La centrale di spionaggio messa in
piedi dall'ex numero uno di Montante, che porta all'intercettazione
tra Mancino e Napolitano e la trattativa stato mafia.
La scuola dei sovranisti in una Abbazia
del 1200 ottenuta dando false informazioni.
Nell'anteprima come fare differenziata
e creare anche posti di lavoro.
Fare
la differenza
di Antonella Cignarale immagini di Chiara D’Ambrosio
Mangiamo fast, veloce e consumiamo più
plastica per forchette e piatti: sono rifiuti che poi dobbiamo
gestire. Dobbiamo far cambiare abitudini alle catene i fast food,
come ha fatto il governo francese che ha imposto a queste catene di
produrre un piano per potenziare la differenziata.
E in Italia?
Pochi gestiscono correttamente i
rifiuti, differenziando: la carta con la carta, anche se unta e la
plastica con la plastica.
Servono contenitori nei negozi,
imballaggi riciclabili e una corretta formazione dei clienti e del
personale nei locali: basta versare tutto dentro l'indifferenziata!
I dipendenti Mc Donald's a Milano (ma
anche a Napoli), in un locale dove la giornalista è entrata,
buttavano tutto assieme.
Ma a Napoli si sono dimostrati poco
inclini ad accettare consigli.
Nessuna formazione per gli addetti Mc
Donald's e nemmeno da Burger King (per par condicio): allora la
formazione la deve fare lo Stato, la televisione (come Report e
questo servizio di Antonella Cignarale che ha dovuto rovistare tra i
sacchi della spazzatura), perché differenziando si ha un risparmio
sui costi per i rifiuti, paghiamo noi anche per quelli che non fanno
correttamente la differenziata.
Addirittura un manager di Mc Donald's
voleva denunciare la giornalista ai carabinieri e voleva pure
licenziare il dipendente. Ma come si permette a parlare con la stampa
..
Tu
vuò fà l'americano di Giorgio Mottola
Bannon sta finanziando e aiutando
partiti italiani in vista delle prossime elezioni: Bannon ha
incontrato Salvini tramite Arata ed era presente alla festa di
Fratelli d'Italia della Meloni.
Bannon, in un documentario mostrato da
Report, parla di strategie elettorali con Arata: a che titolo?
Che cosa lega Bannon, Arata con
Nicastri fino a Salvini?
Il
codice Montante, di Paolo Mondani
Pochi giorni fa i magistrati di
Caltanissetta hanno chiesto dieci anni di carcere per Antonello
Montante, l'uomo della legalità di Confindustria, l'apostolo
dell'antimafia.
Tutto falso, come la laura e la
fabbrica di bici.
Oggi è indagato per concorso esterno
in mafia: Report riparte da dove era finita la prima parte
dell'inchiesta di novembre scorso.
Con la storia di Banca Nuova (la banca
siciliana del gruppo bancario di Zonin) che aveva sede proprio
nell'ex ufficio di Pio Pompa, uomo del Sismi di Pollari.
I conti dei servizi stavano da Banca
Nuova, una banca creata dai servizi – racconta un suo ex manager:
Montante aveva ereditato un meccanismo oliato, creato dai servizi
(come anche Montante è una creatura dei servizi).
Nella filiale di Roma agenti cia e
uomini dell'ambasciata erano di casa: Adriano Cauduro è stato ex
direttore generali della banca, nell'intervista con Mondani racconta
di aver visto Pollari nella filiale della banca di Roma, nella
scrivania del direttore.
Era il 2017.
In quel palazzo Pollari aveva
installato Pio Pompa lì, per creare dossier contro politici e
magistrati ostili al governo Berlusconi.
Un altro manager, che si è fatto
riprendere, racconta di un ricevimento con Lombardo, Schifani, i
magistrati De Francisci, Anna Palma, Basile della KSM e Antonello
Montante.
Magistrati, politici e imprenditori.
Altri incontri tra Montante e questori,
uomini dei servizi, generali: molti spioni, parenti di questi
personaggi sono poi stati assunti in Banca Nuova.
Lo stesso Manager racconta dei fratelli
Gualdami, uno dei fratelli funzionario della banca, un altro un
politico: sarebbero loro i contatti col generale Piccirillo, per
portare in quella banca i conti dei servizi.
Ci sono poi storie di crediti concessi
agli amici (Ardizzone, Ciancio, Romano, Mannino) che poi non sono
stati restituiti o restituiti con difficoltà.
Zonin (a capo del gruppo bancario che
ha fondato anche Banca Nuova) nel 2016 piomba in Sicilia per fermare
Cauduro, l'ex DG, che cercava di far rientrare nei debiti questi
personaggi eccellenti.
Un altro testimone racconta di una
banca di Trapani, che custodirebbe i soldi dei mafiosi, poi comprata
da Zonin e messa dentro Banca Nuova: con questo acquisto sarebbe poi
diventato intoccabile.
Banca Nuova finanziava i giornali,
teneva i conti di un boss, i politici coinvolti nella trattativa
stato mafia, i conti del capocentro della DIA e i conti dei servizi.
Lo hanno raccontato due giornalisti,
Bonazzi e Borghi, che oggi per questo sono accusati di violazione di
segreto di stato e rischiano dieci anni di carcere.
Nel 2017 Banca Nuova chiude e così
Montante vola in America alla festa dell'associazione italo americana
(NIAF) pur essendo già indagato.
Montante è cresciuto con Arnone, un
altro personaggio molto chiacchierato, con condanne per mafia: ha
fatto lui da testimone al matrimonio di Montante che oggi viene
difeso dall'avvocato Taormina.
Che oggi difende il suo assistito
puntando sul fatto che i giudici che lo accusano erano a fianco di
lui e non si accorgono di niente, come di niente si è accorto l'ex
ministro Alfano, che aveva affidato a Montante il ruolo di gestione
dei beni sequestrati alla mafia.
A Palermo Mondani ha incontrato
Vincenzo Monticello, ex proprietario dell'Antica Focacceria,
simbolo della resistenza alla mafia nel capoluogo ai tempi di
Montante e della finta rivoluzione degli imprenditori dell'isola:
oggi ha ceduto la focacceria, ed è un dipendente della Regione.
Ha provato, in regione, a bloccare un
viaggio di Montante a Washington nel 2017, perché non opportuno
(Montante era già indagato all'epoca): non solo non è stato
ascoltato (e Montante è volato in America come ospite riverito alla
cena della National Italian American Association) ma gli è anche
stata tolta la scorta, nonostante con le sue denunce abbia mandato in
carcere 5 estorsori.
Passata la breve stagione della vera
lotta al racket, tra il 2007 e il 2009, oggi tutti continuano a
pagare il pizzo a Palermo e non solo.
A Mondani, Monticello racconta
di come sia stato strumentalizzato ai tempi di Montante: ad ogni
intervista, ogni volta che arrivava la televisione, succedevano cose
strane, auto vecchie che venivano sostituite, come se lo Stato
volesse fare bella figura, quello Stato (politici, imprenditori) che
oggi però lo hanno schivato, allontanato.
Nemmeno l'assessorato alle attività
produttive ha sostenuto Conticello: a capo dell'assessorato c'era una
persona messa lì da Montante stesso, Linda
Vancheri.
Ai tempi di Expo 2015, Vancheri
(funzionaria di Confindustria) ha firmato una convenzione con
Montante (a capo di Confindustria), con dietro una certa somma di
risorse pubbliche, affinché Unioncamere promuova l'immagine di
diverse imprese siciliane all'Expo.
Montante aveva messo in piedi un
sistema che ricorda quello della P2 – ricorda
l'europarlamentare Fava.
Montante e Lo Bello sono soci di una
società di cui faceva parte anche un avvocato, Francesco Agnello, un
nome che viene fuori anche nell'inchiesta che ha coinvolto il
politico lombardo Penati e che, “si dice”, fosse legato al
politico regionale Beppe Lumia.
Lumia ha smentito tutti i fatti, questo
tentativo di mascariare un politico: per timore di mascariare
qualcuno l'imprenditore Venturi è andato a denunciare Montante e il
suo sistema ai magistrati.
Marco Venturi è uscito da
Confindustria nel 2015, dopo una intervista con Repubblica e parla di
un vero e proprio imbroglio di Confindustria, una stagione che era
partita bene, per fare la lotta alla mafia, la lotta al racket nel
2006. Lotta che subito si inceppò “perché quando si cominciò a
parlare di lotta al lavoro nero, lotta agli imprenditori che non
pagavano gli stipendi o davano il 50% delle buste paga, lì
cominciarono dei freni, cominciò la paura di molti”.
Montante era uno che spaventava le
persone: Galli (oggi deputato PD, all'epoca dirigente in Confindustria) cercò di ostacolarlo e dovette smettere, era protetto
dalla Marcegaglia.
Un anonimo ex dirigente di Confindustria racconta a Mondani altri dettagli sconcertanti: “Riuscì ad imporre il suo capo della sicurezza personale come capo della sicurezza di tutta Confindustria. Ma pensi che poco prima dei suoi guai giudiziari a Confindustria arrivò uno scatolone pieno di cassette registrate, inviato a Giancarlo Coccia da Montante. Furono messe nel caveau di Confindustria. Sarà stato verso l’agosto del 2017”.
Mondani ha chiesto all'ex manager: “E la polizia non sa nulla dello scatolone?”. “No”.Montante aveva imposto alla Marcegaglia l’assunzione di Diego Di Simone, ex commissario di Polizia della squadra mobile di Palermo, arrestato con lui il 14 maggio dello scorso anno. Il 31 marzo 2016 Di Simone è intercettato mentre comunica festante a un fornitore, Salvatore Calì, la notizia dell’elezione di Vincenzo Boccia che, annotano gli inquirenti, “rappresentava la continuità con la pregressa gestione”. “Boccia, quello di Salerno… è bellissimo”, dice Di Simone, e Calì felice: “Quindi rimaniamo tutti, giusto?”. L’unico inconsapevole (apparentemente) è proprio Boccia, come Squinzi prima di lui. È proprio strana la deriva della Confindustria. (dall'articolo di Meletti sul FQ).
C'è poi la storia
della mafia agricola, quella contro cui si è battuto Antonino
Antoci, vittima di un attentato fallito: un attentato di mafia o un
attentato fatto dalla politica, per mascariare Antoci?
Chi ha ordinato
l'attentato? Perché Antoci, uomo di Crocetta e Lumia, non parla mai
di Montante?
Fabio Venezia,
padre del protocollo adottato nel parco, racconta al giornalista che
oggi forse ha fatto più danni l'antimafia che la mafia in Sicilia.
I magistrati
sospettano che Montante abbia usato i suoi dossier, le informazioni
che arrivavano dalle sue fonti, per ricattare, distruggere carriere e
aumentare il suo potere.
Tra i segreti a
disposizione da Montante anche pezzi dell'intercettazione tra Mancino
e Napoletano: intercettazioni che dovevano essere distrutte, o forse
no.
Intercettazioni
dove si parla della trattativa stato mafia, quando un pezzo dello
Stato si piegò ai desiderata della mafia: in primo grado sono stati
condannati uomini dello stato e politici come Del'Utri.
Era una
trattativa politica – racconta Di Matteo, non si fermava agli
ufficiali del ROS: nelle indagini fu intercettato anche l'ex ministro
Mancino quando telefonava all'ex consigliere D'Ambrosio e alcune con
Napolitano.
Quest'ultimo aprì
un conflitto con la procura di Palermo, chiedendone la distruzione.
Oggi i magistrati
che indagano su Montante sospettano che quelle siano finite nella
disponibilità di Montante, arrivategli dal colonnello D'Agata (capo
centro della DIA).
D’Agata a un
certo punto viene portato a lavorare per i servizi segreti dal
generale Arturo Esposito, direttore dell’Aisi. Entrambi sono
indagati con Montante, con l’ipotesi che abbiano fornito al
sedicente eroe antimafia notizie riservate sull’inchiesta a suo
carico. “Il figlio di D’Agata è poi stato assunto a Banca
Nuova, la moglie viene piazzata da Montante in un ente regionale”.
D'Agata avrebbe
fatto un uso improprio di quelle intercettazioni per fare carriera?
Se fosse vero
avrebbe tradito lo Stato e i suoi uomini – ha commentato così il
giudice Di Matteo.
Chi è allora
Montante? Un personaggio creato ad arte per nascondere il vero volto
della mafia e creare un'immagine finta dell'antimafia?
Saprà lo Stato
processare sé stesso per combattere la mafia che deve la sua forza
proprio grazie ai suoi rapporti con uomini dello Stato, imprenditori,
professionisti?
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