Son finiti i bei tempi del Caimano che governava e si curava (non in questo ordine) dei suoi interessi: ora c'è un Berlusconi, convalescente dall'operazione delicatissima al cuore, alle prese con un partito spaccato, costretto a fare opposizione di facciata per placare certi colonnelli ma con la voglia di tornare a sedersi al tavolo del nazareno (come gli chiede Confalonieri) per salvare le aziende di famiglia.
Prima che Bollorè, l'ex amico, se le pappi tutte.
Che fare ora?
Alzare il prezzo con Renzi con un'opposizione estiva alle riforme?
Fabrizio D'Esposito sul Fatto Quotidiano di oggi:
Fedele ci riprova, dopo il No l’obiettivo è rifare il Nazareno
Nel quadro di questo sorprendente crepuscolo –Bolloré, il Milan, Forza Italia affidata a Stefano Parisi, guarda caso manager della comunicazioneed ex ad di Fastweb –s’inseriscono i ripetuti appelli di Fedele Confalonieri, presidente diMediaset e coetaneo del Condannato, per riapprodare sulla sponda nazarena delle lar-ghe intese con il Pd di Matteo Renzi. A questo punto dell’estate,la tattica berlusconiana è chiara:fingere di dire No al referendum e poi sedersi di nuovo al tavolo in autunno. La nomina di Parisi va in questa direzione, accompagnata dalla speranza di fare piazza pu-lita dentro Fi. Forse anche stavol-ta sta confidando un po’ troppo nella sua forza. Gli anni passano e niente è più come prima. Dopo quello che è successo ieri, quando B. e Renzi si ritroveranno a par-lare potrebbe essere tardi per entrambi.
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