Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
21 ottobre 2016
Serenata senza nome - la presentazione alla Mondadori
Grandi novità per i lettori dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, annunciate ieri alla presentazione del suo ultimo libro "Serenata senza nome" alla Mondadori di Milano.
A Gennaio partirà la fiction su Rai 1, basata sui romanzi della serie dei Bastardi di Pizzofalcone: Loiacono sarà interpretato da Alessandro Gassmann, gli altri interpreti saranno Tosca D’Aquino, Massimiliano Gallo, Gianfelice Imparato e Simona Tabasco.
Ma anche Ricciardi potrebbe (uso il condizionale per scaramanzia) andare in TV: sono pronte le sceneggiature dei primi tre episodi, è già stato scelto il regista e settimana prossima parte il casting per la scelta degli attori.
Chi darà il volto al commissario Ricciardi? Uno dei nomi, graditi a De Giovanni, è quello di Marinelli, uno dei protagonisti del film "Lo chiamavano Jeeg robot" e di "Non essere cattivo": saranno suoi gli occhi "verdi come il mare" del misterioso e affascinante commissario napoletano?
Ieri sera la serata è cominciata con la presentazione dell'ultimo libro: un libro con Ricciardi e con al centro il tema della perdita. Perdita di un amore: fame e amore sono le leve che spingono l'uomo ad uccidere e che Ricciardi conosce a memoria, per il suo lavoro.
In Serenata senza nome c'è un pugile famoso, partito povero da Napoli per cercare fortuna in America, fortuna con cui poter poi tornare al suo paese e sposare la donna che ama e che ha lasciato.
La fortuna arriva e anche le vittorie, compresa l'ultima dove uccide l'avversario e che lo spinge ad abbandonare il ring.
Codardo gli dicono. Vigliacco.
Tornato a Napoli, scopre di essere rimasto solo. Ricco, famoso, ma solo. La donna che ha lasciato non l'ha aspettato, ha spostato un'altra persone (e che nel corso della storia verrà uccisa). Nessuno lo cerca qui: è un uomo "partito senza essersene mai andato".
Alla sua donna non può che rivolgere una "serenata senza nome", ovvero "Voce 'e notte", la canzone composta e musicata da un uomo straziato perché la donna che ama sposerà un altro.
Una serenata dove non si dice il nome dell'amata, per non metterla in difficoltà.
Anche il prossimo libro con Ricciardi avrà una canzone a tema: il tema sarà quello del tradimento e la canzone sarà "Rundinella". Ma prima del nuovo Ricciardi uscirà un nuovo capitolo della saga dei "Bastardi", di cui ieri De Giovanni ci ha letto un capitolo, "Pane".
Perché in questo paese abbiamo tanti problemi ma la gente non muore di fame, il pane in tavola non manca per nessuno, no?
Fino al 2019, così ci ha raccontato De Giovanni, quando scadrà il contratto con le case editrici, ci saranno i bastardi e il commissario Ricciardi.
Poi vorrebbe dedicarsi ad altro (con nostro grande dispiacere, ma vedremo): De Giovanni è un autore poliedrici, si occupa di teatro, sta scrivendo fiction per la TV. E nel futuro vorrebbe scrivere qualcosa sul tema di esoterismo.
Perché a Napoli, la sua città, la città che ama, è forte il legame coi morti: in special modo con le anime del Purgatorio, le uniche a cui rivolgere le preghiere sperando di ricevere un auito da loro.
De Giovanni ha raccontato la storia del culto delle anime "pezzentelle" a Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.
Dove ogni famiglia adottava un teschio, ipotizzando fosse quello di un avo, sperando di ricevere da questi dei consigli.
Ma l'autore, nel corso della serata, ha parlato anche del suo rapporto con la letteratura "la storia la raccontano i vincitori mentre nella letteratura trovi le storie dei vinti".
Del momento felice della letteratura noir, capace in questo momento di raccontare il paese, di come la letteratura sia ancora un territorio che non può essere conquistato dai nuovi mezzi di comunicazione: "non conosco nessuno che sta su uno stesso sito per 30 minuti, ma conosco gente che sta sui libri per mezz'ora".
Della madre, nata negli anni 30 ma nativa digitale e molto presente su Facebook.
E di come, per lui, scrivere immedesimandosi nei personaggi, nelle loro emozioni, sia un peso: dopo aver finito "Il giorno dei morti" (che si apre con l'immagine del bambino morto, abbandonato sotto la pioggia) non sono riuscito a scrivere nulla per un mese ..
Allora, che dire? Buona lettura!
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