Su buona parte della stampa nostrana l'aggressore di Emmanuel (il profugo nigeriano morto per le percosse martedì scorso) è stato definito ultrà.
Come se questo, essere tifoso di una squadra fosse una qualifica degna come una professione.
Era solo un tifoso.
Facevano molta fatica, specie i giornali di destra, a chiamarlo per quello che era, un razzista, violento, noto già alle forze dell'ordine.
Stessi giornali dove l'aggressione, assieme all'insulto sembravano quasi derubricati a bravata: è stata solo una rissa - scriveva Feltri - sono loro che hanno aggredito l'italiano...
Si fa fatica ad ammettere che siamo un paese dove il razzismo, una volta tra italiani, ora nei confronti degli extra, sia un qualcosa che accomuna gli italiani molto più che l'amor patrio.
Sul web non farete fatica a trovare testimonianza di questa impronta, assieme alle solite storielle degli italiani discriminati per colpa di questi immigrati (pure clandestini direbbe Salvini).
Troverete pure l'account twitter del Coisp (un sindacato di polizia) che ieri deliziava il mondo con la definizione di "zecche" nei confronti di chi battibeccava sui loro tweets.
L'aggressore era solo un tifoso.
Il pestaggio una banale rissa.
Tutto semplice, tutto facile.
Se non fosse venuto in Italia, se non avesse reagito ..
Se non ci fossero gli immigrati (sempre clandestini) che si prendono i nostri soldi, le nostre case, i nostri lavori, staremmo nel bengodi..
Chi spiega a questi semplicioni che la crisi della banche (e le persone mandate sul lastrico) non è colpa degli immigrati?
Se a Roma (o nelle altre città) c'è il problema delle case è per colpa delle passate amministrazioni che del patrimonio pubblico se ne sono fregate?
Rileggersi il caso Zambetti qui in Lombardia e la storia delle case convenzionate a Roma raccontata da Presa diretta.
Rileggersi i fatti di cronaca emersi dopo mafia capitale.
Cosa fatica comprendere, studiare, usare la testa. Per questo è così facile puntare sull'immigrato, clandestino, provocatore
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