11 gennaio 2018

Follia maggiore, Alessandro Robecchi - incipit


Da un certo punto in là non c'è più ritorno. E' questo il punto da raggiungere 
F. KAFKA 
Ouverture 
 La macchina fa il suo rombo continuo e tranquillo, il buio le sfreccia intorno, l’autostrada è quasi sgombra, i camion scorrono via come i grani di un rosario, come i piattini di sushi sui nastri trasportatori al bancone. Autotreni quanti ne vuoi, all you can eat. 
È notte tardi, o mattina prestissimo. Carlo Monterossi guida tranquillo, rilassato, il vecchio è seduto accanto a lui, elegante, perfetto, sono in viaggio da quasi quattro ore e non si è allentato la cravatta né tolto la giacca, né lamentato di nulla. Oscar sta sui sedili dietro, mezzo sdraiato, forse sonnecchia un po', ora lo svegliano le curve dell'Appennino, pensa Carlo. 
Hanno passato Firenze e tobogano giù verso Bologna e la pianura, poi è un filo dritto fino a Milano e sono arrivati. 
Ma certe storie vanno raccontate dall'inizio, e l'inizio è questo.  
[Follia maggiore Alessandro Robecchi]
 E questo solo l'inizio di una nuova indagine della doppia "strana" coppia, Carlo Monterossi e Oscar Falcone da una parte e i due poliziotti Ghezzi e Carella dall'altra.
Un'indagine su un delitto a Milano, che verrà raccontata nel consueto stile di Alessandro Robecchi, ironico e amaro allo stesso tempo. Questa volta forse con un pizzoco di rimpianto ..

La scheda del libro sul sito di Sellerio:
Ghezzi e Carella, Monterossi e Falcone: due coppie di detective e un delitto nella Milano ricca. Tra ironia e amara analisi sociale, un thriller intrecciato con mano sicura da un abile narratore.
«E ho pensato che avevo sbagliato vita, che così non andava bene, e che intanto mi ero perso delle cose, e moltissime altre, forse più importanti... cose... persone... a cui ho pensato sempre...».
 
Umberto Serrani è un elegante, anziano, ricco signore cullato dai suoi rimpianti. Riservato, distaccato, finalmente padrone del suo tempo dopo una vita passata a «mettere al sicuro» le fortune altrui, specie se sospette e ingombranti, un lavoro che gli ha permesso di tessere legami invisibili che arrivano dappertutto.Quando apprende della morte di Giulia – un amore di venticinque anni prima, intenso, totale, un rimpianto mai sopito – decide di capire, agire, pagare vecchi debiti. Vuole sapere di quella morte assurda che sembra uno scippo finito male, chi è stato, perché. E vuole sapere tutto di quella donna per tanti anni amata nel silenzio e nella lontananza, della sua vita solitaria e ordinata, delle sue speranze e delle sue difficoltà, della figlia Sonia, promettente soprano. 
Assolda per questo una coppia di strani investigatori, Carlo Monterossi e Oscar Falcone: il primo è un mago della televisione, che però odia; il secondo sa nuotare in tutti gli ambienti e ha uno speciale sesto senso per le cause giuste. Intanto, sull’omicidio lavorano anche Ghezzi e Carella, sovrintendenti di polizia, «due cani da polpaccio», che vogliono chiudere il caso, fare giustizia, capire.I quattro, indipendentemente gli uni dagli altri, dragheranno le acque fetide che hanno inghiottito Giulia, con il sottofondo delle arie d’opera in cui la giovane Sonia si esercita per realizzare il suo sogno. 
Ogni libro di Alessandro Robecchi contiene personaggi, intrecci e tanta materia narrativa da poterne ricavare più romanzi; dialoghi tesi, un parlato da duri e un esemplare umorismo di costume sui nostri tempi. E le sue storie traggono sempre spunto da un’amara osservazione sociale e umana. In Follia maggiore c’è l’agonia silenziosa del ceto medio che attrae appetiti criminali, e un malinconico «discorso dei rimpianti» sulle cose perdute che non torneranno. Mai. 
[Follia maggiore Alessandro Robecchi]

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