Tempo fa mi sono dato “la regola delle 48 ore”: vale per la cronaca nera, vale per la cronaca politica, vale soprattutto quando le due s’incontrano. Non è necessario commentare sempre tutto, è grave farlo senza sapere nulla di ciò che si commenta. Diventa schifoso se interessato.— Giuseppe Civati (@civati) July 27, 2019
Il commento più intelligente da parte
di un politico è stato quello di Pippo Civati: bisognerebbe
aspettare almeno 48 ore, prima di commentare un fatto di cronaca,
specie se poi si vuole dare un colore politico a questo fatto.
Il riferimento è alla tragica morte
del carabiniere, il brigadiere Mario Cercello Rega, accoltellato
durante un'operazione in borghese: sulla morte del carabiniere si sono buttati a pesce tutti i noti soggetti della nostra destra
sovranista e populista.
Perfino un ex garantista (almeno di Berlusconi) come Capezzone
(pure un ex radicale) se l'è presa coi giornaloni che,
nelle prime ore dopo l'accoltellamento, stavano nascondendo il fatto
che gli assassini erano nordafricani.
Meglio aspettare almeno qualche ora,
capire come stanno le cose e poi, eventualmente se si ha qualcosa di
intelligente da dire, si dice.
E invece no: Meloni, Salvini, Gasparri
e poi a ruota Di Maio (nella rincorsa con Salvini a chi è più
legalitario). Tutti pronti a dare sentenze, contro i nordafricani
sicuramente colpevoli.
Ma poi la storia ha preso una piega
diversa: i nordafricani mechati erano due turisti americani, giovani, e il signore rapinato era uno spacciatore che aveva venduto roba
scadente ai due americani.
Dubito ora che il ministro dell'interno
chieda di mandare queste due persone ai lavori forzati...
Lo ripeto: non abbiamo bisogno di leoni
da tastiera né di commentatori da bar, in Parlamento e dentro la
classe dirigente.
Se volete passare il vostro tempo sui
social, nelle dirette, a fomentare rabbia e odio, liberi di farlo. Ma
senza ricoprire alcun ruolo pubblico.
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