Internazionale nera: La vera storia
della più misteriosa organizzazione terroristica europea
Il covo di Aginter Presse
Lisbona, 22 maggio 1974, mercoledì.
I quartieri della città sono illuminati dai primi bagliori estivi. Fa caldo e c’è profumo di mare. Rua das Praças è celebre per le sue trattorie che diffondono odore di aglio e baccalà. E' una strada tranquilla, con il pavé in pietra grigia, che all'improvviso diventa una leggera salita.
Parte con una flashback di una mattina
del maggio 1974, questo saggio di Andrea Sceresini: in questa piccola
via di Lisbona si trovava la sede di Aginter Presse, ufficialmente
un'agenzia di stampa, in realtà una struttura occulta e segreta, di
cui sappiamo ancora oggi pochissimo.
Una missione ufficiale, contrastare il
comunismo in Europa e nei paesi africani, che negli anni successivi
la seconda guerra mondiale si stavano affrancando dal colonialismo
europeo.
Per raggiungere questa missione,
Aginter-Presse e i suoi uomini si sono infiltrati dentro i gruppi e i
partiti della sinistra, forzando la mano sulle loro azioni in modo da
screditarne l'immagine.
Lo schema di fondo è piuttosto
semplice: infiltrarsi nei movimenti di estrema sinistra, spingendoli
su posizioni sempre più radicali.
Hanno condotto operazioni “sporche”,
per mettere in cattiva luce i partiti della sinistra, come
l'operazione dei manifesti cinesi in Italia negli anni sessanta.
Si sono infiltrati nelle proteste del
maggio francese, quando la città fu scossa dalle proteste, che
costarono centinaia di fermi di polizia e che costrinsero il governo
gollista a concedere l'amnistia a diversi membri dell'OAS
(l'organizzazione paramilitare nata a seguito degli accordi con cui
De Gaulle concedeva l'autonomia all'Algeria).
“.. i suoi uomini, nel 1968,
ebbero un ruolo decisivo negli incidenti di Nanterre, che furono tra
le cause del Maggio francese”.
Dall'OAS arrivava il capo, il fondatore
di questa Aginter-Press, Guérin-Sérac: tanto questa organizzazione
è poco nota, avendo su di essa solo pochi documenti (quelli
fotografati e recuperati dai giornalisti dell'Europeo che riuscirono
ad entrare nella sede in quella via anonima di Lisbona, prima
sparissero), tanto lo è il suo fondatore. Militare dell'esercito
francese, un combattente delle guerre perse in Indocina, Corea e
Algeria.
Di lui si hanno pochissime foto, non si
sa se sia ancora vivo e dove risieda e, soprattuto, di lui in pochi
ne vogliono parlare.
Eppure la storia di Aginter-Presse e
Guérin-Sérac hanno incrociato la nostra storia più volte: sin
dagli anni sessanta, per la storia dei manifesti cinesi, racconta
all'autore dall'ordinovista Vincenzo Vincigerra, detenuto in carcere
per la strage di Peteano e per gli altri reati commessi
Quei manifesti – racconta
Vinciguerra – furono affissi dai militanti di Avanguardia nazionale
guidati da Stefano Delle Chiaie, su diretto mandato dell’Ufficio
affari riservati, ..
Estremisti di destra, gli 007 del
Viminale, questa strana agenzia...
La storia dei manifesti cinesi è da
considerare la prima operazione di intossicazione delle forze di
sinistra, che porterà in seguito agli episodi stragistici della
strategia della tensione, come la
strage di Piazza Fontana a Milano il 12 dcembre 1969.
Robert Leroy, uno dei collaboratori di
Guérin-Sérac, in una delle rare interviste “parlando di Delle
Chiaie e Merlino, aveva lodato il loro «ottimo lavoro» di
«intossicazione» nei confronti dei gruppi dell’estrema sinistra.”
Merlino è il finto
anarchico del gruppo di Valdpreda, anarchico pure lui accusato, in
una prima fase, di essere il responsabile di quelle morti di Milano,
quando il SID, gli uomini della Questura di Milano e gli estremisti
di destra come Merlino, montarono la pista rossa.
Merlino, assieme a
Delle Chiaie, era uno dei neofascisti ad essere andato in Grecia in
seguito al golpe militare del 1967.
Oltre a questi
fascisti, fatti infiltrare nei movimenti anarchici per controllarli e
manovrarli, Aginter-Presse realizzò dei finti manifesti che furono
ritrovati all'indomani della strage, su alcune vie di Milano: anche
questi cercavano di ricondurre le bombe all'area di sinistra. Ma fu
il procuratore Paolillo a stabilire, in base all'analisi della carta,
che erano solo un tentativo di depistaggio: “Accertammo che la
carta veniva dalla Svizzera e che era un manifesto ricollegabile
all’Oas.”
Racconta
Vinciguerra che Guérin-Sérac si sarebbe incontrato più volte con
Delle Chiaie e anche con Rauti, fondatori di Avanguardia Nazionale e
Ordine Nuovo, due formazioni dell'arcipelago nero italiano, coinvolte
in tanti misteri della nostra storia.
E pure con la fonte
del Sid Guido Giannettini, l'agente Z, che in quel 1969 faceva da
tramite tra il SID e gli estremisti di Ordine Nuovo responsabili,
secondo la sentenza del 2005, della bomba di Milano.
«Aginter Presse era un’agenzia di
copertura della Cia» racconta l’attentatore di Peteano
Su chi ricade la
responsabilità della strage, sui neofascisti oppure è necessario
alzare lo sguardo e tirare in ballo le loro relazioni con le
istituzioni: Vinciguerra non ha dubbi a riguardo:
Chi metteva le bombe, in quegli
anni, era sempre e solo lo Stato. La storia degli uomini di Aginter
Presse, di Guérin-Sérac e dei suoi complici ne è la più vivida
dimostrazione.
Sceresini racconta
nel libro anche la storia dell'operazione Blue Moon, ovvero
inondare l'Europa (e l'Italia) di droghe pesanti, che avrebbero
dovuto prendere il posto degli spinelli, sempre con lo scopo di
neutralizzare le formazioni di sinistra.
Da una parte gli
arresti degli spacciatori (operazioni condotte da carabinieri vicini
al SID, come capitano Giancarlo Servolini, direttore del Nucleo
antidroga), costretti a rifornirsi di droghe sempre più pesanti,
dall'altra la campagna mediatica secondo cui «capellone uguale
drogato»:
Nell’inverno ’74-75, nelle
grandi città operaie come Torino e Milano, quello del prezzo è il
fattore chiave con cui vengono agganciati i giovani operai.
A quale scopo far
diffondere queste droghe, l'eroina ma anche quelle sintetiche come
LSD?
«L’operazione Blue Moon aveva uno
scopo molto semplice» ci racconta stendendo le mani sulla scrivania
del suo ufficio, nel centro storico di Treviso. «Si trattava di
fiaccare la combattività dei movimenti studenteschi europei
attraverso l’introduzione delle sostanze stupefacenti
Questo è solo uno
degli intrighi raccontati, i cui contorni sono ancora oggi sfuocati:
la responsabilità di Washington, il ruolo dell'ambiguo
chimico-trafficante Ronald Stark, l'operazione MK-Ultra (l'uso
delle droghe per manipolare le coscienze delle persone).
Infine, nella
seconda parte, viene ricostruita la vita di Guérin-Sérac, a
partire dalla sua carriera militare, l'ingresso dentro l'OAS e gli
anni in Spagna.
26 febbraio
1962 Yves Guillou diserterà dall’esercito francese e si unirà
alle file dell’Oas, l’armata clandestina della destra
antigollista e procoloniale. Chi è Guérin-Sérac? Un combattente
deluso,..
Una caccia al
fantasma, quella del giornalista Sceresini, partendo dalle persone
che gli sono state vicino nell'OAS e dentro Aginter-Presse: molte
domande sono rimaste senza una risposta chiara, a fine lettura, ma
questo saggio ha almeno il pregio di far capire cosa sia stata questa
strana agenzia di stampa, una sorta di cerniera tra le formazioni
neofasciste in Europa e la CIA.
La scheda del libro
sul sito di Chiarelettere
Nessun commento:
Posta un commento