per motivi economici.
E se fosse questo il vero obiettivo
dell'Isis?
Creare instabilità per poter poi
arrivare a nuovi equilibri mondiali con nuovi interlocutori al
tavolo.
L'Isis che è sia lo stato islamico tra
Siria e Iraq, che gli attentati delle cellule più o meno collegate
in giro nel mondo.
In Turchia,
dopo che questa si è riavvicinata alla Russia,
per dare un messaggio al paese che nel passato era stato accusato di
chiudere un occhio nei confronti dei traffici al confine con la Siria
di armi e petrolio.
E l'altro giorno a Dacca,
in Bangladesh, un piccolo paese poco noto, dove terroristi, molto
giovani, hanno preso in ostaggio un gruppo di turisti per poi
ucciderli.
“Crociati”:
così sono stati chiamati gli occidentali. Crociati era la
stessa parola che usava Al Qaeda per gli occidentali che avevano
occupato l'Iraq e l'Afghanistan e che avevano piazzato loro imprese a
sfruttare le risorse petrolifere locali.
Il Bangladesh è un paese
povero, dove molte imprese tessili hanno spostato la produzione,
anche imprese che lavorano per marchi italiani. E dove non c'è alcun
rispetto dei diritti di chi lavora in questi posti, controllati dalla
polizia e dalle guardie private, dove i sindacati non sono visti di
buon occhio.
Facile fare proselitismo contro
l'occidente: ne aveva parlato Presa
diretta con un bel servizio di Liza Boschin sul crollo del
Rana Plaza (1129 morti).
Dico ciò non per giustificare, ma come
spunto per capire cosa fare ora.
Dopo la strage a Dacca, dove
sono morti anche nostri connazionali, l'europarlamentare Salvini
ha puntato il dito contro i trafficanti di esseri umani, poiché
sono una
fonte di finanziamento di Isis.
Ma in realtà è proprio perché non
esistono canali ufficiali per far arrivare in zone sicure chi scappa
da Iraq e Siria, che questi disperati devono rivolgersi a gruppi
criminali.
La realtà è che siamo in una guerra
senza un nemico chiaro, con un esercito di terra, con una prima linea
ben delineata.
Certo, c'è il fronte in Siria e in
Iraq, ma lì, come ha raccontato Aldo
Giannuli nel saggio “Guerra all'Isis”.
C'è poi la
questione degli alleati in questa guerra: gli Assad, gli Al Sisi,
lo pseudo governo in Libia, Putin...
Possiamo ancora
andare avanti a parlare della difesa dei nostri valori, per poi
stringere accordi con governi che non rispettano i diritti civili?
Possiamo ancora
tollerare l'ipocrisia dei paesi del golfo, paesi con cui stringiamo
accordi commerciali (e a cui pure vendiamo armi) e che poi finanziano
sotto banco l'Isis?
Chi ci assicura che
il petrolio, proveniente dallo Stato islamico, non arrivi sottobanco
anche qui in occidente? Qualcuno lo dovrà pur comprare, no?
Temo che questo
periodo di instabilità durerà ancora a lungo..
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