12 luglio 2011

Carceri a costo zero

Alcuni numeri dall'articolo di Travaglio "Come svuotare le carceri a costo zero" su Il fatto quotidiano:

FACCIAMO SCHIFO. Schifo tutti noi che ce ne freghiamo allegramente dei 67 mila detenuti stipati l’uno sull’altro in carceri da terzo mondo, con celle fatiscenti, promiscue, malsane, insicure, disumane, illegali e criminogene, che ne possono ospitare al massimo 44 mila (meno di 3 metri quadrati per ogni detenuto contro i 7,5 imposti dall’Europa).

Schifo i turiferari del purtroppo ancora ministro della Giustizia Angelino Alfano, primo responsabile di questo sconcio, essendo fino a prova contraria il Guardasigilli, avendo annunciato non si sa quante volte un fantomatico “Piano carceri”, ovviamente mai visto come ogni altra cosa promessa da questo governo (ricordate le fesserie sul “braccialetto elettronico”? e le “carceri galleggianti in alto mare come in America”? e la promessa alfaniana di “17 nuovi penitenziari con 21 mila nuovi posti entro il 2012”?).

Schifo anche l’opposizione che parla d’altro, con la lodevole eccezione di Pannella che però, al momento di proporre soluzioni, non sa far altro che rifugiarsi nella solita amnistia, la trentunesima in 60 anni.
Una trovata velleitaria (a due anni o meno dalle elezioni non si troverà mai una maggioranza semplice disposta a votarla, figurarsi quella qualificata dei due terzi prevista dalla Costituzione).

E inutile (si svuota il mare col cucchiaino, e dopo qualche mese si ritorna punto e daccapo con le carceri straboccanti). E dannosa (incrementa la convinzione che il crimine paga e il criminale non paga).
Anche annunciare, come fanno regolarmente tutti i ministri della Giustizia che si susseguono, da Castelli a Mastella ad Alfano, la costruzione di nuove carceri, di fronte a numeri come quelli di oggi, lascia il tempo che trova: ammesso e non concesso che si bandiscano le gare domani mattina (magari riadattando qualche caserma dismessa o reimpiegando in qualcosa di più utile i 20-30 miliardi che ci costerebbe quel monumento all’inutilità che è il Tav per le merci Torino-Lione in Val di Susa), e che non ci mettano le mani le solite cricche, visti i tempi medi delle opere pubbliche in Italia significherebbe avere qualche cella in più fra 15-20 anni.

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