Mi sto leggendo gli articoli sull'aggressione al vicebrigadiere Mario Rega.
La bufala degli aggressori nordafricani, uscita anche da siti gestiti da carabinieri e rilanciata da giornali senza nessun controllo.
La destra che cavalca la notizia dell'accoltellamento, avvelenando il clima per la speculazione politica contro gli immigrati.
Le versioni iniziali dei carabinieri stessi, con tante contraddizioni.
E poi i due assalitori americani: bravi ragazzi, dicono dalla famiglia, no dei violenti, secondo altre voci.
Due studenti in visita a Roma, che però hanno aggredito il carabiniere in borghese con una mossa da marine.
Con un coltello da 20 centimetri che si sarebbero portati dietro da casa (?).
E poi la foto di uno dei due indagati (che hanno già confessato) bendato in caserma. Chi l'ha fatta uscire e perché?
Il pusher che denuncia ai carabinieri il furto del borsello da parte dei due americano stessi...
Ci sono talmente tante cose che non tornano in questa storia, da pensare male.
Come se ci fosse un regista che sta volutamente creando questo clima di caos in cui sono tutti coinvolti.
Se fosse la trama di un giallo forse sarebbe anche interessante, ma non è così: quel carabiniere è morto veramente, quei ragazzi hanno confessato l'aggressione.
Di mezzo c'è la credibilità dei giornali, delle forze dell'ordine, delle istituzioni, del paese: fermate il frullatore, fermate questo caos..
Nessun commento:
Posta un commento