23 luglio 2019

Sulla speculazione del caso Bibbiano

La brutta storia di Bibbiano è diventato un caso mediatico e politico perché di mezzo c'è un sindaco del PD: ne parla Selvaggia Lucarelli questa mattina sul Fatto Quotidiano ricordando che vicende forse analoghe, come quelle raccontate da Pablo Trincia in Veleno, non hanno avuto tanta eco.
Da una parte i Cinque stelle, Salvini e la destra compatta per cui il Pd è Erode e il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti la dimostrazione che i comunisti forse non mangiano i bambini ma li danno in pasto a orchi che modificano ricordi, disegni, testimonianze e li strappano alle loro famiglie naturali. Ed è bizzarro, perché il caso dei diavoli della Bassa modenese emerso grazie alla recente inchiesta di Pablo Trincia che ha scoperchiato un sistema di commistioni tra psicologi, medici, sistema degli affidi e malagiustizia non aveva creato la stessa indignazione. Eppure c’erano filmati che testimoniavano manipolazioni sui bambini, c’erano medici che “la bambina fu abusata, se risulta vergine è perché l’imene con la pubertà può ricrescere”, c’erano suicidi, 16 bambini allontanati, morti di crepacuore, bambini ormai adulti che avevano negato gli abusi. Mancava però l’elemento più grave, quello che da solo avrebbe smosso hashtag, uffici stampa e coscienze: un sindaco del Pd coinvolto nella faccenda.
Il libro di Trincia parla di bambini manipolati, bambini tolti ai genitori per presunti abusi e riti satanici in cui di mezzo c'era la stessa onlus da cui provengono gli psicologi coinvolti nel recente caso di Bibbiano.
Anche Presa diretta nel lontano 2015 (lontano in termini mediatici) aveva raccontato nell'inchiesta "Famiglia abbandonate" di diversi casi di affidi di bambini concessi da giudici legati poi a queste strutture
Altra storia è quella raccontata da Sebastienne: era finito in comunità dopo la separazione dei genitori. Il tribunale dei minori ha fatto delle accuse alla madre, accuse basate su una relazione che lei ritiene piena di falsità: il figlio le è stato tenuto lontano, per delle sole chiacchiere.Francesco Morcavallo, ex giudice del Tribunale dei minori: è ora uno dei principali accusatori dell'operato degli ex colleghi: racconta di decisioni prese in base a relazioni superficiali, di giudici onorari che fanno relazioni ma che si trovano in conflitto di interesse. Perché hanno quote o partecipazioni in comunità di accoglienza. Soci, direttori, fondatori.
Come a Venezia, alla comunità Cedro: un giudice onorario è sia membro della comunità che relatore di relazioni per il tribunale.Spes è un ente pubblico a Padova che si occupa di minori: il presidente è anche giudice onorario a Venezia. E nel tempo libero si occupa della struttura.Per diventare giudice onorario si deve partecipare ad un bando e decide la CSM: ma sono nomine clientelari, dice Mauro Imparato, ex giudice, che pure lui denuncia indagini superficiali e casi di conflitto di interesse.

Chissà, se una volta terminata questa macchina del fango cominceremo ad occuparci di bambini e di famiglie.

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