Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
30 aprile 2007
Rassegna stampa
Come il dubbio che prende il giornalista Panebianco che si interroga sul corriere della "Svolta tattica"di Berlusconi. Non si preoccupi, è solo faccia di bronzo.
La soddisfazione per la difesa dell'italianità di Telecom. A quando invece la difesa degli italiani, su posti di lavoro, tariffe, servizi ..?
L'impar condicio vigente tra le minacce a Bagnasco e l'aggressione della 'ndrangheta alla coop Valle di Marro, a Gioia Tauro.
Aldo Grasso che parla del fenomeno della politicizzazione delle previsioni meteo, portando ad esempio Mercalli a Che tempo che fa:
Luca Mercalli ha preso coraggio e invece di informarci sui venti deboli o moderati sui quadranti orientali ha cominciato a tenere omelie sul tempo, a diventare un leader anti-Tav, ad ammonire il governo sulle politiche ambientali: più fonti energetiche rinnovabili, meno sprechi, rispetto del protocollo di Kyoto. Certe sere Mercalli pare un invasato, un profeta di sventure.
Occupati di reality, che ti viene meglio.
Lascia stare la climatologia a chi ha studiato e parla con cognizione di causa.
Qualche 30 aprile fa ..
Il 30 aprile vogliamo ricordare due avvenimenti.
30 aprile 1982, l'uccisione del segretario regionale del PCI, Pio La Torre e del suo assistente Rosario di Salvo. Si era battuto per la confisca dei beni ai mafiosi, contro l'installazione dei missili nucleari a Comiso (sui cui lavoro la mafia aveva già allungato le mani).
Troppo per la mafia: quell'uomo andava ucciso. Solo dopo la sua morte si arrivò alla legge Rognoni La Torre: una legge così importante che Riina stesso ne chiese la cancellazione nel suo “papello”. Una legge che il governo precedente ha anche cercato di annacquare e che ancora oggi si stenta ad applicare fino in fondo.
Nel 2006 sono stato sequestrati 2 miliardi e 41 milioni di euro, ma i tempi che passano dal sequestro alla confisca dei beni è ancora lungo. Anche perchè non è un unico soggetto che si occupa di confisca e sequestro. La burocrazia allunga i tempi.
Amato chiede che i partiti facciamo pulizia al loro interno: non si riesce a fare pulizia nemmeno in commissione antimafia.
Il 30 aprile 1977, per la prima le madri di Piazza di Maggio (Plaza de Majo) sfilavano davanti alla Casa Rosada con le foto di figli e mariti scomparsi nel nulla per sempre. I Desaparecidos. Videla stringeva l'Argentina nella mano militare: 30000 morti. Una dittatura durata 7 anni, dal 1976 al 1983.
Una dittatura nata col beneplacito degli Stati Uniti, con la benedizione della chiesa argentina e che ha creato un cero imbarazzo anche in Italia. Per i rapporti tra l'ammiraglio Massera e il capo della Loggia P2 Licio Gelli, per comprare tecnologie militari.
Una storia passata? Non credo: la corte federale penale di Buenos Aires ha annullato la grazia concessa dall'ex presidente Carlos Menem ai capi della dittatura militare. Ne avevano beneficiato Jorge Videla ed Emilio Massera.
Una dittatura su cui la gerarchia ecclesiastica ha minimizzato: ancora nel 1992 il primate argentino, cardinale Aramburu scherzava in un'intervista al Messaggero “In Argentina nono esistono fosse comuni. Ad ogni cadavere corrisponde una bara.. Desaparecidos? Non bisgna confondere le cose. Vi sono desaparecidos che vivono tranquillamente a Roma”.
Lo diceva un cardinale della stessa chiesa che il 12 maggio scende in piazza in favore del “Family day”, in difesa delle famiglie. Quali famiglie?
Non certo di quelle vittime della mafia o delle dittature.
Report: buone vacanze!
La puntata “Cattivi consiglieri” di Report (sui costi dei consigli di amministrazione delle aziende dello stato o a partecipazione statale) aveva, tra le altre cose, parlato anche di Sviluppo Italia.
Questa agenzia governativa dovrebbe occuparsi del mezzogiorno, attrarre gli investitori stranieri che vogliono investire al sud e favorire l'iter burocratico dei loro progetti. Sorta sulle ceneri della Cassa del Mezzogiorno nel 1999: in quella puntata di Report mi aveva colpito il fatto che nessuno, all'interno dell'azienda, volesse concedere un'intervista. Mi chiedevo come fosse possibile che un'agenzia governativa potesse permettersi questo atteggiamento. Chi è, la Spectre?
Ieri, la puntata di Report partiva con la domanda di Giovanna Boursier “dove abbiamo sbagliato”? Perché i gentiluomini di S.I. hanno anche fatto causa a Report per 5 ml di euro (una buonuscita di un manager statale) per ... per cosa?
Non lo sappiamo: Sergio D'Antoni (al ministero dello Sviluppo Economico) rispondeva ridendo “voi non avete sbagliato nulla”.
Il nuovo A.D. (tale Domenico Arcuri) non rispondeva “non voglio entrare nel merito di decisione prese dal precedente CdA”. Perchè nel frattempo, dall'ottobre scorso, è anche cambiato il CDA.
Intanto voleva far riprendere da una sua troupe l'intervista della giornalista di Report?
Siamo in Italia: nessuno si assume colpe, ne responsabilità. Nemmeno, o forse proprio, se sei Amministratore Delegato. A pensare male si potrebbe pensare questo atteggiamento in modo minaccioso ...
Chi è S.I. lo ha spiegato l'inchiesta di Boursier, mostrando alcuni investimenti fatti al sud: come a Sciacca. Dove avrebbe dovuto sorgere lo “Sciacca golf Resort”, e l'investitore straniero si chiama Roccoforte Hotel. Un progetto da 130 ml di euro, dove lo stato avrebbe contribuito con 44,5 ml di euro e S.I. Con 7,5 ml di euro.
S.I. avrebbe dovuto risistemare la spiaggia dove avrebbero dovuto costruire i campi da golf: così sta scritto nel contratto del 2005. Ma così non è stato. A domanda sul perché, l'A.D. Rispondeva “non lo chiedete a me”, “non lo doveva fare Svil. Italia”.
E poi c'è la vicenda Sitas: azienda che avrebbe dovuto costruire le terme ad Abano Sciacca (con mari tropicali e montagne con la neve). Progetto nato degli anni 70, sui terreni dell'attuale senatore UDC Calogero Mannino (allora esponente DC). Mannino è stato condannato per associazione mafiosa, tra l'altro.
La regione investì ad Abano 600 miliardi di lire che non sono finiti in “più lavoro per tutti”, come avevano promesse, ma semmai in più lavoro per la magistratura. Per gli hotel che non sono stato costruiti o per quelli costruiti ma che non funzionano.
Nel 2005 Sitas viene comprata da S.I., tramite Italia turismo, che dovrebbe costruire il villaggio.
Villaggio che non trova l'adesione degli abitanti, perché avrebbe sottratto loro le spiagge, che non sarebbero più state del demanio. Perché il villaggio, che sarebbe sorto lontano dal paese con i suoi negozi, non avrebbe portato alcun beneficio ai commercianti di Sciacca.
S.I. Inizia a comprare i terreni per il villaggio, senza caparra .. un po' strano.
Chi si oppone viene minacciato dagli intermediari, con telefonate come questa: “c'è gente che è disposta a tutto per questa cosa ... dove ci può essere la mafia alle spalle per i calcestruzzi, le costruzioni .. se dovesse scoprire che, facciamo un esempio, Mimmo Ruvolo dovesse bloccare tutto, passerei dei guai!”.
Mimmo Ruvolo, l'autore della telefonata, intermediario di S.I. È stato condannato a 5 anni.
Poi si scopre che i terreni acquistati da S.I. per conto di Roccoforte Hotel appartengono a Gianfranco Miccichè e alla moglie (Merra), ex vice ministro del governo Berlusconi, oggi presidente dell'assemblea regionale siciliana.
Iniziamo a farci un'idea più chiara: mafia, speculazione, sperpero di denaro pubblico e un atteggiamento omertoso quando si tratta di dare informazioni all'esterno (parliamo di un'agenzia pubblica), alla stampa.
I lavori a Sciacca sono bloccati, perché Roccoforte stava costruendo i campi da golf in riva la mare. Alla domanda “ma in Inghilterra lavorate così? Perché i controlli non sono stati fatti prima?”, l'assessore all'ambiente della regione Sicilia rispondeva candidamente “sì, capita, perché i lavori in Sicilia sono tanti e non possiamo metterli in coda per i controlli”.
Un assessorato con 379 dipendenti non riesce a fare i controlli .. così succede che l'investitore
straniero è bloccato, dopo che sono iniziati i lavori. E S.I. Anziché favorire lo sviluppo ha favorito le clientele. Gli amici degli amici.
Altro caso è quello della società Raphael S.r.l. a Palermo (ristrutturazione alberghi): qui S.I. È entrata in società con persone poco raccomandabili. Come i fratelli Hopps, uno dei quali pregiudicato per aver avuto una condanna per peculato. E con i fratelli Cuffaro, uno dei quali, Totò, sotto processo per mafia.
Dario Cossutta (all'epoca A.D. Di S.I.) si difendeva così “non sapevo che fosse un pregiudicato. Non potevo controllare. Sicuramente avremmo dovuto fare più controlli”.
Oggi gli Hopps sono accusati di truffa ai danni dello stato.
Il conte Lucio Tasca, resp. di S.I. In Sicilia, cui la giornalista voleva fare delle domande spiegava il suo rifiuto al telefono “la sua trasmissione è cattivella ..”.
Quei birichini di Report!
Uscirà da Rafael Hotel S.I.? D'Antoni “sicuramente”. Arcuri (A.D. Attuale di S.I.) era meno sicuro.
Il parco tematico di Regalbuto
A Regalbuto doveva sorger e un parco di 600 ml di euro. Sponsor l'onorevole Vladimiro Crisafulli (gratis, dice lui); lo stato interveniva per 97 ml di euro.
L'investitore straniero, Atlantica Invest, svizzeri, qui non viene agevolato: come spiegava il portavoce, l'azienda ha dovuto fare tutta da sola per permessi, avvocati, stime ...
Possiamo fidarci di Atlantica Invest? La cosietà appartiene a Felix Andreas Oeri, un broker, finito più di una volta sotto inchiesta negli Stati Uniti. La filiale svizzera della sua società di brokeraggio finì al tappeto e chiusa nel 2001. Qualche mese prima dell’avvio di Regalbuto.
Infine il caso del signor Franco Metelli.
Ricevette un prestito d'onore da parte di Ribs, società poi rilevata da S.I.
Prima di concedere il finanziamento vollero le fatture quietanzate, cioè pagate. Il signor Metelli si indebitò con le banche, ma i soldi non arrivarono. Le banche pignorarono l'azienda (produzione di vino) e S.I. Volle diminuire i poteri di Metelli, volle dimettere il collegio sindacale ... Metelli ha fatto causa a S.I..
Anche qui le inutili rassicurazioni di D'Antoni “Metelli non corre più rischi come nell'amministrazione precedente”.
Prodi aveva dichiarato che entro il 31 marzo avrebbe preparato un piano di dismissione e riordino di S.I. Piano che non è ancora pronto. Le controllate dovevano essere 3 ma sono ancora 35.
In compenso i consiglieri sono diminuiti da 9 a 3, con un risparmio di 1,5 ml di euro al mese.
Staremo a vedere come procede la causa contro Report.
Dopo Sviluppo Italia, Report ha parlato della storia di CIT (compagnia italiana turismo): anche questa agenzia statale, nata nel 1927, doveva occuparsi di turismo. In realtà è stata gestita nell'ottica di favorire le clientele (amici dei politici) ed è finita in passivo.
Tanto che oggi i biglietti per i viaggi del senato sono venduti dalla Carlson Vagon lit , francese. Nessuna difesa dell'italianità, in questo caso. Ma è una società, la Cit, che tutti i politici vogliono salvare.
Cit è stata privatizzata, in parte con un passaggio a Tanzi (Parmatour), il resto nel 1998, con la vendita a Gandolfi.
La classica vendita all'italiana (come per Telecom), dove chi compra non ha i capitali e si indebita con le banche.
Per rientrare nei debiti, Gandolfi cerca di investire strutture turistiche: come l'hotel nell'isola Saccasessola a Venezia (spesi 100 milioni); il villaggio a Scanzano Ionico (spesi 112 milioni, lo stato ne ha messi 30); la Cit doveva costruire anche a Pietralcina un albergo, da Padre Pio.
Tutti progetti falliti: la procura di Varese sta indagando per truffa ai danni dello stato e per dirottamento di fondi pubblici. Che fine hanno fatto i finanziamenti?
Cit fu quotata in borsa nel 2002. Attrae i finanziamenti dallo stato e dalle banche ma i debito non calano mai.
Nel 2003 cambia il presidente, che diventa Ubaldo Livolsi (fiduciario di Berlusconi), che cambia tutto il CdA: Giovanni Natali è amministratore delegato e nel consiglio entrano Tarak ben Ammar, ex cda Mediaset, Salvatore Sciascia, ex direttore dei servizi fiscali Mediaset finito in carcere per aver pagato tangenti alla Guardia di finanza nei controlli su Telepiù, Jean Robert Reznik direttore di Accor e Arcangelo Taddeo, pugliese, ex tecnico comunale.
Col nuovo corso si punta tutto sulle agenzie turistiche (anziché sui villaggi): fallisce Italia Tour (agenzia di viaggi Alitalia), usata come serbatoio da cui estrarre soldi.
Nel 2004 Consob impugna il bilancio di Cit, contestando una plusvalenza nella vendita di immobili da Cit alla società Progetto Italiano. Gli immobili valevano 60 milioni, a bilancio (firmato da Livolsi) sono stati messi a 90: la procura di Milano sta indagando per truffa al mercato a falso in bilancio.
Come spiegava poi Gabanelli, che cercava di fare chiarezza in questa questione poco chiara, le banche che esigevano dei crediti nei confronti di Cit (banca Intesa), volevano rientrare. Trasformano le linee di credito (non esigibile) in crediti garantiti, con le ipoteche sugli immobili.
Intesa concede un prestito di 56 milioni, per poi rientrare di 31 milioni subito. Le banche ci guadagnano due volte: mettendo le mani sugli immobili, controllando la Cit.
Come è finita? Nel 2005 Gandolfi va da Gianni Letta e chiede l'applicazione della legge “Marzano” per la Cit, ormai in perdita di 5 ml di euro al mese. Dopo che la Cit ha perso tutte le agenzie di viaggio.
La Cit viene commissariata nel 2006: Scajola nomina Ignazio Abrignani (ex del CDA di S.I.), il buco passa da 300 a 600 milioni di euro, le azioni vengono revocate.
L'ultimo A.D. Di Cit, A. T. ha fatto però in tempo, nell'ultimo periodo, a spendere soldi con la carta di credito aziendale, in gioielli, vestiti .. una Porsche. Sempre coi soldi di un'azienda in debito, ma che veniva comunque finanziata da Banca Intesa.
Strana vicenda: primo per l'atteggiamento di Gandolfi, remissivo (si assumeva tutte le colpe), quasi spaventato. Poi per l'atteggiamento delle banche. Le quali se verranno ritenute responsabili della Bancarotta di Cit, non potranno chiedere i crediti garantiti, come le ipoteche sugli immobili.
Forse qualcosa potremmo recuperare.
Technorati: Report, Milena Gabanelli
29 aprile 2007
Global day for Darfur
Oggi è il Global day for Darfur.
Non bastano 300 mila morti, 2 milioni di sfollati e 200 mila rifugiati, a far parlare del Darfur.
In Sudan c'è il petrolio e questo ha suscitato l'interesse delle compagnie di estrazione: la lotta per il possesso delle terre trà le tribù nomadi e stanziali è stata così strumenatalizzata, per gli interessi delle varie compagnie e degli stati che le sostengono.
Peacereporter parlava (già nel dicembre 2005) di "Petrolio e menzogne", di una strana guerra, di cui i media internazionali parlano ma che in realtà sanno ben poco.
Il paese non è nelle rotte degli scenari geopolitici e allora i grandi della Terra non intervengono demandando tutto alle condanne di facciate delle Nazioni Unite; e se i grandi non intervengono, l'informazione mondiale non è interessata.
E' scandaloso il comportamento delle TV italiane che non informamo sul genocidio che sta avvenendo; perchè, è triste dirlo anche i genocidi hanno un colore, anche i genocidi hanno il loro Auditel, si possono fare vedere all'ora di pranzo gli sgozzamenti in Afghanistan o le immagini delle stragi in Iraq, ma le notizie dal Darfur potrebbero rovinare la digestione a qualcuno.
Sul sito di italianblogsfordarfur potete firmare l'appello per chiedere a RAI, LA7 e MEDIASET di dare più spazio all’informazione sul Darfur e sulle crisi umanitarie del mondo.
Sul sito Globe for Farfur, che raccoglie a livello mondiale tutte le iniziative per il Darfur, potete invece chiedere al Segretario Mondiale delle Nazioni Unite di intraprendere un'azione più decisa per difendere le persone di questa regione sfortunata della terra.
Infine, sul blog italiano Italian Blog 4 Darfur trovate le iniziative fatte in Italia per questa campagna.
Buona manifestazione (a Roma).
Technorati: Darfur
Viviamo in un mondo di assurdità
La testimonianza di fede di padre Alex Zanotelli (la voce su wikipedia), intervistato a Che tempo che fa.
“Viviamo in un mondo pieno di assurdità” raccontava, parlando dei contrasti tra la baraccopoli di Korococho e le ville con piscine di Mombasa.
Dove, paradossalmente, ha scoperto il vero significato della fede, della carità cristiana.
“Oggi è la tribù bianca che ha bisogno di conversione: sono le decisioni politiche, finanziarie nostre che creano queste assurdità. Finché il 20% del mondo decide per le risorse del restante 80% ci saranno sempre le baraccopoli di Korococho”.
“Questo sistema non è sostenibile” continuava. Per questo è tornato in Italia, a Napoli, per combattere la sua battaglia per l'acqua e per i rifiuti.
“Il popolo di Napoli merita di più di quello che sta vivendo. I rifiuti sono un esempio della cattiva amministrazione. Dovuto anche alle mafie e alla camorra che fanno affari con i rifiuti, che vengono seppelliti sotto le montagne del casertano e del napoletano. La Campania sta diventando da Campania felix a Campania infelix”.
“Questo è colpa anche delle istituzioni: in 15 anni abbiamo speso 2000 miliardi di lire per le ecoballe che non si possono né seppellire né bruciare. Non si può continuare con le discariche e gli inceneritori, che gettano diossina nell'aria.
Uno studio oncologico ha mostrato come in Campania ci siano gli stessi livelli di malattia del nordest. Solo che lì hanno le fabbriche”.
“La soluzione è la raccolta differenziata, casa per casa. Con la trasformazione dell'umido in compost. Dobbiamo cominciare a cambiare, a riciclare. Bisogna educare all'idea del rifiuti zero”.
“Per questo farò la messa il 30 aprile a Serre (dove la regione intende costruire una nuova discarica, di cui ne aveva parlato anche Annozero). Il vescovo Nogaro è andato a Uttaro nella discarica per dire che non può continuare così.”
Il problema dell'acqua:
“Il petrolio tra qualche anno non sarà più un problema. Sarà l'acqua. Perché senza acqua non si vive. Solo il 3% di quella mondiale è potabile. Di questo lo 0,30% è destinato al consumo. Su questo si sono avventati privati e le industrie. Il rapporto del Pentagono afferma che le due nazioni che saranno più colpite dalla mancanza di acqua saranno l'America e la Cina. Se oggi si fanno le battaglie per il petrolio. Cosa si farà domani per l'acqua? L'acqua non si deve privatizzare: è un nostro diritto”.
L'onnipotenza di Dio:
“Dopo la mia esperienza in Africa ho detto che forse Dio non è onnipotente. Una frase che può suonare strana ad un credente. A Corococho ho imparato la vera fede. Sentivo le preghiere di carità fatte dai poveri, da ragazze che stavano morendo, a 20 anni, per Aids
Padre, non farmi morire ... lui [indicando il figlio] ha solo me. Ma se vuoi che io muoia fammi venire con te ..
Lì ho capito che Dio ha il volto di donna. Nel suo cuore ci deve essere una sofferenza enorme: e lui ci può solo stringere tra le sue braccia”.
Il paese degli innocenti
Possiamo tirare un sospiro di sollievo: siamo un paese di innocenti. In poche ore due condanne di assoluzione. Quella all'ex presidente del consiglio in Appello per il processo Sme e l'assoluzione a 16 anni di carcere per Annamaria Franzoni. In realtà lei è stata condannata, ma dal processo di appello ne esce quasi assolta.
Non facciamoci troppe domande, sui dubbi lasciati irrisolti dalle sentenze.
Vorremo chiedere (ai giudici, a Berlusocni, a chi esulta), ad esempio, a nome di chi Previti (che invece è stato condannato per lo stesso reato, per corruzione dei giudici Squillante e Metta) ha versato 500 milioni di lire da un conto riconducibile alla finanziaria di Berlusconi a Squillante?
Travaglio (sempre lui a rompere le scatole) sull'Unità parla di “Fatti accertati e misteri insoluti” (lo trovate riportato anche qui se non siete registrati al giornale).
Se era innocente, perché si è fatto le legge Pecorella sull'inappellabilità delle sentenze?
Perché fece trasferire dal ministro Castelli il giudice Brambilla nel 2001 che lo stava giudicando in primo grado?
Fece varare anche il Lodo Maccanico Schifani sull'impunità delle alte cariche dello stato.
Ma fu tutto vano: l'unica cosa che ottenne fu lo stralcio del processo nel 2003. Da una parte Previti dall'altra Berlusconi. Come se i due nemmeno si conoscessero.
Travaglio a sua volta cita Luttazzi “mai visto un innocente darsi tanto da a fare per farla franca”.
“Finalmente, dopo tanto fango” dice l'avvocato Pecorella: mica male però il calvario mediatico/giudiziario del cavaliere. È stato due volte presidente del consiglio, presidente di turno dell'Unione Europea, ospite di Bush, Putin a spasso per il mondo. Mediaset è entrata in borsa, uscita dalla situazione di debiti, è ora un'azienda solida che divide con la Rai praticamente tutto lo share televisivo. È il politico più ricco, ma ogni tanto non paga le tasse, circondato da belle donne: vorrei averlo anch'io un calvario come questo ...
Anche Annamaria Franzoni, colpevole secondo i giudici dell'omicidio del figlio, dichiarata capace di intendere e di volere, ha preso solo 16 anni. Ricorrerà in Cassazione, dove tra qualche anno, altre apparizioni da Vespa, magari un altro libro, potrebbe addirittura uscire innocente.
Ma se è colpevole, perché la pena si è ridotta? Se lei non è colpevole, non si dovrebbe cercare il vero assassino?
E mentre Franzoni e Berlusconi si dividono i titoli dei giornali ci dimentichiamo di altre storie: delle vittime del lavoro che hanno goduto dei titoli di prima pagina solo per qualche giorno. Dove si è impaludata la legge? Verrà votata all'unanimità?
Ci eravamo dimenticati della 'ndrangheta: ma ecco che appena le vengono toccai gli interessi finanziari, batte il colpo (l'attacco alla coop Valle del Marro Libera Terra). Ci vuole molto coraggio, per i ragazzi della cooperativa, andare avanti. Specie se lasciati soli in questa guerra contro un nemico così potente: perché oltre le parole di solidarietà (scontate) c'è stato poco.
L'impegno della stato nella lotta alla 'ndrangheta lo raccontano i posti vacanti nelle procure più importanti. Reggio ad es. non ha il procuratore; Locri, dove tra poco inizierà il processo Fortugno non ha il presidente della Corte d'Appello. Oppure i carabinieri di Lamezia Terme, che non hanno una caserma e devono “operare” nel vecchio ospedale.
La 'ndrangheta corrompe la politica calabrese: ci sono uomini politici, consiglieri comunali, sindaci eletti con i voti dei boss. Ci sono circoli massonici dove siedono insieme pezzi da novanta, politici e anche uomini di legge. Nel solo 2006 ci sono stati 34 attentati al giorno contro la pubblica amministrazione.
Ma questo non indigna più nessuno. Ricordiamocelo: Calabria, amministrazione centrosinistra, governo di centrosinistra.
Ma dobbiamo essere felici: queste sentenze vengono commentate dal giornalista P.Battista sul corriere come un cambio di clima. Oggi, scrive Pierluigi Battista, “all'Italia è stata restituita una parvenza di normalità”. “In un paese che si auspica normale una sentenza giudiziaria non dovrebbe essere temuta o usata come un verdetto destinato a scompaginare gli assetti politici ...”.
In un paese normale non avremmo avuto Berlusconi. Perchè si chiederebbe Battista?
Troppe domande, si accontenti di scrivere queste sciocchezze sul giornale che forma le opinioni della classe media italiana. Oggi è una bella giornata di sole.
27 aprile 2007
Quando i fischi sono meritati
Elio Catania presidente di Atm. Questa la scelta politica del sindaco Moratti.
Quella che chiedeva più sicurezza: infatti ha scelto un manager che ha lasciato la sua ex azienda con un buco di bilancio buco di 1,8 miliardi e con una buonuscita di 5 ML di euro.
Ovviamente contraria l'opposizione, ma anche la sua stessa maggioranza.
La più dura è la Lega con il capogruppo Matteo Salvini (la Lega ha comunque ottenuto la riconferma del suo consigliere uscente Frattini):
«Noi abbiamo segnalato più di una perplessità sulla scelta di Catania come presidente. Ma la Moratti non ci ha mai dato risposte e non ci ha interpellato. Ci muoveremo di conseguenza. Quanti bravi dirigenti di Atm avrebbero potuto far meglio di Catania».
Sull'altra sponda è Marilena Adamo, capogruppo dell'Ulivo a criticare la scelta della Moratti: «Abbiamo capito che la discontinuità invocata dalla Moratti rispetto ad Albertini è soltanto quella di cambiare gli uomini dell'ex sindaco con i suoi. Ma siamo preoccupati soprattutto di un'altra cosa: della mancanza di trasparenza. In un momento di grandi cambiamenti per la società non si riescono a capire gli indirizzi dati al nuovo management».
Dopo gli sprechi delle superconsulenze anche questa. E voi volete che non la si fischi nemmeno un pochetto? Magari al 1 maggio?
Intercettazioni: scadenza 10 giugno
Perchè il 10 giugno il giudice Clementina Forleo presenterà al Parlamento le trascrizioni delle intercettazioni che vedono coinvolti i parlamentari italiani con i furbetti del quartierino.
Per Antonveneta, le trascrizioni su richiesta della procura rappresentata da pm Giulia Perrotti, riguardano 35 telefonate tra Luigi Grillo senatore di Forza Italia con l'ex amministratore delegato di Banca Popolare Italiana Gianpiero Fiorani e la moglie dell'ex governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio.
Per la vicenda Bnl, le trascrizioni riguardano colloqui telefonici intercettati tra l'ex presidente di Unipol Giovanni Consorte ed il segretario dei Ds Piero Fassino, l'attuale ministro degli Esteri Massimo D'Alema ed il senatore dei Ds, attuale vicecapogruppo dell'Ulivo al Senato, Nicola La Torre.
Per Rcs infine tra l'immobiliarista Stefano Ricucci e Salvatore Cicu e Romano Comincioli, entrambi parlamentari di Forza Italia.
Una volta che le intercettazioni verranno trascritte, si deciderà se inoltrare la richiesta a Camera e Senato per acquisire agli atti le telefonate.
Se passa la legge Mastella c'è il rischio che i giornalisti non potranno scrivere quello che racconteranno i parlamentari coinvolti (quelli di destra parleranno delle telefonate di quelli di sinistra e viceversa).
Scandalo ambiente
Io chiederei le sue dimissioni, quelle di Bassolino, e dei dirigenti della regione che si dovevano occupare dei rifiuti e che non lo hanno fatto. Delle ecoballe che ci hanno raccontato.
L'espresso si occupa oggi dello scandalo dei rifiuti radioattivi: 4.300 milioni è il costo per ripulire il Paese dai 25 mila metri cubi di scorie e mettere a sicurezza i 24 impianti nucleari. Ma dal 1999 a oggi non si è fatto nulla. Tra sprechi e incidenti.
I fiumi in Lombardia sono in secca, e per evitare i blackout si torna a parlare di centrali a carbone.
Le stesse contro cui protestano (con uno sciopero della fame che va avanti) i comitati no-coke: quello di Tarquinia e quello che riunisce tutti i gruppi contrari alle centrali a carbone.
Gente che difende la propria salute, perchè dopo che hai perso la salute, non hai altro da perdere.
Con un ignobile comunicato la stessa Enel vuole mettere i lavoratori contro i manifestanti dei comitati.
Da una parte il ricatto del lavoro, dall'altra la salute dei cittadini.
E allora chiediamoci: chi sono i terroristi oggi?
Sono chi uccide i lavoratori con l'amianto.
Chi ha ucciso i lavoratori di Marghera.
Gli operai a Sesto della Breda.
I militari morti per uranio impoverito. Eroi usa e getta.
I nuovi terroristi oggi vestono in giacca e cravatta.
Annozeri: i patrioti
L'industria chimica è sparita. Lo stesso quella metallurgica. Telecom valeva 114 miliardi, ora dopo 8 anni ne vale 42.
Chi si è preso il malloppo? Negli altri paesi europei la situazione è diversa. Le industrie locali continuano ad esistere.
Un inizio critico, quello di Santoro ad Annozero, nei confronti dei patrioti di facciata, che non fanno in realtà il bene del paese.
Come i furbetti del quartierino, i veri personaggi della puntata: i concertisti Fazio, Fiorani, Gnutti. Delle cui gesta abbiamo saputo anche grazie alle intercettazioni pubblicate dai giornali. Intercettazioni che, con il nuovo disegno di legge del ministro Mastella (approvato all'unanimità) ne verrebbe bloccata la pubblicazione.
Con una pena per il giornalista fino a 100000 euro. Per pubblicare gli atti del processo si deve aspettare l'inizio del dibattimento. Se sono atti relativi all'accusa, si deve aspettare l'inizio dell'appello. Almeno 5 anni.
Siamo sicuri che così si tutela privacy dei cittadini?
Il punto di Travaglio
Senza il clamore suscitato dalle intercettazioni, non ci sarebbe stato il movimento "Fazio vattene". Oppure siamo così ingenui dal credere che avrebbe fatto il bel gesto? Non parliamo della politica, che lo ha difeso (mente il resto dell'Europa ne chiedeva le dimissioni), nè della Consob.
Travaglio ha presentato una serie di casi plausibili, che si potrebbero presentare davanti ad un giornalista:
- l giornalista scopre che un finanziere/banchiere sta facendo bancarotta, ma non può avvisare i suoi risparmiatori
- scopre che un politico ha dei rapporti con un mafioso (e perchè non un terrorista di Al Qaeda?), ma non può dirlo, per avvisare gli elettori prima delle elezioni
- un tizio è sospettato di pedofilia. I vicini magari sarebbero interessati alla cosa, ma non possono sapere nulla
- c'è un certo Luciano che telecomanda le partite e gli arbitri. Lo incastrano con le telefonate. Ma lui può continuare a telecomandare le partite e la gente a compilare le schedine .. come se niente fosse.
Sono solo alcuni casi, ma dovrebbero far riflettere. Qui non si parla della privacy della gente comune. Qui si parla della tutela dei potenti, dei poteri forti. Mi fanno ridere le obiezioni di chi cita il caso del bacio della Falchi.
Una che è finita spesso sulle riviste di gossip e non certo per la sua cultura. Quando faceva i calendari, non pensava alla sua privacy?
Con questa legge on potremmmo sapere delle accusa a Cuffaro, Vanna Marchi, Tanzi. Se le intercettazioni sono illegali, ma da queste emergono dei fatti gravi (il responsabile di un omicidio, un tentativo di colpo di stato), nemmeno si possono pubblicare. Si richia fino a 4 anni. Peggio del flaso in bilancio. Si è passati dal diritto di cronaca al delitto di cronaca.
Nella trasmissione sono stati mandati in onda pezzetti di intercettazioni: dal "bacio in fronte" di Fiorani a Fazio del 12/07/2005.
Alla storia "del cactus", dell'incontro tra Fiorani, Previti, Berlusconi e il sen. Grillo. Incontro dove Fiorani prospettava a Berlusconi la sua idea di scalata.
All'intercettazione di Ricucci del 23/7/2005 "stanno a fà i furbetti del quartierino.... ".
E quella ancora più enigmatica tra lui e Gnutti, parlando di Tronchetti Provera "Tronchetti Provera verrà a più miti consigli l'anno prossimo". E infatti l'inchiesta Telecom comincierà nel 2006.
Gli ospiti in studio
Ospiti il min. Di Pietro, il sen. Mantovano il procuratore Caselli. Ovviamente tutti favorevoli alla legge, sebbene con sfumature diverse.
Per Di Pietro bisognerebbe trovare un punto di incontro tra esigenza pubblica e privata. Privacy ed esigenza dell'informazione. Non tutte le intercettazioni sono utili alle indagini. Personalmente, dal magistrato di Mani Pulite, che ha potuto portare avanti le sue indagini anche grazie all'appoggio della stampa, che informava i cittadini in tempo reale di chi erano i politici e finanzieri con le mazzette, mi sarei aspettato una maggiore difesa del'informazione.
Mantovano sposava la tesi garantista. Non si devono pubblicare le notizie, ancora incerte (perchè non esiste sentenza) nel periodo delle indagini. Inoltre, le intercettazioni possono essere pubblicate: se il pm scopre che un bachiere sta facendo bancarotta, può chiederne al gip l'arresto. Questa legge non blocca l'azione della magistratura. Vero, senatore Mantovano. Ma fin'ora è quasi sempre successo il contrario: gli arresti eccellenti sono avvenuti dopo la pubblicazioni dei dati delle indagini.
Il senatore chiedeva il ripristino dei controlli all'inteno della stessa Pubblica Amministrazione. Degli enti provinciali, degli enti preposti al controllo. Ossia la politica dovrebbe controllare la finanza e se stessa. Peccato che questo non abbia funzionato, fin'ora.
La Sec ha il potere di arresto in America, in Italia la Consob può comminare solo pene irrilevanti.
Caselli invece pove al centro dlla discussione la durata dei processi. Il vero problema dei problemi. Ha anche messo in evidenza il fatto che questa legge sia ancora ambigua, dia modo ad una corrente di pensiero per cui si i giornali potrebbero parlare del contenitore dell'indagine anzichè dei contenuti. Ne potrebbero dare un'informazione generica delle indagini ... C'è il rischio concreto di parti di incostituzionalità, nella legge, contro cui si potrebbe esprime la Corte Costituzionale. Meglio intervenire adesso, prima che la la legge faccia dei danni.
L'imitazione di Max Giusti di Mastella
Novità di questa puntata è stato lo spazio di satira contro il ministro Mastella. "mi alzo e me ne vado! mi alzo e me ne vado!" il refrain .. per sbeffegiare un politico abile a rimanere ben saldo sulla sua poltrona.
Il punto di Travaglio bis
Le intercettazioni in Italia sono costate 250 ml di euro. 40 milioni in meno rispetto al 2005. Con queste si sono recuperati circa 300 milioni . E che ora sono congelati al palazzo della Giustizia di Milano, come ha mostrato Report.
Inoltre, oggi le notizie sono pubblicate dopo che queste sono rese note agli indagati. Cioè dopo che le intercettazioni sono arrivate agli accusati, ai difensori, ai politici, dalla magistratura ...
perchè l'opinione pubblica dovrebbe esserne tenuta all'oscuro?
Come possono i cittadini esercitare il loro diritto di controllo dell'attività della magistratura?Della stessa opinione Katia Malavenda, avvocato di fiducia dei giornalisti del Corriere della Sera.
Senza questa legge oggi, forse l'economia avrebbe un altro corso. Anche l'editoria (per il tentativo di scalata alla RCS di Ricucci e Berlusconi). Come possono scegliere il politico da votare alle elezioni? Oggi, con questa legge, non sapremmo che Fiorani entrava in Parlamento con sacchi pieni di soldi.
Qui i baci della Falchi non c'entrano niente: Fiorani si è intascato 70 milioni di euro, prelevando soldi dai conti correnti, dal caveau, spostando soldi sui conti privilegiati, svuotando i conti dei morti.Alle elezioni dovevamo sapere che dava soldi a Palenzona, Grillo, Tarolli, Brancher, Calderoli ...
Nessun partito parlava: i DS stavano zitti perchè stavano comprando (con la stessa operazione di concerto) la BNL con la Unipol. Vi ricordate la famosa telefonata di Fassino; "e allora siamo padroni di una banca?""Si, è stata dura, na ce l'abbiamo fatta!" ..
Forza Italia stava zitta per l'operazione Antonveneta e per la scalata a Rcs. Senza le notizie sui giornali forse queste operazioni sarebbero avvenute.
In studio Di Pietro, è sbottato quando hanno parlato di un suo possile avvicinamento a Berluconi: "Berluconeggiare, mai!". Di Pietro, lo hai promesso.
Finalmente è venuto il turno dei giovani: come Gianluca Mancini, fondatore del partito dei giovani, che ha espresso tutto il suo disgusto da questa classe politica, che vota all'unanimità solo per difendere i propri interessi, ma mai per difendere pensioni, precari.Possiamo solo sperare in noi.
Che questa era giurassica della politica termini in fretta.E che al senato, la sinistra batta il colpo contro questa legge. E magari anche qualche senatore del centrodestra non ancora berlusconizzato.
La domanda è: vogliamo tutelare Anna Falchi (mi scusi se la uso come esempio) o i risparmiatori della Popolare di Lodi?
E chi ha incominciato con le gogne mediatiche?
Il video della puntata.
Technorati: Annozero
26 aprile 2007
Stasera ad Annozero: segreti d'ufficio
Sul forum gli utenti sono già belli arrabbiati ...
Mucca in libertà ad Hannover
La sua fuga ha creato un pò di scompiglio ... l'han dovuto bloccare coi sedativi.
Il video su youtube è stato tolto .. in ogni caso lo trovate anche qui.
Mi fido di te Massimo Carlotto e Francesco Abate
- Intossicazione... - diagnosticai, sorridendo malefico.
- Sono i chiari segni di un'intossicazione alimentare.
I suoi occhi divennero due limoni e il viso color paglia.
- No, no, non credo. Anzi, glielo assicuro, si tratta di ben altro. Un mio giovane praticante mi ha detto che nella palestra che frequenta sono in tanti con gli stessi sintomi. Ha consultato il medico che segue le sue stesse lezioni di aerobica e gli ha spiegato che mezza città è nelle mie stesse condizioni. Dice che è un virus. Quest'anno l'influeanza prende così....".
Se anche voi risontrate sintomi come quelli indicati nel pezzo estratto da "Mi fido di te", allora siete passati da un ritorante rifornito da Gigi Vianello, il protagonista della storia.
La "simpatica canaglia" che fa affari d'oro in tutta Sardegna con il business della contraffazione alimentare: merce avariata (o quasi) veduta a ristoranti o all'industria alimentare.
Mercato dove le nuove mafie si muovono con spavalderia e spesso impunità. Specchio e sintomo di una società adulterata in ogni suo aspetto.
Un altro estratto dal libro:
"Coma la partita di uova provenienti da una ditta di riciclaggio dei rifiuti del torinese che, invece di smaltire uova ammuffite, rotte, invase da parassiti, le ripuliva alla buona dalla putrescina e dalla cadaverina e le trasformava in una poltiglia confezionata in comodi bidoncini da cinque chili, pronti per essere versati nelle impastatrici delle industrie dolciarie."
Tutto questo con la complicità della Guardia di Finanza, dei controlli portuali ...
Gigi Vianello ha messo in piedi un bel business: un mondo perfetto come dice lui. Proprietario di un bel ristorante (Chez Momò) a Cagliari, con i contatti giusti nel mondo della distribuzione alimentare.
Passa le sue giornate tra una truffa e l'altra e le sue avventure con le ragazze attratte dai suoi occhi dai colori diversi (eterocromia).
Ma un giorno tutto questo meccanismo perfetto si inceppa: a causa di una sua avventura con la donna sbagliata. La moglie di un un importante uomo d'affari che si sta mettendo in politica.
E qualcuno, che Gigi credeva di aver sepolto definitivamente nel suo passato di spacciatore nelle discoteche del nordest, torna a compiere la sua vendetta.
Qui inizia la caduta agli inferi del povero Gigi (perchè nonostante tutto, torna anche simpatico questa persona priva di scupoli morali): perde gli affari, la fidanzata, il ristorante.
Stretto tra la morsa della polizia, che indaga su di lui, e le persone che stanno dietro all'uomo politico cui lui ha pestato i piedi.
Ma Gigi, un traditore, senza scrupoli, senza morale, ha dentro di sè le capacità per uscire comunque dai guai. Anche nel freddo della russia ...
Il sito di Massimo Carlotto; la sezione dedicata al nuovo libro.
Il link su ibs per ordinare il libro.
Technorati: Massimo Carlotto, Francesco Abate
Il sistema Moggi
Non è curiosità morbosa, quella su quest'uomo.
Ma è che, nel caso voglia buttarsi in politica, siamo in grado di farci un'idea sul suo sistema di potere.
Tenendo presente che, se passa la legge Mastella sulle intercettazioni, tutto questo non si potrebbe sapere.
Il fascino del proibito .. ai miei tempi c'era Le Ore, oggi le intercettazioni di Moggi.
Fischi al 25 aprile
Circa lo striscione di solidarietà alle presunte Br arrestate («Libertà per i compagni. Dai vostri compagni di lotta») del centro sociale Gramigna, va chiarita una cosa:
Il crollo del mito americano
Quest'uomo regge le sorti del mondo: lancia la sfida al terrorismo, fa le guerre preventive ...
Chi si crede di essere? Creano le prove false sulle armi chimiche di Saddam e non ne vogliono rispondere.
La Rice non andrà al Congresso sul caso Nigergate.
Crollano tutte le menzogne (sui legami Saddam Al Qaeda) sulla guerra e tutti i miti: come Jessica Lynch e Pat Tillman, i cui parenti vogliono vederci chiaro sulla sua morte.
Dopo la morte dell'ex gocatore di football il governo fece di lui un eroe, arrivando addirittura a insabbiare la verità e lasciando credere alla famiglia che l'ex campione di football era morto eroicamente, in un'imboscata del nemico.
Può la stabilità del mondo essere affidata a questo uomo?
Technorati: George Bush, Nigergate, Iraq, Pat Tillman
25 aprile 2007
Parole al vento
Le stesse persone del suo partito agitavano lo spettro dell'invasione dei rumeni dopo il loro ingresso nella UE. Invasione che non c'è stata.
Quello che non capisce (o non vuole capire) è che è proprio con la sua legge che si facilita l'ingresso dei clandestini che vengono in Italia, ma non per lavorare.
Secondo la Cdl deve venire "Viene chi ha un lavoro, non chi lo cerca". Geniale.
Ricordiamo che molti degli immigrati irregolare che arrivano vengono impiegati per lavori che gli italiani non vogliono fare.
Lavorano con turni usuranti nei cantieri, come quello della Fiera di Milano. Chieda a Moratti e Formigoni per chiarimenti.
Svegliarsi un 25 aprile
Che significato ha oggi, celebrare una volta ancora la Festa della Liberazione, il 25 aprile? Me lo sono chiesto, oggi. Per darmi una risposta mi sono immaginato di svegliarmi un 25 aprile senza Liberazione.
Perchè dobbiamo ricordarci che, nella nostra storia c'è stato un prima e un dopo. Un prima dove governava un regime dittatoriale, senza partiti di opposizione. Che spiava, perseguitava, mandava al confine gli oppositori politici. Non dava tutele ai ceti deboli (qualche premio simbolico alle famiglie numerose), non garantiva un'istruzione libera per tutti; un regime dove non esistevano sindacati, non potevano esistere associazioni al di fuori del “partito”. Non esisteva nessuna voce critica.
Che questo regime fosse fascista, comunista, poco importa. Sempre un regime che ti tappa la bocca. Un regime che ti privava della libertà.
Sotto questo regime rischiavi di finire ad Auschwitz con la stella gialla se eri ebreo; con la stella rosa se omosessuale; con la stella rossa se comunista.
C'è stato un prima e c'è stato un dopo. C'è stata anche la guerra di Liberazione dal regime fascista, non dimentichiamocelo. Assieme all'esercito alleato (che in Italia perse migliaia di uomini e di cui per questo saremo sempre grati) altri italiani fecero la scelta.
Facile oggi scendere in piazza a sventolare la bandiera rossa: meno facile lo era allora.
E in molti fecero la scelta giusta. È il caso di ribadirlo, proprio oggi. Che, in quei mesi difficili, specie dopo il crollo del regime nel settembre 1943, ci furono persone che fecero una scelta giusta e altri quella sbagliata. Repubblichini e partigiani. Dobbiamo anche dire che morire per un ideale sbagliato non significa redimerli dalle loro colpe. Magari inconsapevoli.
Non tutti scelsero la lotta: alcuni rimasero a guardare, altri cercarono di aiutare chi combatteva come meglio poteva. Magari nascondendo un ebreo, un ricercato, un militare alleato.
Qualcuno di loro pagò con la vita questa scelta. Dallo scugnizzo Gennaro Capuozzo che a 12 anni scelse di imbracciare il fucile mitragliatore per scacciare i tedeschi da Napoli. Dai soldati della divisione “Acqui” che a Cefalonia decisero quale di non cedere le armi (e l'onore) alla Germania. Ma altre vittime innocenti ci ricordano il prima e il dopo: le vittime di Marzabotto, Sant'Anna di Stazzema, Fivizzano, delle Fosse Ardeatine (10 italiani per un tedesco) ...
Anche grazie a loro c'è stata una lotta, una guerra civile (“Per questo ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione” come diceva Cesare Pavese), un dopo.
Un dopo nel quale non si è voluto fare una vera epurazione, una vera pulizia della burocrazia fascista nella macchina dello stato italiano: dalla polizia, all'esercito, ai magistrati.
Questo il peccato originale della nostra Repubblica: vergognarsi ogni 25 aprile di quella guerra di Liberazione.
Chiaro che, così stando, sia una ricorrenza che divide: chi rimane fascista (anche senza camicia nera) non può festeggiare.
A chi ha cercato, quando è andato al potere, di impostare un regime mediatico nel quale controllare informazione, bloccare l'azione della magistratura, fare leggi antidemocratiche, non c'è nulla da festeggiare.
A questa persona una canzone come “Bella ciao” sembra una canzone da cantare ad una delle tante veline con cui ama fotografarsi.
Eppure dovrebbe ricordarsi che, se oggi può odiare quelle bandiere rosse nelle piazze (mentre la guerra di liberazione abbracciava tutti i colori, anche quelli del vaticano per tutti i preti morti), se può gridare al lupo al lupo per la paura dei comunisti, se può dire che lui non scende in piazza “perchè è una manifestazione di parte”, è anche grazie al quelle persone che più di 60 anni fa fecero la scelta giusta.
Oggi ho aperto il giornale (il corriere): la notizia della Festa era a pagina 12, assieme alle polemiche sulla festa di parte, storia stravolta e altre palle ..
Ho acceso la televisone e sulla Rai le stesse tramissioni su vip, diete, paparazzate ...
Oggi mi è sembrato di vivere un 25 aprile senza. Ogni anno sbiadisce il ricordo, diventano sempre meno quelli che ricordano, che pur scendendo in piazza, si ricordano del prima e del dopo.
24 aprile 2007
Noi siamo piccoli ..
Per assurdo in Italia parlano proprio quelli che farebbero meglio a star zitti.
Pur essendo in democrazia, decidono le minoranze. Partiti, partitini, feudi elettorali, vassali e valvassori ...pensate come sarebbe bello se sparissero tutti assieme!
Mastella guida la rivolta contro il governo (contro se stesso?) sulla riforma elettorale. Bell'esempio dal ministro della giustizia.
E' che in lui vivono più coscienze: quella del ministro, del sindaco di Ceppaloni, del segretario Udeur ...
Il muro di Baghdad
13 agosto 1961: i russi costruiscono il muro di Berlino per separare le due aree. I due mondi.
9 novembre 1989: in un clima di festa, il muro viene abbattuto dai berlinesi ...
aprile 2007: il presidente Bush decide di alzare un muro a Baghdad per separare Sunniti e Sciiti.
Non si impara mai dagli errori.
Al congresso è scontro coi democratici sulla strategia del ritiro: ma Bush vede segnali di ripresa, è fiducioso:
"Respingerò fermamente qualsiasi calendario artificiale per il ritiro - ha ribadito Bush - E respingerò anche qualsiasi pretesa da parte dei politici di Washington di dire a coloro che indossano un'uniforme come devono fare il loro lavoro".
"Ci sono stati degli orrendi attentati, certo, ma va registrato anche un calo della violenza settaria", ha detto il capo della Casa Bianca.
Oggi solo 9 soldati uccisi da una bomba. E un civile.
Technorati: Iraq, George Bush
Il tesoretto ai proprietari
Tocca dar ragione al Berlusconi (qui in versione populista). Peccato che l'Unione Europea non sia d'accordo.
Tra i legittimi proprietari di certo però non figurano gli evasori, categoria cui Berlusconi è molto affine.
Processo Sensi e Cragnotti: prescrizione in arrivo
Aperto e subito rinviato a maggio, il processo a carico del presidente della Roma, Franco Sensi e di Sergio Cragnotti ex patron della Lazio, accusati dai pm Palamara e Palaia di falso in bilancio nell'ambito dell'inchiesta sul "doping amministrativo".
Anche in caso di prescrizione, tra un mese, il procedimento andra' comunque avanti per valutare se ricorra una responsabilita' amministrativa delle due societa' di calcio, anch'esse sotto processo.
(Mal)Affare sanità in Lombardia
Non ultimo, il caso della privatizzazione del 118, costato il posto ad un assessore della Lega, Cè, subito rimpiazzato da un altro esponente della lega meno ligio ai principi, Luciano Bresciani.
Mario Agostinelli (consiglire regionale di PRC), sul suo blog, parla di Estremismo padano e affari in sanità: il patto di Formigoni e della Lega.
Rifondazione comunista ieri ha denunciato il problema delle liste d´attesa e lo scandalo degli infortuni sul lavoro favorito dalla mancata prevenzione, e si dice pronta a organizzare uno sciopero per evitare che il 118 finisca in mano ai privati.
Quali i problemi della sanità:
- l'aver fissato un tetto massimo di interventi per rispettare i budget dell'assessorato alla sanità. Quando si arriva al numero massimo di interventi si mettono le persone in coda.
- In questo modo si hanno liste di attesa lunghe. Ma la regione può dirsi "virtuosa".
- Non si può far condizionare la sanità regionale dal mercato. La salute è un diritto dei cittadini.
Il botta e risposta sul 118:
Inizia la Turco:
«È una scelta che non condivido - ha detto il ministro in un'intervista a La Repubblica -. Il 118 fa parte dei livelli essenziali di assistenza e deve restare pubblico». Anche i sindacati si sono fatti sentire istituendo un presidio permanente sotto l'assessorato alla sanità del Pirellone. «Formigoni ascolti le preoccupazioni espresse dal sindacato. È un rischio mettere servizi fondamentali come questi in mano ai privati. Sono molto preoccupata per quello che sta avvenendo in Lombardia - ha concluso la Turco ricordando che lo Stato ha dato alla Regione 900 milioni in più -. Se il ticket rimane alto non è responsabilità nostra» ha aggiunto.
Risponde Formigoni:
«Il ministro Turco può venire in Lombardia per imparare dalle nostre eccellenze nel sistema sanitario - ha detto il governatore -. Non capisco perché un ministro perda tempo a venire in Lombardia per verificare lo stato della sanità. Farebbe meglio ad andare in altre regioni dove la situazione è un disastro».
Lo chieda ai malati in Lombardia, quanto è eccellente il servizio.
Qui trovate il riepilogo dei piani regionali delle liste d'attesa, stilato dal Ministero della Salute.
23 aprile 2007
Al cittadino non far sapere ..
Scrive Travaglio su l'Unità:
Fosse stata già in vigore la legge Mastella, Fazio sarebbe ancora al suo posto, Moggi seguiterebbe a truccare i campionati, Fiorani a derubare i correntisti Bpl, Gnutti e Consorte ad accumulare fortune in barba alle regole, Pollari e Pompa a spiare a destra e manca. Per la semplice ragione che, al momento, costoro non sono stati arrestati né processati: dunque non sapremmo ancora nulla delle accuse a loro carico. Lo stesso vale per i sospetti serial killer e pedofili, che potrebbero agire indisturbati senza che i vicini di casa sappiano di cosa sono sospettati.
Mastella, comprensibilmente, esulta: «Un grande ed esaltante momento della nostra attività parlamentare». Pecorella pure: "Una buona riforma, varata col contributo fondamentale dell´opposizione». Vivi applausi da tutto l´emiciclo, che è riuscito finalmente là dove persino Berlusconi aveva fallito: imbavagliare i cronisti. Ma a stupire non è la cosiddetta Casa delle Libertà, che facendo onore alla sua ragione sociale ha tentato fino all´ultimo di aumentare le pene detentive e le multe (fino al 500 mila euro!) per i giornalisti
È l´Unione, che nell´elefantiaco programma elettorale aveva promesso di allargare la libertà di stampa. Invece l´ha allegramente abolita con la gentile collaborazione del cetrodestra. Ma chi sostiene che nell´ultimo anno non è cambiato nulla, ha torto marcio. Quando le leggi-vergogna le faceva Berlusconi, l´opposizione strillava e votava contro. Ora che le fa l´Unione, l´opposizione non strilla, anzi le vota. In vista del passaggio al Senato, cari lettori, facciamoci sentire almeno noi, giornalisti e cittadini.
Se a questo aggiungiamo la bozza della riforma elettorale , presentata da Vannino Chiti, che non sblocca le liste:
Il ministro ha quindi riferito che «la maggioranza delle forze politiche non è disponibile a reintrodurre le preferenze».«Eventualmente - ha osservato Chiti - potremmo riflettere sull'esperienza belga dove esiste la lista semi rigida in cui c'è la possibilità, all'interno delle liste, di segnare la preferenza».
C'è poco da stare allegri. C'è poco da esultare sul Partito Democratico, che fin'ora ha dimostrato ben poco di esserlo ..
Emergenza ambiente
Abbiamo considerato il partito dei verdi come un partito inutile?Quando i verdi parlavano di portare avanti una politica ambientale che ci rendesse indipendenti dai combustibili fossili, orientata ad un minore consumo di energia, ci siamo messi a ridere?
Beh ora la siccità del Pò e sotto gli occhi di tutti.
E il rischio Black Out è dietro l'angolo.Cosa vogliamo fare? Altre centrali a carbone? Oppure puntiamo sul nucleare?
A chi proponeva di incentivare il trasporto pubblico si è risposto che servivano le infrastrutture.
Altre strade, altre macchine, altro petrolio.
Stesso discorso per l'emergenza rifiuti. In Campania si è arrivati a dire "o la nuova discarica o l'esercito".
E visti i rischi ambientali che la popolazione campana andrebbe ad affrontare, forse sarebbe meglio per loro affrontare l'esercito.
Ma meglio ancora sarebbe applicare la raccolta differenziata. E che qualcuno chiedesse conto a Bassolino dei soldi spesi per l'emergenza rifiuti.
Non è più tempi dei pressapochismi, del rimandare più in la i problemi.
I problemi o li affrontiamo ora, o mai più.
L'emergenza ambiente l'abbiamo voluta noi.
A casa nostra di Francesca Comencini
Paese, Anno Italia, 2006
Regia Francesca Comencini
Principali interpreti Valeria Golino; Luca Zingaretti; Giuseppe Battiston; Laura Chiatti; Luca Argentero; Teco Celio; Bebo Storti
Ugo è un banchiere capace di far girae i soldi, in modo poco pulito.
Elodie è la sua amante. Vorrebbe fare la modella, senza successo, anche se la sua passione sarebbe il canto.
Gerry lavora la notte come commesso in un mercato; una sera incontra Elodie con cui ha una breve avventura.
Il presidente è un uomo politico importante: usa i favori di Ugo per i suoi affari. Bertani è un benzinaio: è a piede libero per un omicidio commesso 15 anni prima.
Bianca è invece una prostituta ucraina: una notte Bianca e il benzinaio si incontrano. Tra loro nasce un sentimento di amore. Che è difficile portare avanti per il passato e il presente di entrambi.
Rita è un capitano della Guardia di Finanza che indaga su Ugo: qualcuno lo ha avvistato che lei lo sta intercettando. Ma lei non molla.
Vincenzo e Celeste sono due pensionati: lui è costretto a vendere i propri libri antichi di famiglia, per coprire i debiti e per mantenere uno stile di vita pieno di capricci.
Matteo è il loro figlio, che da un anno ha una specie di relazione con Rita.
Relazione su cui Matteo non vuole impegnarsi.
Cosa lega assieme tutti questi personaggi?
Lo scambio di denaro che consapevolmente o meno avviene tra di loro. In una Milano grigia (sporca come sono sporchi gli affari del bachiere Ugo, verrebbe da dire), dove le scene sono girate per lo più di notte, il denaro permette tutto, compra tutto. Assolve qualsiasi peccato.
E le persone come Ugo si ritengono, per i loro legami, con i loro soldi, al di sopra di qualsiasi legge. Quando la finanza (Rita) va a trovarlo a casa, arriva a sbottare
"Come vi permettete?"
"Voi come vi permettete! Pensate di fare come vi pare? Questo paese è anche casa nostra".
Questo film corale è sviluppato non sui dialoghi, ma sui legami tra le persone. Alcuni nati per caso, come l'incontro tra Jerry e Eloide; una volta scoperti da Ugo, lei viene mollata (perdendo il lavoro come modella) e lui costretto a fare da prestanome per gli affari sporchi della banca.
E non apettatevi un finale a lieto fine: il presidente, Ugo, e gli altri personaggi del mondo finanziario (che ricordano tanto i "furbetti del quartierino") usciranno indenni dalle indagini.
A pagare anche per colpe non loro, saranno questi uomini sporchi dalla fedina penale pulita, il benzinaio e la prostituta: cioè due delle poche persone "pulite" del film, ma dalla fedina penale sporca.
All'interno del film compare la scena finale di "Un maledetto imbroglio" di Pietro Germi: evidentemente un omaggio ad un altro film che mette in luce una realtà nascosta dietro un paravento di ipocrisie e apparenze.
Non un capolavoro, ma un buon film: poteva riuscerie meglio se la sceneggiatura fosse stata approfondita meglio. I passaggi da un personaggio all'altro, a volte troppo bruschi, danno l'idea di un collage alla rinfusa.
La recensione su mymovies
Technorati: Francesca Comencini