Questa mi era sfuggita (la leggo sul blog di Gilioli).
Auto blu, sotto il cartello di pacheggio per disabili.
Auto blu, sotto il cartello di pacheggio per disabili.
Pare che il ministro Brunetta sia molto orgoglioso di quella che tutti i giornali chiamano la “beffa” ai precari-contestatori: aver anticipato il matrimonio alla mezzanotte del sabato per non sentire fischi e slogan mentre impalmava la sua Tommasa in arte Titti.
Sarà: a me non sembra che unirsi in matrimonio di nascosto e con il favore delle tenebre sia un grandissimo successo di popolarità e d’immagine, ma contento lui, contenti tutti.
Quello che è certo, tuttavia, è che una beffa davvero c’è stata, alle nozze del ministro: i 200 poliziotti che domenica sono rimasti tutto il giorno sotto il sole a garantire la sicurezza di una cerimonia che non ci sarebbe mai stata, essendosi svolta la notte precedente.
Infatti Brunetta, nemmeno a cose fatte, ha ritenuto di avvertire la questura. Anzi: ha lasciato che gli agenti andassero a blindare tutto il paese, ridendosela con gli altri ministri al fresco del suo cinque stelle.
Beffati e umiliati, loro, i poliziotti. Beffati e umiliati i contribuenti che ne pagano gli stipendi. Beffati e umiliati perfino i disabili, i cui parcheggi sono stati riservati per tutto il giorno alle auto blu degli invitati eccellenti, sempre per una cerimonia che non c’era.
C’è proprio da esserne orgogliosi.
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