Nel servizio di Sabrina Giannini
abbiamo imparato che la prevenzione, ovvero mangiare bene sin da
bambini, fa risparmiare soldi da adulti e fa vivere bene.
Poca carne, un uso moderato di
latticini, molta verdura, ovvero la vera dieta mediterranea: ma la
lobby delle industrie farmaceutiche fa valere il suo peso e così
mangiamo male e poi dobbiamo comprare medicine per curarci dalle
malattie.
Le aziende farmaceutiche fanno molte
campagne di marketing, comprano studi da parte di finti scienziati,
giornalisti che fanno carriera raccontando palle sull'alimentazione,
sulla falsariga di quello che fa l'industria del tabacco.
Il vizio di Stato (link al sito di Presadiretta)
107 miliardi di euro sono raccolti dal
gioco d'azzardo legale: noi italiani siamo un paese di scommettitori,
i più grandi in Europa.
88 miliardi di questi sono vincite: ma
gli italiani che giocano non sono milionari, anzi.
Il gioco è un vizio, si gioca fino
all'ultimo euro, le vincite non appagano: si gioca da soli e si perde
da soli, ma così non se ne esce anche perché si è attorniati dalle
scommesse e dal gioco online.
Anche all'Aquila si è usato il gioco
online per la ricostruzione: le slot machine sono diffuse in questa
città che è ancora un enorme cantiere.
Ci sono più slot machine qui che nel
resto dell'Italia (dati del 2015): gli aquilani hanno speso 287
milioni l'anno.
Il gioco è sempre più una malattia,
come testimoniano i lavoratori del SERT: ci sono persone che vogliono
essere curate ma che ammettono di non poter fare a meno di giocare.
Sono persone dipendenti da slot, in un
numero in crescita sin da dopo il terremoto, che ha fatto perdere
identità a l'Aquila.
Nelle New Town di Berlusconi sono
ospitati 20mila sfollati, una soluzione provvisoria diventata
definitiva: non ci sono punti di ritrovo per gli adulti, si mangia e
si sta a casa, nemmeno un posto per giocare a carte.
Tante sale scommesse e slot, però: si
torna sempre a Berlusconi, che garantiva tempi certi per la
ricostruzione, ma usando il gioco d'azzardo, che ha liberalizzato le
slot in Abruzzo.
Licenze facili hanno di fatto
moltiplicato le concessioni statali nel gioco: ma quanti soldi sono
poi finiti nei cantieri?
Solo 500 ml, nei cantieri: il resto è
finito nelle casse dello Stato, spiega il governatore Chiodi.
Si è usata l'emergenza per
liberalizzare il gioco d'azzardo, una vigliaccata.
L'intero Abruzzo è stato occupato
dalle slot: da l'Aquila a Pescara, dove si sono spesi 295ml di euro
per le slot, la somma più alta in Italia.
Una volta ho giocato solo tre giorni,
racconta un signore alla giornalista, ho perso quasi 7000 euro .. ma
un giocatore non ammetterà mai di essere malato.
Le slot machine dovrebbero essere
lontano dalle scuole, ma in realtà sono ovunque: in Abruzzo si
spendono 2235 euro pro capite per il gioco d'azzardo, sono numeri
pericolosi, ma lo Stato non sta facendo nulla per contrastare questo
che sta diventando un problema sociale.
Quello del gioco è un settore che non
conosce crisi, anzi della crisi si nutre: negli anni di crisi la
raccolta di soldi è aumentata, nessun governo finora ha ridotto il
gioco d'azzardo perché lo Stato fa cassa.
Oggi ci sono solo delle toppe, un
osservatorio presso il ministero della salute: di questo ne fa parte
il dottor Fiasco, che parla proprio di abuso di massa.
Si parla di 1,5 milioni di giocatori
con una dipendenza, i nuovi casi sono due volte i casi delle vecchie
dipendenze, nel giro di qualche anno avremo parecchie decine di
milioni di persone in carico al servizio sanitario nazionale.
Il banco vince sempre, dice la scienza:
più gioco e più aumenta la probabilità di perdere. Ma nonostante
questo l'abuso del gioco d'azzardo è in crescita, ma non siamo
attrezzati ad affrontare questo problema.
Il criminale d'Aosta: Raffaella
Pusceddu è andata ad Aosta per raccogliere la testimonianza di un ex
giocatore che, per la disperazione per il gioco, ha rapinato una
banca.
Bruno Trentin è oggi responsabile
dell'associazione Mi Ripiglio, oggi: ha scontato la pena e oggi si
occupa di ludopatia.
Per trovare soldi da spendere nel gioco
ha fatto una rapina, truffe, tutto pur di avere quei soldi per
giocare alle slot: non ragionava più, l'obiettivo della giornata
erano i soldi.
Bruno è passato anche per due
tentativi di suicidio ma alla fine ne è uscito.
Ad Aosta si trovano slot machine vicino
alle scuole, ci sono sale giochi per bambini, dove i genitori possono
giocare e lasciare i figli a giocare a mini slot.
Macchinette per i più piccoli, dove il
bambino si abitua a giocare, proprio per mano degli adulti che
dovrebbero posti qualche domanda in più.
Il gioco diventa una cosa innocua, non
capiscono che è un gioco d'azzardo: bingo, gratta e vinci online,
sono percepiti come giochi qualsiasi.
Da anni si parla di una legge che
regolarizzi l'azzardo e la sua distribuzione ma non se ne fa niente,
perché gli interessi della lobby sono forti.
Onofrio Casciani è un medico della ASL
1 di Roma: la dipendenza dal gioco è difficile da curare come quella
dalle sostanze psicotrope.
Però un tossicodipendente si
riconosce, mentre un giocatore compulsivo non tende a riconoscersi
come malato, tende a non mostrarsi.
Non è un vizio, ma una malattia: una
malattia che non si va a cercare, scattano degli automatismi che
portano ad una dipendenza vera e propria, per fattori che hanno a che
fare con la vulnerabilità della persona. Distorsioni cognitive, si
creano relazioni magiche con la macchina, quasi delle superstizioni.
E' un fenomeno in aumento, racconta il
dottor Casciani, perché l'offerta attorno a noi sta aumentando.
La sanità pubblica è pronta ad
affrontare questa epidemia? Da qualche tempo si sta facendo qualcosa,
prosegue Casciani: adesso almeno c'è la consapevolezza, la regione
Lazio ha messo dei soldi nel gruppo del prof. Casciani, per fare un
piano di formazione per i 650 operatori, molti dei quali assunti con
contratto co co pro, non è un buon inizio per affrontare il mostro
della dipendenza, di una epidemia nascosta.
Le slot machine come l'eroina
Le slot machine
peggio dell'eroina? Una provocazione?
Andrea Vignali ha
mostrato come funziona una sala di un casinò, ricostruita per
spiegare alle persone i meccanismi psicologici e i trucchi dietro le
macchine.
Una stanza
accogliente, una sedia comoda.
Il denaro che è
smaterializzato, si parla di crediti.
Il tempo che passa
tra una giocata e l'altra è ridotto al minimo, per non distrarre il
giocatore.
Il ruolo della
musica che è fondamentale.
L'illusione di
avere il controllo della macchina, falsa.
Tutto costruito
per non renderti conto che stai perdendo i soldi, tanti soldi: tutto
scritto in un algoritmo realizzato per spremere soldi.
Chi le realizza
pensa ai suoni, alle combinazioni di colore, devono essere
stimolanti, non devono stancare: le macchine di nuova generazione, le
VLT, promettono vincite alte, ma con esse si giocano puntate più
alte.
In Italia ci sono
265mila slot machine: esistono macchine con dei limitatori, che
spezzano la partita, che hanno una fessura per la tessera sanitaria
(e capire se si è maggiorenni).
Sono macchine
potenti da casinò, sotto casa, dove lo stato potrebbe decidere di
inserire queste limitazioni per limitare i danni della ludopatia.
Il subdolo gratta e vinci
Nato col governo
Ciampi, è oggi il gioco preferito dagli italiani: è il gioco
preferito dagli italiani, in media in Italia in un anno vengono
grattate 60 schedine al minuto.
I gratta e vinci
li trovi ovunque, dal bar al supermercato, dal tabaccaio all'edicola:
ce ne sono alcuni che costano di più ma che non portano a maggiori
probabilità di vincita, solo il premio è più alto.
Su alcuni la probabilità è di 1 su 2
milioni (per le quote più importanti), per altri di 1 su tre
milioni: è più facile essere colpiti da un fulmine che vincere un
premio importante, racconta Fabio Pellerano (educatore
professionale).
I
gratta e vinci sembrano innocui ma invece possono sviluppare
dipendenza: ci sono persone che arrivano a spendere 800-1000
euro in una giornata al gratta e vinci; con questo gioco ci si può
ammalare. La giornalista ha intervistato una persona che viveva coi
gratta e vinci, fin dalla colazione al mattino: questa persona si
creava degli spazi in cui, isolato dal resto del mondo, passava il
tempo a grattare e a sperare in una vittoria. Giocandosi tutto quello
che aveva, sperperando tutto quello che aveva in casa, “a quel
punto non mi interessava dove andavo a prendere i soldi, l'importante
è che ci fossero”.
Queste persone hanno raccontato perfino
dei particolare imbarazzanti: quando hanno chiesto i soldi ai figli,
pur di giocare.
Anche coi gratta e vinci ci sono
meccanismi psicologici che tendono a far pensare che sei tu che
controlli il gioco, ma non è così.
Lotterie nazionali è il gestore unico
dei gratta e vinci: una parte è di Lottomatica, parte
dell'associazione dei tabaccai e parte di una multinazionale
americana.
Concessione che è stata pagata 800ml e
che consente guadagni per miliardi di euro: concessione rinnovata per
altri 7 anni, senza gara dal governo Gentiloni.
La deputata Ricchiuti in Parlamento ha
denunciato la concessione senza gara: ha parlato di amici, favoriti
dal governo, in cui ci hanno rimesso gli italiani e le casse dello
Stato.
Oggi questa concessione è nelle mani
della Corte Europea: la giornalista ha intervistato il
sottosegretario Baretta, che ha tirato in ballo una norma che di
solito si usa per concessioni in cui è presente un interesse comune.
Perché non si è fatta una gara?
Per fare cassa subito, ha risposto l'ex
sottosegretario.
Simona Neri è sindaca di Laterina
Valdarno: sta girando l'Italia per spiegare come contrastare
l'epidemia del gioco e limitare le slot machine.
Un giorno incontrò Mario, un padre di
famiglia con difficoltà economiche: partendo da questo caso scoprì
che la raccolta per il gioco d'azzardo era superiore al reddito del
comune (circa 2ml di euro).
Si spendeva più della media italiana,
circa 1700 euro pro capite, per il gioco d'azzardo.
C'è un quadro normativo regionale che
cambia da regione a regione, ma i sindaci si possono trovare, possono
scambiarsi delle pratiche.
Servirebbe una legge quadro per
limitare le slot machine, come era emerso dalla conferenza stato
regioni del 2017.
In Toscana si sono individuati luoghi
sensibili, dove si dovrebbero regolare la chiusura di queste
strutture.
Dove ci sono leggi restrittive, come in
Piemonte, i giocatori problematici sono la metà della media
nazionale: limitare la malattia si può, dunque.
In Toscana non c'è una legge simile:
le regioni non ci guadagnano, ma hanno in capo il problema sanitario.
Come fanno in Francia?
In Francia hanno messo nel mirino le
slot machine: a Parigi non ne esistono, nemmeno a Pigalle. A dettare
le regole del gioco non ci sono solo politici, avidi di soldi, ma
anche esperti della materia, osservatori del gioco: le slot machine
sono presenti solo nei casinò.
Il personale dei casinò è formato per
limitare i danni dei giocatori, ci sono psicologhi che possono
consigliare il personale: i giocatori a rischio non sono allontanati,
come succede in Svizzera, ma devono essere accolti.
In ogni caso il gioco deve rimanere un
piacere, non una malattia: così in Francia la spesa pro capite per
questi giochi è di soli 200 euro, lo stato incassa solo 6 miliardi
di euro.
In Italia incassiamo 10 miliardi, è
vero: ma spendiamo qualcosa come 14 miliardi tra spese sanitarie e
altre spese legate all'usura e ad altre problematiche correlate.
A Roma si sono mossi i cittadini:
quelli di Tor Pignattara del gruppo +Vicini hanno bloccato una slot
machine che doveva sorgere al posto di un negozio.
Hanno fatto una richiesta di accesso
agli atti, perché la nuova sala era troppo vicina ad una scuola: il
5 municipio è pieno di sale giochi, dunque un funzionario del comune
ha semplicemente misurato le distanze da altri siti e ha bocciato il
progetto.
Oggi queste persone vogliono far
chiudere le altre sale: al comune chiedono di far applicare il
regolamento (che blocca solo le nuove sale se vicino a ospedali e
scuole) a tutte, faranno degli esposti a l'AGCOM per bloccare la
pubblicità.
L'universo del gioco online
Gli italiani hanno speso 31 miliardi
nel gioco online nel 2018: la digitalizzazione ha contribuito alla
crescita, ma anche la crescita delle licenze senza controllo.
Si può giocare al
gratta e vinci, si può fare bingo, alle slot: giochi dove si perdono
migliaia di euro in pochi minuti.
Ci sono poi le
scommesse sportive, su partite, su eventi in tutto il mondo, in tutti
gli sport.
Anche eventi
finti, che non esistono nel mondo reale: l'unica cosa reale sono i
soldi che stai perdendo.
In Italia ci sono
circa 400 siti legali, attorno a ciascuno ce ne sono altri venti
illegali, a cui da la caccia l'agenzia delle entrate: ma i siti di
giochi sono anche un mezzo usato dalla criminalità per riciclare
soldi.
Presadiretta ha
raccontato una inchiesta della DDA di Catanzaro, legata ad un giro di
scommesse illegali, a Crotone: 1,3milioni di euro in nero che finiva
nelle disponibilità del clan ndranghetista di Isola di Capo Rizzuto.
La Centurium Bet,
la società coinvolta dall'inchiesta, operava in Italia solo grazie
ad una licenza ottenuta a Malta: il giro d'affari solo nel 2014 era
di 114 ml di euro. Dopo l'inchiesta la licenza è stata revocata.
Col gioco online
si ha uno strumento utile da usare per il riciclaggio: nonostante le
inchieste che parlano di mafia, anche in questo settore stiamo
aspettando una legge per controlli più stringenti, non solo in
Italia ma anche a Malta, dove la Centurium Bet è ancora attiva.
Malta è l'isola
dove è stata uccisa la giornalista Daphne Caruana, che aveva
indagato sui rapporti dell'isola e dei suoi governanti con le mafie.
Le mafie italiane.
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