18 ottobre 2016

Le slide e la realtà

Per fortuna che esistono trasmissioni come Report che ci riportano coi piedi per terra.
Che ieri sera ha raccontato cosa sta dietro gli investimenti in diamanti, i fondi di investimento e il mattone.
Che in America e in vari paesi europei è stata fatta una legge per limitare le commissioni applicate dalle banche per spillare soldi ai risparmiatori e per garantire loro tutta la trasparenza necessaria.
Legge che in Italia non si è fatta perché "ne abbiamo fatte altre"..

Sempre Report, con lo strapotere delle multinazionali del Web che decidono dove e quanto pagare di tasse, che possono decidere di non collaborare con le autorità federali in un'inchiesta sul terrorismo.
Che usano l'arma del ricatto sui posti del lavoro per sottomettere i governi nazionali e anche l'Europa.
Che poi è l'Europa di Juncker, l'ex governatore del Lussemburgo, quello della scandalo luxleaks.
Che poi è la stessa Europa che ora chiede conto alla Apple per le tasse non pagate in Irlanda.
La stessa Europa che oggi fa il tifo per Renzi e la sua riforma.
Perché abbiamo bisogno di Renzi e di un governo stabile, specie ora che si devono confermare le poltrone in Europa.
Stabilità che passa per le mance dentro la manovra: Equitalia che cambia nome, la sanatoria sulle cartelle (altro bell'esempio per chi ha sempre pagato in tempo) che non trasformerà lo stato in meno vessatorio, l'ennesimo rientro dei capitali, questa volta dall'interno (e che, senza controlli, rischia di essere un favore alle mafie).
Certo, ci sono gli anticipi pensionistici, la quattordicesima per le pensioni basse, qualcosa per la povertà.
I soldi per la sanità che sembrano aumentare per un gioco di prestigio (i miliardi promessi erano 115 alle regioni, ora sono 111, l'anno prossimo 113).

Ma tutto questo sono le slide. La realtà è un po' diversa.
Col calo della decontribuzione calano anche le assunzioni e, per effetto del jobs act, aumentano i licenziamenti.
Nonostante a Washington il nostro presidente se la prende con la politica di austerità, noi in Europa abbiamo sempre votato a favore di Juncker (lo ha raccontato ad Otto e mezzo Pagliaro) e ora che si devono rinnovare gli incarichi, in Europa hanno tanto bisogno dei voti di Renzi ...

A proposito di Juncker e delle multinazionali del Web (che chissà quando andremo a tassare), guardatevi i servizi di ieri sera di Report: "I giganti del web" e "Governatori del paradiso".

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