Il potere logora chi non ce l'ha - dice la massima.
Ma anche chi ha il potere e non è pronto ad usarlo, anche chi pensava di governare cavalcando slogan e riforme buone solo sulla carta (come il reddito di cittadinanza, di cui manca ancora la parte di reinserimento nel mondo del lavoro).
La parabola dei 5 stelle è illuminante: sono partiti con qualche buon proposito ma dimenticandosi che governare significa affrontare le questioni andando oltre la superficie delle cose, dimenticandosi che quando sei al governo rispondi del tuo lavoro e delle tue scelte, mica si può sempre tirare in ballo i governi precedenti.
Avevi promesso che il TAP non si sarebbe fatto, che il tunnel per il TAV in Val di Susa non sarebbe partito, che l'Ilva sarebbe stata risanata?
Bene, allora per queste promesse serviva un alleato vero di governo, con un programma politico.
Il 5 stelle si è preso tutte le grane di governo, consentendo al partito di Salvini di spadroneggiare con le sue promesse a costo zero, dall'immigrazione alla legittima difesa.
E ora si deve rimangiare tutte le promesse (e quella sul TAV è la più clamoroso, se veramente si procederà con l'opera).
La politica si fa facendo politica e non è vero che i partiti non servono, che non serve il radicamento, che destra e sinistra non esistono.
Il piegarsi alla necessità del momento (che non è il mediare, perché Di Maio di questo non è capace) vuol dire solo sopravvivere, tenersi la poltrona.
E, potrà sembrare strano, ma gli elettori (non i tifosi, ma gli elettori che credono ancora alla politica) la capiscono la differenza.
Come verrà ricordato il m5s?
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