Abbiamo uno dei migliori sistemi
sanitari, che garantisce a tutti i cittadini dei livelli minimi di
assistenza e cura, gratuiti e a prescindere dal reddito: ma oggi la
sanità pubblica è a rischio e la dobbiamo difendere.
Difendere dagli sprechi, dagli
scandali, dai clientelismi (frutto anche di una pessima riforma
costituzionale fatta dal centrosinistra nel 2001, che consegnava alle
regioni parte delle scelte).
Difendere dai tentativi si
smantellamento, da parte di quelli che raccontano che un sistema
pubblico di cure, universale e per tutti non ce lo possiamo
permettere.
Difendere dai tentativi di
privatizzazione subdola (e qui in regione Lombardia sappiamo bene
cosa voglia dire, dove tra pubblico e privato c'è una gara truccata,
specie se il privato è vicino a certi gruppi, come CL).
Difendere dalla mancanza di turnover,
per cui tra pochi anni richiamo di non avere medici a sufficienza,
sia negli ospedali che come medici di base, frutto di una cattiva
programmazione sin dall'università del pensionamento di medici
anziani.
Vi ricordate l'uscita dell'ex
sottosegretario Giorgetti (Lega), “ma chi oggi va ancora dal
medico di base?”.
Ecco, all'orizzonte appare un modello
di sanità privata in mano alle assicurazioni: un modello da
respingere in toto, se questo è pensato per soppiantare la sanità
pubblica.
La sanità costituisce un voce
importante dei capitoli di spesa di regioni e stato centrale e questo
scatena gli appetiti delle cattive amministrazioni: nomine pilotate
dentro le ASL, negli ospedali, appalti per forniture che finiscono
all'amico. Sono tutti costi che appesantiscono i debiti e che poi
portano alle chiusure delle strutture (razionalizzazione, la
chiamano), a volte favorire strutture private in mano a politici
“vicini” (mi riferisco allo scandalo Maugeri costato una condanna all'ex senatore Formigoni).
Non in tutte le regioni il livello del
servizio sanitario è il medesimo: ce ne sono alcune dove di fatto il
diritto alle cure non è garantito e altre dove invece, nonostante
scandali e inchieste, i cittadini godono un servizio di eccellenza.
Come al nord, in Lombardia, per esempio: questo comporta però il
triste fenomeno del turismo sanitario dalle regioni del sud, dove
spesso la sanità è stata commissariata.
Questa sera Presadiretta
si occuperà di sanità, mostrando le luci e le ombre del sistema,
partendo dalla Calabria, dove è andato Danilo Procaccianti per
raccontare lo stato della sanità in questa regione, commissariata
per i debiti pregressi.
Debiti che nascono a seguito di
progetti sbagliati, come la casa di cura costruita a Rizzicoli (RC)
su un terreno instabile, un pantano: sono stati spesi 2 milioni di
euro per una struttura ad oggi abbandonata, dove anziché gli
anziani, sono ospitate delle vacche.
Ci sono troppe storie di malasanità,
di corruzione, che gridano vendetta, perché ogni soldo rubato sulla
sanità significa una vita a rischio, un malato non curato a dovere,
una persona a cui sono tolti dei diritti.
“E' un disordine organizzato”
racconta il magistrato Gratteri al giornalista: un disordine
che riguarda l'apparato della pubblica amministrazione, dove molte
volte dentro c'è la ndrangheta.
Perché non è possibile che il 75% o
forse più del bilancio della regione sia destinato alla sanità e
poi la sanità non funzioni.
Mettere mano ai conti della sanità
significherebbe risparmiare milioni di euro, azzerare guadagni
illeciti per milioni di euro, guadagni che si avvicinano a quelli
della cocaina.
All'ospedale Giovanni XXIII di Bergamo
si fanno in media un trapianto di fegato alla settimana, trapianto
che significa nel 90% dei casi, cambiare la vita di una persona,
questo fa il servizio sanitario pubblico.
Il dottor Fagiuoli, direttore di
Gastroenterologia, racconta a Procaccianti di quando si spedivano i
malati negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Francia per fare i
trapianti, perché qui si era all'inizio e se ne facevano pochi.
Oggi l'Italia è al primo posto dove
manderei un paziente: pazienti come Luca, 18 anni, che aveva una
patologia grave al fegato e ora, dopo appena un mese dal trapianto,
sta bene.
Se sei in America la sanità è privata
e devi pagare, se non hai una assicurazione non puoi essere curato,
mentre le cure, i pasti, il posto letto è pagato dal servizio, qui i
dottori e gli infermieri si occupano di te.
Presadiretta ha intervistato Walter
Ricciardi, presidente della federazione mondiale della Sanità
Puubblica: c'era un paese dove morivano 20 bambini su mille prima del
mese di vita, 30 su mille prima del compimento dell'anno, morivano le
madri a seguito del parto. Eravamo la pecora nera dell'Europa, prima
del servizio sanitario nazionale, che tra le altre cose ha consentito
alle donne di partorire in strutture sicure.
La seconda inchiesta, dedicata al
mondo di domani, riguarderà le bottigliette di plastica: noi
italiani siamo i secondi consumatori al mondo di acqua in bottiglia,
ogni anno consumiamo 10 miliardi di bottiglie di questo tipo, di cui
2 sono bottigliette, quelle che si disperdono di più nell'ambiente.
Se le bottigliette sono quelle che infestano maggiormente mari e
fiumi, perché non le togliamo di mezzo?
E' quello che hanno fatto in Terna,
alla sede romana: sono passati dalle bottigliette alle borracce,
sostenendo un costo che si attesta attorno a 30euro a dipendente
all'anno.
La responsabile risorse umane spiega
che questo investimento è però bilanciato dal ritorno di immagine
per l'azienda, che significa essere più attrattivi per gli
investitori che oggi scelgono anche in base alla sostenibilità delle
aziende, al loro essere “green”.
Alla Bicocca, l'università milanese,
hanno regalato circa 12mila borracce agli studenti, circa una su tre,
con l'obiettivo domani di coprire l'intero campus, compresi i
docenti, perché vogliono diventare un ateneo “plastic free”.
In un anno senza bottigliette qui alla
Bicocca si sono risparmiate circa 8 tonnellate di plastica, mentre
Terna ha dichiarato di averne risparmiate 4 tonnellate.
E le altre università? E le altre
aziende? Cosa aspettano?
Cosa farà il governo, per le
bottigliette di plastica?
La scheda
del servizio:
PresaDiretta mette al centro del racconto il Servizio Sanitario Nazionale, gratuito e universale, che il mondo ci invidia, la più grande conquista del nostro Paese negli ultimi 40 anni. Eppure la Sanità pubblica vive e sopporta da anni tagli, blocchi del turnover, dissesti e piani di rientro. Per non parlare degli episodi di corruzione, pubblica e privata. E quindi, il Servizio Sanitario Nazionale è al collasso? Proveremo a dimostrare il contrario.
Un viaggio tra le contraddizioni della Sanità pubblica, tra eccellenze e difficoltà.L’Italia spende in Sanità meno di Francia, Germania, Olanda, UK, Svizzera, sia in rapporto al PIL che pro capite. Eppure in 10 anni, alla sanità pubblica sono stati tagliati 37 miliardi.Un viaggio sorprendente di PresaDiretta tra alcune delle eccellenze della Sanità pubblica. Il Sant’Anna di Torino considerato il miglior reparto maternità d’Italia, il Cnao di Pavia dove curano tumori altrove non trattabili con fasci di protoni, il centro trapianti di Bergamo, il Pronto Soccorso del Niguarda, per provare a smontare la narrazione diffusa che il SSN sia al fallimento.A PresaDiretta gli esempi di razionalizzazione, i risultati della buona organizzazione nella Sanità e le storie di best practice.Non solo. Le telecamere di PresaDiretta hanno documentato anche le debolezze del Servizio Sanitario Nazionale. Le storie di malasanità, i tempi di attesa, i casi di corruzione. La carenza dei medici, una vera emergenza. La strozzatura tra medici laureati e cronica carenza di borse di studio per le specializzazioni. Sono andate in Calabria, dove la sanità pubblica è commissariata da 10 anni.
In studio, ospiti di Riccardo Iacona per capire perché possiamo e dobbiamo permetterci un sistema sanitario pubblico e universalistico, il dottor Lino Caserta, che ha fondato un Ambulatorio di medicina solidale nella periferia di Reggio Calabria. Lì si curano i poveri ma non solo. Gli specializzandi e i giovani medici precari delle Associazioni FederSpecializzandi e Chi si cura di te? e poi gli infermieri della Sanità pubblica.
E poi l’appuntamento con “Futuro Presente”, con le inchieste dedicate al mondo che ci aspetta. Con ATTACCATI ALLA BOTTIGLIA, PresaDiretta affronta l’impatto ambientale della bottiglietta di plastica. Tra cattivi esempi e modelli virtuosi, noi italiani siamo i secondi consumatori al mondo di acqua in bottiglia. Perché?
“LA BATTAGLIA DELLA SALUTE” e “ATTACCATI ALLA BOTTIGLIA” Sono un racconto di Riccardo Iacona con Danilo Procaccianti, Antonella Bottini, Irene Sicurella, Raffaele Manco, Marcello Brecciaroli, Luigi Mastropaolo.
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