26 luglio 2011

Vogliamo sapere

Due giorni dopo il grande incendio alla stazione Tiburtina (snodo nevralgico della TAV ..), ancora non sono note le cause.
Il ministro Matteoli parla di commissione d'inchiesta, che in Italia di solito passa per un modo per insabbiare le colpe .
Forse la notizia dell'incendio non merita più le prime pagine (almeno dei quotidiani online).
E invece noi cittadini e per di più anche pendolari vogliamo sapere: quanto è sicuro viaggiare sui nostri treni?
Come vengono spesi i soldi?
Dall'articolo di Daniele Martini sul Fatto "La Supersecurity (inutile) delle nostre Ferrovie " sulla security delle FS
A settembre di un anno fa Il Fatto dedicò un’inchiesta proprio a questa struttura ferroviaria rivelando che gli 007 erano circa 500, uno ogni 160 dipendenti, agli ordini dell’ex capitano della Guardia di Finanza Franco Fiumara, un militare appartenente a quel gruppo di finanzieri che avevano organizzato la security già ai tempi di Lorenzo Necci, come Raffaele Ferrara, ora capo dei Monopoli di Stato, o Mauro Floriani, il “signor Mussolini”, marito della deputata Pdl Alessandra Mussolini. In una lettera al giornale le Fs precisarono che erano “poco più di 300 gli addetti alla Protezione aziendale”, cifra comunque 3 volte superiore a quella della security dell’era pre Moretti.

Secondo la lettera, quegli 007 avevano ottenuto significativi successi nella repressione dei furti di rame ridotti da 413 tonnellate a 126 all’anno, cioè proprio in quel fenomeno oggi indicato a caldo dai dirigenti Fs come causa dell’incendio della Tiburtina. Alcuni mesi dopo, a febbraio, l’agenzia specializzata in temi ferroviari, Ferpress, informava, però, che i furti di rame nel 2010 in realtà erano stati pari a 631 tonnellate e in media sui 16 mila chilometri di binari si erano verificati 3 furti al giorno. A fine maggio di quest’anno un altro take informava che a quella data nel 2011 i furti erano già stati 544. Possibile che tra quei 300 della security nessuno fosse incaricato di sorvegliare su Tiburtina?

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