A seconda di quale giornale uno stia leggendo, la condanna del sindaco di Milano passa da bagatella a colpa grave.
Oggi Repubblica pubblica un suo articolo che è un grido d'allarme: dopo la mia condanna nessuno vorrà fare il sindaco.
Eppure è stato condannato per un verbale retrodatato, che aveva al centro l'appalto per la piastra: si parla di Expo, la mega esposizione in cui tutto rimase fermo dall'assegnazione nel 2008.
E nel 2012 si doveva fare in fretta e, sopratutto, bisognava che l'appalto finisse alla Mantovani, senza gara.
La sentenza gli ha concesso il beneficio dell'aver agito per un interesse pubblico, ma spero che questo modo d'agire non diventi prassi e non ritorni quando ci saranno gli appalti per le olimpiadi del 2026. Altro che modello Expo: Sala non si è arricchito (anche se l'effetto Expo gli è stato d'aiuto per diventare sindaco), ma i soldi erano pubblici, siamo noi ad averci rimesso.
Sui migranti che c'è da dire?
La libia non è un posto sicuro e i porti libici non sono sicuri. Malta è un'isoletta e non può accogliere ancora migranti.
Nemmeno la Tunisia coi suoi porti è un approdo sicuro, perché secondo molti giuristi in questo paese non c'è il rispetto dei diritti umani.
Dunque, che facciamo?
Il PD ha gestito in modo tiepido la questione, avrebbe potuto fare un punto e a capo votando no in merito al finanziamento della missione libica.
Invece abbiamo assistito ad una scenetta imbarazzante, con la lettera dello smemorato Renzi e alle risposte piccate di Gentiloni e Minniti.
Renzi aveva detto che non si sarebbe fatto condizionare dai sondaggi, quando si fosse occupato della questione dei migranti: la storia ci ha consegnato invece un leader che ha usato le leggi sui diritti civili (importanti, certo) per poi fare riforme su lavoro e scuola che sembravano provenire dal programma del centrodestra.
Difendere i migranti, come difendere i senza lavoro, come difendere le persone di Taranto è scomodo. Si dice che così si fa il gioco di Salvini.
Si rischia di perdere voti.
Meglio azzuffarsi su retroscena delle passate legislature, sulle intercettazioni fatte per l'inchiesta su Palamara.
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