La basilica di Norcia (immagine presa da Repubblica) |
Un altra scossa, in centro Italia,
molto forte.
Altri crolli, che hanno che hanno
colpito edifici e case risparmiate dalle scosse della settimanascorsa e dalla scossa del 24 agosto.
A Norcia è crollata la basilica di San
Benedetto: una nube di fumo avvolge il paese, che pure è stato
costruito secondo le norme antisismiche.
Non posso immaginare come possa vivere
questa gente, costretta a dormire fuori dalle loro case, distrutte.
In molti han perso tutto e la loro vita è l'unica cosa che rimane.
Gente costretta a convivere con
l'incubo di altre scosse, a convivere con un mostro che giace a
chilometri sotto le loro case e che ogni tanto di risveglia.
Un mostro con cui dobbiamo prendere
coscienza.
Un mostro a cui colpevolmente abbiamo
accresciuto le forze, per come si è costruito in queste zone
antisismiche.
Ma tutto ciò finirà nel calderone
delle polemiche: oggi no, silenzio, non è il momento..
Guardate le prime pagine dei giornali
di oggi. Che notizie riportano: certo la scossa è avvenuta alle 7.40
di questa mattina, nella notte più lunga dell'anno.
Ma la scorsa settimana, giovedì, il
terremoto c'è stato, ma è già finito nel dimenticatoio.
Come anche finito nel dimenticatoio il crollo del ponte ad Annone, sulla statale 36, qui vicino: una storiadi cattiva burocrazia, colpevole (c'è stato anche un morto), di
colpe rimpallate tra enti dello stato.
Che oggi Repubblica sembra quasi voler
presentare in chiave referendaria: si muore perché in Italia non si
vuole decidere.
In televisione (e i social chiaramente)
sentirete parlare delle scosse, del dolore, delle mappe con le zone
sismiche, gli annunci e i proclami di politici e governatori.
Sulla carta stampata c'è tutta la
distanza col paese reale: la festa del PD raccontata, a
seconda della convenienza, come un momento di festa o come uno spreco
di soldi, con una piazza non proprio affollata.
Certo, è facile parlare dopo, specie
se si è a distanza di km, al sicuro, sotto un tetto.
Ma questo vale anche per quelli che
devono prendere le decisioni e decidere quali le priorità del paese.
Un paese a rischio, dove si lavora in
emergenza, dove si fa fatica a stanziare soldi per evitare le
tragedie. Ma i soldi per le grandi opere, spesso inutili e sicuramente portatrici di fenomeno corruttivi (a quando la cancellazione della legge obiettivo?).
E ogni volta serve una scossa per
ricordarcelo.
Nessun commento:
Posta un commento