Antefatto.
Il funerale
(Pisa, giardino della Villa comunale. Principio dell'estate)
Siccome ero ragazza, ne ero sicura. Alice sarebbe arrivata. Era il tempo in cui pensavo che se una cosa la vuoi davvero succede. Che se ami qualcuno non puoi dirgli ti penso: devi andare. Perché in questo consiste l'amore, credevo: nel darsi il tempo anche quando non c'è tempo.[..]Invece Alice non venne.Se ci ripenso adesso, credo che sia stato quello il momento n cui una stagione della mia vita si è chiusa, come una porta senza maniglia, alle mie spalle. Basta, finito.
Lo scandalo del governatore del Lazio
Marrazzo, il ricatto dai due agenti, l'appartamento in uno stabile
dove si trovavano appartamenti ad uso dei servizi.
Gli incontri del presidente del
Consiglio Berlusconi con la minorenne Noemi Letizia e lo scandalo
delle escort a Palazzo Chigi.
Il metodo Boffo, le velate minacce al
direttore dell'Avvenire per ammorbidire le sue posizioni e i suoi
attacchi a Berlusconi.
Ve li ricordate ancora gli anni tra il
2009 e il 2013?
La guerra dei dossier, di pezzi di
sentenze, di video e foto ricattatorie, in una guerra per bande che
coinvolgeva escort, trans, agenti e forse pezzi di servizi. E quello
che rimaneva dei partiti della seconda repubblica, prima che si
arrivasse alle larghe intese.
Una guerra che segnò la fine del
centrodestra berlusconiano, la fine della ditta del PD, la fine dei
partiti storici: “Sembrava la fine di un'epoca. Invece era solo
l'inizio”.
Una guerra che ha fatto molte vittime,
delle quali molte rimaste nel silenzio, perché delle vittime ci si
dimentica
Dopo un po' ci si dimentica di loro, e non di rado le vittime stesse hanno interesse a non apparire tali. [..] la colpa, in politica – è sempre della vittima.
Il romanzo di Concita De Gregorio
racconta questi anni di transizione della nostra Repubblica, che si
scopre fragile e ostaggio di ricatti e congiure, attraverso gli occhi
di Nora: giovane laureata con un dottorato sulla congiura che fece
fuori il candidato presidente della Repubblica, Onofrio Pegolani, su
cui dovevano convergere i voti dei due grossi partiti di centrodestra
(Partito delle Vestaglie) e di centro sinistra (Partito dei Giusti).
Candidatura che sfumò, in quella notte dove tutto si decise, non
nelle stanze del potere, nelle stanze dove secondo le regole delle
istituzioni si dovrebbero prendere le decisioni.
No. Nella sua tesi molto accurata, ben
fatta, costruita andando a raccogliere testimonianze delle persone
coinvolte, Nora ci racconta delle strategie, dei machiavellismi dei
leader politici che si ritrovano nelle stanze oscure dei palazzo
romani o all'interno di un ristorante di grido, concesso apposta dal
suo proprietario al giovane leader di una corrente del Partito dei
Giusti.
In questa notte si è deciso il destino
della nostra Repubblica: una strana notte di vestiti fatti
confezionare in fretta e furia per la cerimonia e di uno strano
delitto, di un ex tossicodipendente che lavorava in una comunità
vicina alla curia e al Viminale.
Per questa sua tesi, il suo docente le
trova un impiego in un centro studi a Roma, dove le sue doti potranno
essere messe a frutto. Ma non è un centro studi dove si fanno
ricerche di archivio, per una buona politica.
Nora si trova dentro quella che oggi
chiamiamo la “macchina del fango”: raccogliere le informazioni,
classificarle secondo un certo criterio e poi confezionare per i
clienti del centro studi, articoli e ricerche che servano a
condizionare le opinioni nelle persone.
Non un racconto della verità, non la
ricerca di notizie e scoop per fare da cane da guardia al potere:
perché – come racconta a Nora il capo di questo centro – la
verità non esiste. Esistono falsità verosimili:
Noi facciamo questo, qui. Cataloghiamo, archiviamo, selezioniamo e infine contribuiamo a creare e diffondere la verità. Ma tu sai bene, Nora, che la verità non esiste: chi si ostina a cercarla merita il castigo di trovare la peggiore possibile. Di trovarne una, intendo, che punisca la sua presunzione.Le verità sono fatte di trame verosimili, ma prima di ogni altra cosa devono essere credibili e dunque credute. A cosa serve una verità a cui nessuno crede, dimmi.A cosa serve sapersi innocenti di un delitto se le prove e i giurati dicono il contrario, se l'opinione pubblica ti condanna, A cosa se non puoi fare in modo che la tua reputazione pubblica corrisponda alla tua privata certezza ..
Tutto ruota attorno a due parole
chiave: sesso e potere. Attraverso il sesso puoi ricattare, puoi
attrarre l'interesse delle persone, costruire una rete di dipendenze.
E col denaro e col ricatto si possono
condizionare, piegare al tuo volere le persone: sesso e informazioni
sono merce di scambio oggi. In un mondo dove tutto ha un prezzo e
dove tutto è mescolato, pezzi di verità e pezzi di menzogna.
L'importante è che la gente lo creda verosimile.
Dunque, vedi. Non è importante cosa è vero: è importante cosa la gente crede. Perché la gente vota, e dunque decide se attribuirti o no il potere. Perciò per vincere devi prima convincere, e devi farlo nel ritmo del tempo: leggero, veloce, efficace. Noi abbiamo la materia prima di cui è fatto il consenso. Abbiamo i fatti da mettere in campo, ancora meglio: abbiamo quelli da occultare. Rendiamo un servizio al paese, facciamo una selezione. Noi siamo la fabbrica della verità.
In questo centro studi Nora incontra
una sua giovane amica, che non vedeva da anni (e il cui mancato
incontro al funerale del padre fu una prima svolta della sua vita):
tanto Nora è disgustata del lavoro che si fa in questo centro studi,
tanto Alice è disincantata, consapevole che così è il mondo.
Il mondo dei ricatti e anche il mondo,
il magma, che si cela dietro la bella facciata della rete.
Il web, i social media, il mezzo
preferito dai nostri politici (e da tutti i novelli opinionisti di
giornata) per inondare la loro rabbia, la loro superficialità di
fronte ai loro follower, non più cittadini consapevoli, ma
inconsapevoli consumatori di questa rabbia, senza alcuno strumento
per comprendere e discriminare cosa è vero e cosa sia falso.
Solo cattiveria e cinismo: alziamo i
forconi, cavalchiamo la schiuma della rabbia, ma per andare dove?
Nel suo primo incarico di archivista,
Nora lo vede coi suoi occhi, di cosa è fatta questa “macchina del
fango”: pezzi di intercettazioni in qualche modo usciti dai
fascicoli dei magistrati, foto compromettenti, video, conversazioni
private. Tutto materiale che viene conservato, categorizzato, pronto
all'uso, alla bisogna, quando ci sarà da far piegare la testa a
questo o quel potente:
Materiale privato di chi aveva occupato quella postazione prima di me. Invece no. Invece erano la scatola nera.
Informative anonime. Trascrizioni di chat. Screenshot. Corrispondenze mail. File audio.Frammenti di vita spiati, rubati. Il pozzo dei ricatti possibili.
Esempi.
Trascrizione chat telefonica numero 34
M: Sono incinta.
R: Cosa stai dicendo?
M: Sono due parole. Qual è quella che non capisci?
R: Ma come è successo?
M: Hai altre domande o le prime due sono le migliori?
(Conversazione avvenuta alle 7.38 del 4 febbraio 20xx fra il ministro R. e la signorina M. Posizione in archivio: cartella Mario).
Ma Nora non si lascia né condizionare
né spaventare da quello che ha visto: ha deciso di fare luce sino in
fondo ai misteri di quella notte, della notte del complotto contro il
candidato presidente.
Per un dovere verso sé stessa e, forse
anche ingenuamente, per un dovere verso il paese intero: decide di
portare avanti una sua inchiesta personale, andando a colmare tutti i
buchi del suo lavoro originario.
Io penso che fra il 2009 e il 2013 in questo Paese siano successe cose che hanno cambiato il corso della storia. La nostra storia, quella che ci tocca vivere adesso e che per molti anni sarà faticosissimo riportare a ragione. E credo anche che se non andiamo a scavare in quel che è successo in quegli anni – chi ha fatto cosa, perché, con la complicità di chi – non abbiamo nessuna possibilità di uscire dal pantano epocale e pericolosissimo in cui ci troviamo. La sinistra, il sindacato, la destra. La responsabilità e gli errori di tutti. E le trame occulte, la pista degli interessi, i soldi che continuano a correre per alcuni, solo per loro, e le menzogne, la propaganda, l'ignoranza come garanzia di potere. Cosa diremo a chi viene dopo di noi se non proviamo, almeno proviamo, a raccontare la storia com'è?
Nora va ad intervistare il portavoce
del ministro, un banchiere che consolida la sua rete con
finanziamenti, una escort che frequenta quei palazzi e che racconta
la differenza tra i suoi clienti di destra e sinistra
.. fra quello ricco e fascista che mi regala un appartamento e quello povero e comunista che mi regala un ciondolino d'argento, preferisco il primo. Il mio lavoro sta sul mercato. Il primo indizio che il mondo era già finito, travolto dai soldi, è stato questo: la differenza tra un appartamento e un ciondolino. Cioè: che non ci fosse nessun'altra differenza fra gli uni e gli altri a parte quanti soldi avevano da offrire, intendo. E che non ci fosse alternativa ad entrambi.
Racconta di come funziona il meccanismo
della corruzione in questi tempi, niente più bustarella coi soldi
dentro, ma un posto di lavoro, una consulenza, una casa, un fido
bancario.
Di modo che il corrotto non si senta sporco, di modo che la corruzione non lasci tracce.
Di modo che il corrotto non si senta sporco, di modo che la corruzione non lasci tracce.
Infine, la rivelazione più grande: il
mondo del web, in mano ai giganti della rete che di fatto hanno
sostituito le democrazie, condizionando la politica, condizionando le
elezioni politiche, condizionando la nostra vita.
E il tutto grazie al nostro contributo,
grazie a quei like che mettiamo sui tweet, a tutte le informazioni
della nostra vita, le nostre passioni, alle emozioni che certe storie
suscitano e che noi comunichiamo in rete.
I giganti del web ci fanno vivere in
una bolla virtuale, dove troviamo solo le informazioni che ci
piacciono, come i non viventi di “matrix”:
Chi detiene il mercato in posizione di monopolio usa “bolle di filtri” e “biscotti” per carpire informazioni su di te, e darti sempre quello che ti piace già. A un certo punto, qualcuno decide di usare quelle informazioni non più per darti quello che piace a te ma quello che piace a lui.[..] qualunque cosa tu faccia da un computer, in qualunque momento, non sei tu che entri in Rete: è la rete che entra in te.
Come se ne esce da questo mondo, che
non è nemmeno un futuro distopico perché è semplicemente il nostro
presente?
A fine lettura, troveremo una risposta,
prendere in contropiede il sistema, costringendo le persone a dare
attenzione a quello che si legge, per uscire dal buio di questa
notte.
Nel personaggio di Nora, la scrittrice
Concita De Gregorio ha proiettato dentro la passione per un mestiere,
quello del giornalista, forse un po' ingenuo, ma non calcolatore,
cinico, spregiudicato. Un professionista che non scrive quello che la
gente vuole sentirsi dire, ma quello che vede, quello che ha
imparato, quello che ha compreso di un fenomeno.
Ma in questo romanzo troviamo anche una
chiave di lettura per comprendere come la nostra coscienza e
conoscenza del mondo sia condizionata dal linguaggio del web e dal
mondo del web.
La massa di informazione che ci
circonda e che ha volte ci soffoca non ci sta rendendo più
consapevoli e liberi: siamo pedine dentro un gioco più grande.
Un gioco che rischia di minare
profondamente e irreversibilmente la nostra democrazia, che ancora
non ha dimostrato di avere gli anticorpi per sconfiggere questa nuova
malattia.
Perché sta a anche a noi, sta
soprattutto a noi, compiere nuovi gesti rivoluzionari: come leggere
dei giornali diversi per confrontare la stessa storia, come aprire un
libro e mettersi a leggere.
Il link per ordinare il libro sul sito
di Feltrinelli
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